di Rebecca Alessi
Cristina Celani e Riccardo Rondina, due cuori e una capanna. Si sono conosciuti grazie alla loro grande passione per il tennis. Rondina ha seguito Cristina per un anno a Caldaro con il maestro Boesso, poi si sono trasferiti all’Accademia di Velletri con Davide Di Sarra e Floriano Salvoni, dove hanno seguito tra le altre Regina Koulikova, Polona Hercog, Irina Buriachok, Federica Di Sarra, Martina Di Giuseppe Martina. Grazie a loro, Cristina raggiunge il mio best ranking di numero 380 WTA, mentre Riccardo ha aggiunto ancora esperienza e professionalità al suo bagaglio personale. Ora insegnano fianco a fianco presso il circolo tennis Porto San Giorgio. Hanno allenato durante tutto l’inverno Camilla Rizza ed Elisa Lauri la coppia campione d’Italia nell’under 16 femminile a squadre.
Cristina Celani e Riccardo Rondina, come vi siete conosciuti? Quale è stato il vostro percorso tennistico?
Ci siamo conosciuti a Jesi, io mi allenavo da Carlo Polidori e Massimiliano Albarella mentre Riccardo faceva da sparring partner a Francesca Schiavone e imparava il mestiere del Maestro di tennis con me, Alice Balducci e l’allora campionessa italiana under 14 Giovanna Di Lauro. Poco a poco ci siamo innamorati e….siamo ancora qua con una splendida figlia.
Riccardo, come descriveresti la Cristina tennista?
La Cristina tennista l’ho sempre definita “un soldato in prima linea”, quando c’era da lottare non si tirava mai indietro: grande determinazione e forza di volontà nel volersi migliorare giorno dopo giorno.
E la Cristina maestra?
Cristina come maestra non è che cambi molto: con i bambini riesce ad essere dolce, ma con gli agonisti è molto esigente e pretenziosa.
Quali sono invece delle ragazze che state seguendo, Elisa Lauri e Camilla Rizza?
Elisa è una grande lavoratrice determinata e sempre alla ricerca della perfezione. Camilla è una lottatrice e una stratega di natura.
Come avete vissuto il campionato a squadre?
È stato un Campionato sorprendente: siamo partiti con la consapevolezza di poter far bene e con la speranza di poter arrivare in finale.
Ci racconti un po’ il percorso per arrivare alla vittoria nel campionato?
Abbiamo avuto subito un incontro difficile con la testa di serie numero 2, l’Angiulli di Bari, rappresentato da Zerulo (2.5) e Pannarale (2.8) vincendo 3-0. In semifinale abbiamo battuto l’A.S.C. St. Georgen con Hopfgartner (2.6) e Saccani (3.2), ancora 3-0. La finale, contro la temuta squadra del Tc Prato di Stefanini (2.4) e Gori (3.3), testa di serie numero 1,, è finita solo al termine del doppio decisivo, lottato e molto “sentito” da tutte le ragazze. Abbiamo vinto 76 64: è stata una grandissima gioia, un momento di grande soddisfazione per tutti.
È più emozionante vincere o veder vincere un allievo?
Sono entrambe belle emozioni: da giocatrice stai vivendo un sogno in prima persona. Da maestra veder vincere i propri allievi dà grande soddisfazione perché ripaga di tutto il lavoro e l’impegno di ogni giorno verso i nostri ragazzi.