Diario dell’Oste dal Lemon Bowl (3)

di Marta Polidori

Ultimo, sentito e soffertissimo diario di bordo dal Lemon Bowl, dove oggi si sono svolte tutte le finali.
Mi sveglio realmente dispiaciuta che sia l’ultimo giorno e mando giù quel poco calorico biscotto al cacao, preparatomi amorevolmente dalla zia di Roma, come un condannato il mattino precedente al patibolo.
Mi sento meglio e questa notte sono riuscita – quasi – a chiudere occhio, se non fosse che alle tre mi sono dovuta alzare ancora per questo mal di stomaco, ormai mio affezionatissimo fan.

Ritardando leggermente per il traffico mi perdo i primi due game di Umberto Prezioso e Francesco Bessire. Bessire finisce in bellezza ciò che ha cominciato, 6-2 6-0 contro il suo amico e compagno Umberto. Felice e contento si aggira per il circolo come Highlander, contro ogni pronostico e i giornalisti alle calcagna. Partita piacevole, bellissimi alcuni scambi tra cui uno, che ricordo particolarmente bene, concluso con una stop volley di Bessire che riesce a darle un effetto così esasperato da farla tornare indietro non appena rimbalza (e fragoroso l’applauso del pubblico)!

Notevolissima finale under 10 femminile, tra Matilde Paoletti ed Helene Pellicano, con vittoria di Paoletti per 6-4 6-7 9-7. Ed è già la terza che vince, non si divide nulla, giustamente.
Un gioco aggressivo che fa spavento, considerato quanto è piccina (crescita perfetta per la sua età), ma soprattutto molto gradevole a vedersi: comunica una gran professionalità e maturità mentale e tattica.
Pellicano possiede invece un timing sulla palla che – credo – non esagero se dico che è perfetto… Raramente la prende dietro e ha un controllo ottimo, nulla da dire, per me si meritavano la finale sia l’una che l’altra, sarei stata contenta in ogni caso.
Under 12 femminile? Vince Giulia Peoni per 6-2 6-2 contro Costanza Traversi. Non se l’aspettava nemmeno lei e me lo ha anche detto, piacevolmente stupita, che ci sperava, ma non pensava che la finale fosse così semplice da portare a casa.

Sono rimasta di sasso quando, nel mezzo della premiazione, oltre ad Alessandro ci infilano anche me, con la coda fatta male, dei jeans un po’ scoloriti ed in tenuta quasi sportiva se non per un nastro rosso tra i capelli.
La cerimonia di premiazione, ne approfitto, è stata organizzata veramente bene, tranne un piccolo incidente in cui si sono scambiate le coppe e c’è stata un po’ di confusione, ma nessun danno se non qualche sorriso strappato ai presenti.

Ho una mano gelata perché ho tenuto in mano la videocamera per quasi tutta la giornata – il vento che faceva da cheerleader scuotendo le foglie come fossero pon pon era decisamente freddo – e l’altra caldissima infilata nella tasca sinistra del giubbotto; concludo questo diario recuperando la mia naturale temperatura corporea nella saletta stampa, che dai miei diari di questi giorni viene riportata quasi fosse un angolo di Paradiso: credetemi, nelle mie condizioni di salute riprendere il colorito qui dentro è meraviglioso.

Saluto buona parte degli organizzatori e dei ragazzi, che finita la premiazione migrano ad altri tornei o più semplicemente alle loro case. Saluto anche tutti quelli che hanno seguito queste mie avventure, un ringraziamento speciale a chi ha reso questi tre giorni così piacevoli, Paolo Verna compreso, direttore del torneo, che è stato così gentile nei miei confronti.
Spero presto in un’altra esperienza così serena!

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