(Erik De Santis – Foto Nizegorodcew)
Quando mi è stato chiesto quale sia stato il giocatore che più mi ha impressionato tecnicamente al Lemon Bowl 2011, non ho mai esitato nel rispondere: Erik De Santis. Il piccolo e vispo marchigiano è stato il solo (insieme a Riccardo Perin) a raggiungere i quarti di finale nel primo anno under 12, vincendo ben 7 partite, dalle qualificazioni ai quarti di finale. Abbiamo avuto la possibilità di parlare con Marco De Santis, padre di Erik ed ex ottimo giocatore a livello italiano.
di Alessandro Nizegorodcew
Allora Marco, partiamo dall’attualità. Dopo il Lemon Bowl, Erik avrebbe dovuto giocare il torneo osservato a Parma, ma ha avuto la febbre alta. Com’è ora la situazione?
“Erik sta bene e da domani riprende tutto, sia scuola che tennis. Peccato questi 5 giorni di febbre perché stava giocando veramente bene.”
Parliamo della storia di Erik. Quando ha iniziato a giocare a tennis?
“Erik ha iniziato a giocare a 5 anni, ma solo dopo un torneo a Ravenna nel 2009 (torneo delle viole che poi Erik ha vinto nel 2010), quando ha visto alcuni bambini giocare, mi ha chiesto se potevo allenarlo. Così ho fatto per due mesi circa, poi per caso ho conosciuto Antonini e dal Settembre 2009 e’ con lui al TC Baratoff. Il suo primo maestro e’ stato però Giuseppe Bevilacqua di Senigallia.”
Quanto si allena Erik a settimana?
“Erik si allena tutti i giorni due ore al giorno e due volte alla settimana fa ginnastica. Ho chiesto pero’ di aumentare quest’ultima, anche a scapito del tennis, perché ritengo che sia poco.”
Quando hai capito che Erik aveva un talento particolare in questo sport?
“Ce ne siamo accorti subito… quando gli abbiamo visto fare i suoi famosi crossettini sia di diritto che di rovescio. Sintomo evidente che “sente” bene la palla.”
Durante i match il ruolo del genitore è sempre molto complicato. Come hai vissuto questa sensazione da giocatore e adesso da padre?
“A vedermi ai tornei volevo sempre mio padre, grande appassionato e letteralmente fissato per il tennis e per Erik. Quanto a come gestisco le partite di Erik, confesso che non solo e’ durissima ma lo e’ ancor di più non farlo vedere a lui e cercare di rasserenarlo sempre. I primi tempi me ne andavo e lui ci soffriva; ora va molto meglio e riesco nell’intento.”
Erik gioca a tennis benissimo e ha talento, oltre che una testa pensante e tatticamente è già molto bravo. Vedendo voi genitori l’unico dettaglio “negativo” potrebbe essere la sua altezza… Secondo te è una cosa fondamentale? Quanto può incidere?
“Purtroppo concordo con te che è ancora piccolino, ma sono abbastanza tranquillo. Ritengo che il fisico sia uno dei requisiti fondamentali unitamente alla testa, al talento ed io aggiungo alla capacità di gestire lo stress che già così piccoli devono affrontare, dato che il tennis in particolare è precocizzato da matti. D’altronde vedendo come giocano alcuni non ne puoi fare a meno, anche se è da tener presente che il punto di rottura che ai miei tempi era 16-17 anni oggi ritengo sia sceso a 13-14. Occorre fondamentalmente una gran passione per fare quello che ad esempio fa Erik, che deve saper gestire anche la scuola.”
Qual è il tuo rapporto con Erik?
“Quanto al mio rapporto con lui, al momento e’ splendido, vedremo in seguito.”
E quello con la FIT?
“Il rapporto con la Fit e’ buono ed Erik e’ uno di quelli osservati. Poi vedremo.”
Qual è invece il rapporto di Erik col tennis? Lo segue anche in televisione?
“Il rapporto che Erik ha con il tennis ancora e’ pazzesco; lo segue anche in televisione in modo maniacale. Finché dura…….. Ovvio che finché ha tale voglia di tennis tutto e’ perfettamente relativo.”
In conclusione ti chiedo un paio di battute sulla programmazione che seguirà Erik in questo 2011…
“Per i tornei: una programmazione definitiva ancora non l’abbiamo fatta anche perché Antonini torna ai primi di febbraio purtroppo. Erik dovrebbe fare i tornei osservati, qualche altro in giro e gli ETA che in Italia sono 5 e forse un paio all’estero.”
Grazie Marco e in bocca al lupo
“Crepi e grazie a te.”
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