dal Lemon Bowl (Roma), Luca Fiorino (@LucaFiorino24)
Vista dai giovani la vita è un avvenire infinitamente lungo e meraviglioso. Questo è solo uno dei tanti motivi per cui amo i tornei junior: la spensieratezza, l’incoscienza, la voglia di emergere e fare a pugni con il mondo. Suddivisi tra New Penta 2000, Eschilo 2 e Polisportiva Palocco gli incontri in programma sono stati ben 140. Un’abbuffata di partite ed emozioni a partire dalle 9 di mattina sino a sera inoltrata. Il tutto reso possibile grazie ad una macchina organizzativa che lavora in maniera encomiabile senza risentire più di tanto né del freddo (lo scorso anno le temperature erano decisamente peggiori) né della stanchezza.
Ore 8:00 del mattino. Al contrario di quanto scritto nel mio precedente diario, devo per forza di cose ricorrere al mio iphone pur di alzarmi. D’altronde quando si fa tardi la sera non c’è sveglia biologica che tenga. Faccio colazione (latte e biscotti questa volta), mi preparo e sono pronto per la mia seconda giornata ai campi del New Penta 2000, sede centrale della manifestazione. Rispetto all’altro ieri giungo a destinazione con una mezzora di anticipo, ci sono diversi incontri che catturano il mio interesse già in prima mattinata. Raggiungo la mia postazione, poso l’attrezzatura di lavoro e saluto Paolo Verna. Questa volta il direttore del torneo non può che complimentarsi con il sottoscritto: il maglioncino color amaranto rievoca in lui i tempi della grande Roma degli anni 80. Peccato che si tratti di un passato piuttosto remoto (dopo questa credo che possa strappare direttamente il mio badge da addetto stampa).
Faccio il mio solito giro di saluti in direzione di gara e mi appresto a curiosare tra i vari campi. Essendo stato di recente ad Anzio a far visita alla Piccari Tennis Team e parlando con Alessandro Piccari, era uscito fuori il nome di una certa Syria La Cerra. Beh, davvero niente male. La giocatrice campana, under 14, ha regolato col punteggio di 6-3 6-1 Beatrice Piras, del Tennis Club Parioli. In attesa che arrivi il capo, Alessandro Nizegorodcew, mi porto avanti con il lavoro e attacco con le puntine le varie rassegne stampa in bacheca.
Aggiorno l’account Twitter del Lemon Bowl (@Lemonbowl2016) che vi consiglio caldamente di seguire per non perdervi nessuna curiosità e news del torneo ed incontro il Nize. Il tempo di qualche ripresa a giocatori, pubblico e animali ed è già ora di pranzare. Consumo il mio pasto a base di hamburger e patatine con Maurizio, Sara, Alberto ma non vedo già l’ora di mettermi all’opera. Saluto papà Bidan a seguito dei due figli Fadi e Giorgio (il perché si chiami così obiettivamente mi tormenta da tempo) e mi accordo per un’intervista nei prossimi giorni. Nel frattempo mi incuriosisce un ragazzino che sta giocando assieme alla sorella nello spiazzale: sono Yannick Lliso e Ayline Ngantcha, rispettivamente delle categorie under 10 e 12. Fermo il padre e la madre per una breve intervista alla quale si aggiungerà il maestro, Federico Rosi.
“Vengo dal Camerun ma mi considero ormai italiano – spiega il papà Jean Jacques – dato che sono arrivato dall’Africa ben 26 anni fa. I nostri figli sono nati a Fossombrone (Marche), ma viviamo da tempo a Perugia dove lavoro per un’azienda farmaceutica. Mia moglie invece è spagnola. La passione per il tennis dei miei figli? È giunta forte e all’improvviso. I ragazzi si allenano al Centro Tennis Perugia, dove si trovano benissimo”. A seguire i fratelli Ngantcha Lliso e altri 7 ragazzi del circolo è il maestro Federico Rosi, che spiega: “Sia Yannick che Ayline sono partiti benissimo e stanno esprimendo un ottimo tennis. Speriamo possano continuare a vincere e a divertirsi”.
I due ragazzi mi confessano il loro tennista preferito all’unisono: “Rafael Nadal!“. Il maiorchino e Roger Federer continuano ad essere i nomi più gettonati. Faccio un altro giro per i campi, sul campo 1 sta giocando Matteo Heisu, ragazzo di origini rumene del Grande Slam. Il punteggio è nettissimo, 6-0 6-0 in suo favore. Noto un forte miglioramento rispetto l’anno passato, soprattutto dal lato del diritto. Scambio due parole a fine match sia lui che la madre.
“Io e mio marito siamo giunti oramai 15 anni fa dalla Romania – racconta mamma Vasilica – e Matteo è nato qui a Roma. Ha iniziato per gioco, palleggiando per ore con il padre sin dall’età di 5 anni. Ha sempre praticato il tennis, anche se non ama seguirlo in televisione”.
Il ragazzo classe 2005 non ha dubbi su quale sia il suo obiettivo al Lemon Bowl. “Lo scorso anno ho raggiunto gli ottavi, quindi spero di migliorarmi, anche se il vero obiettivo è divertirmi”.
Che bello sentire queste parole da un ragazzo di appena 10 anni!
Il mio compito è quasi terminato, giusto il tempo di ammirare un bel match tra due brave under 10: Emma Tarducci del Guzzini Ct e Greta Petrillo del Fondi Tc. Un incontro lungo ed appassionante terminato solamente al terzo set in favore della prima. Sono favorevolmente sorpreso da entrambe, soprattutto da quest’ultima col diritto in risposta.
Ritorno in postazione e mi metto al pc per completare il mio lavoro. Un’altra giornata è passata in men che non si dica. Fra tennis, storie di vita e divertimento, qui al Lemon Bowl non ci si annoia proprio mai…
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