Elisabetta Cocciaretto: “Sono pronta a competere con le migliori junior”


Elisabetta Cocciaretto è stata fin da bambina considerata una grande speranza per il tennis italiano. Campionessa italiana under 11, under 12, under 13 e under 14, è stata nella top 20 del ranking Tennis Europe under 14, ha vinto numerosi tornei fino alla categoria under 14, battendosi alla pari contro le più brave al mondo della sua età, Potapova e Pervushina, giusto per fare due nomi che hanno fatto molta strada negli ultimi anni.
Quando sembrava lanciata verso i tornei ITF Junior under 18 è stata fermata da una serie di problemi fisici che ne hanno compromesso l’attività da metà 2015 fino a tutto il 2016. Difficoltà incredibili che avrebbero fatto mollare molte ragazze, ma ‘Cocci’ (come la chiamano tutti nell’ambiente tennistico) non si è persa d’animo e, piano piano, ha ricominciato da zero, senza ranking junior, partendo da tornei di più basso livello, arrivando in sei mesi a vincere un grado 1 lo scorso luglio in Austria, entrando di diritto tra le più forti junior in circolazione con due anni di anticipo, visto che ha ancora 16 anni.
La sua progressione è stata fantastica se pensiamo che a fine anno era al numero 965 del ranking junior e ora è al numero 53 (al numero 20 se consideriamo le ragazze nate dal 2001 in poi).
Incontriamo Elisabetta quando sta per partire per il Nord America, assieme alle compagne Monica Cappelletti, Federica Rossi e Lisa Piccinetti, per disputare due tornei di grado 1, il primo negli Stati Uniti e il secondo in Canada per poi fare il proprio debutto nelle prove del Grande Slam, agli US Open, dove spera di essere tra le protagoniste.
Elisabetta, raccontaci questa tua “seconda vita” tennistica, che sta andando alla grande.
“Ho avuto una serie di problemi alla schiena, che ovviamente è fondamentale per una tennista. All’inizio forse abbiamo sottovalutato il problema, oppure è stato diagnosticato nel modo errato; di fatto le prime cure non hanno avuto gli esiti sperati, anzi non c’è stato alcun miglioramento. Le cure sono state lunghe e faticose ed è stata veramente dura non poter giocare per così tanto tempo, ma non ho mai perso la speranza di riprendere e tornare ad essere competitiva. Non ho mai pensato di mollare e finalmente sono stata premiata”.
Quando hai capito che potevi tornare al livello delle migliori?
“Avevo iniziato l’anno, a marzo, facendo due tornei in Svezia di grado 4, ma non sono andati tanto bene. Sinceramente per come giocavo in allenamento mi aspettavo di più. Poi ho partecipato ad un grado 1 in Croazia, un torneo importante, il Memorial Perin, con tante tenniste molto forti e finalmente ho ritrovato il mio gioco. Ho vinto cinque partite consecutive, tre delle qualificazioni e due del main draw anche contro tenniste particolarmente brave e me la sono giocata agli ottavi con la Boskovic che era top 20 junior e poi avrebbe fatto semifinale al Bonfiglio. Quel torneo credo che sia stata la svolta. Mi ha dato tanta soddisfazione e ho capito che finalmente potevo tornare a giocare alla pari con le migliori della mia categoria”.
E dal quel momento in poi sono arrivati altri successi…
“Dal quel momento ho iniziato a giocare con più sicurezza. Ho giocato tanto, qualche volta bene, altre un po’ meno, ma ho capito che potevo tornare ad essere competitiva. Ho raggiunto la semifinale a Salsomaggiore e a Prato e in un G1 in Germania a fine giugno e poi c’è stata la vittoria a luglio nel G1 in Austria”.
Ti aspettavi di recuperare oltre 900 posti nel ranking e arrivare a ridosso delle top 50 junior in soli sei mesi?
“No, non me lo aspettavo assolutamente. Il mio obiettivo era di rientrare nelle 120 – 130 junior per la fine dell’anno, e poi puntare a disputare gli Slam il prossimo anno, non mi sarei mai aspettata di riuscire ad entrare agli US Open già in questa stagione”.
A proposito di Grande Slam, cosa ti aspetti dagli Us Open? Non solo dal punto di vista del risultato, ma anche dell’ambiente, hai pensato a cosa troverai a New York?
“Arrivare a giocare agli Us Open è sempre stato un sogno fin da quando ero bambina. Sinceramente non so cosa aspettarmi, spero di vedere giocare da vicino i grandi campioni, di poter conoscere nuove tenniste, fare amicizie, godermi tutto lo spettacolo dentro e fuori i campi da tennis”.
Un pensierino ad arrivare in fondo al torneo però lo farai, visto che sei tra le tenniste più in forma
“Io punto a fare del mio meglio, vedremo il sorteggio e poi analizzeremo una partita alla volta, certamente spero di andare il più avanti possibile. Se troverò una tennista più brava di me e io avrò comunque dato il massimo delle mie possibilità andrà bene lo stesso e ci riproverò il prossimo anno”.
Sarai la tennista italiana di punta agli Us Open. Con la assenza per scelta di Tatiana Pieri, potresti anche essere l’unica a partecipare, ti pesa questa situazione?
“Partiamo per gli Stati Uniti io, Monica Cappelletti, Federica Rossi e Lisa Piccinetti. Io spero che possano entrare anche tutte le altre. Nel caso fossi da sola non avrei particolari pressioni, sono comunque l’ultima arrivata alle prove dello Slam, quindi non credo che qualcuno si debba per forza aspettare risultati eclatanti”.
Giocherai anche il doppio a New York? Sai con quale compagna?
Penso di giocarlo, non so con quale compagna. Se avrà la classifica per farlo, credo con Federica Rossi, che è la mia storica compagna di doppio, ma altrimenti dovessi giocarlo con un’altra ragazza non ci sarebbero problemi, mi adatto facilmente a tutte le compagne”.
Parliamo della Summer Cup che si è appena conclusa con il vostro terzo posto finale. E’ più la delusione per non aver vinto oppure la soddisfazione per la medaglia di bronzo?
“E’ sicuramente più la soddisfazione. Ci siamo qualificate per la fase finale dei mondiali, che era il nostro obiettivo principale. Non si può sempre vincere. Certo, personalmente, ho qualche rimpianto per la mia partita nel match perso con la Francia in semifinale: soprattutto nel secondo set ho avuto tante occasioni di chiuderlo e non le ho sfruttate, ma l’importante è stato non demoralizzarsi e infatti poi nella finale per il bronzo abbiamo tutte giocato molto bene”.
Ormai ti sei trasferita a Tirrenia da parecchio tempo. Come ti stai trovando nel centro tecnico federale?
“Io mi trovo bene, ci tanti ragazzi e ragazze della mia età, un bel gruppo di tennisti molto uniti. Ultimamente lo sto frequentando ben poco perché sono sempre in giro per i tornei, ma essere nel centro federale ha contribuito molto alla mia crescita tennistica”.
Dal punto di vista tecnico quali sono i colpi che hai migliorato in questo ultimo periodo e dove invece ti senti di dover lavorare ancora molto?
“Nell’ultimo anno sono migliorata tantissimo in tutti i fondamentali, direi soprattutto sul dritto che ora gioco sempre in totale sicurezza. Poi ho imparato a variare tanto il mio gioco. Ora sono in grado di fare volée o di giovare il rovescio in slice, tutti colpi che prima non ero assolutamente in grado di fare. Ovviamente c’è sempre tanto da migliorare, ma credo di essere sulla buona strada. Sicuramente so di dover lavorare tanto anche sull’aspetto mentale del tennis, che oggi è fondamentale. Devo imparare ad avere la giusta lucidità e la giusta concentrazione in tutti i momenti della partita, ma in particolare nei punti più importanti. La differenza tra un campione e un buon giocatore credo che sia proprio nel sapere giocare meglio i punti decisivi. Poi devo anche imparare a non abbattermi se qualcosa va storto e ad accettare i miei errori. Se si resta tranquilli c’è sempre la possibilità di recuperare nel tennis”.

Hai già deciso la programmazione del finale di stagione o anche del prossimo anno? Solo Junior o anche qualche torneo pro?
Non è stato ancora deciso nulla di ufficiale. Credo per che il prossimo anno l’obiettivo principale sia fare molto bene in tutti i tornei junior di grado alto, quindi le prove del Grande Slam e i grado A e grado 1. Poi è probabile che faccia anche qualche torneo pro per iniziare a confrontarmi con una realtà diversa e certamente più difficile, ma ci sarà tempo per pensarci”.
C’è qualche giocatrice o giocatore a cui di ispiri e che ti piace particolarmente al di là della tecnica?
“Tra i maschi ovviamente Roger Federer, tra le ragazze mi è sempre piaciuta Simona Halep, ma ultimamente mi sto entusiasmando per Jelena Ostapenko, una ragazza con una grinta e determinazione straordinaria, sono davvero contenta che abbia vinto il Roland Garros”.
Fra tornei e nazionale immagino che tu non sia riuscita a fare nemmeno un giorno di vacanza. Hai un po’ di invidia per le tue amiche che in questi giorni sono beatamente a prendere il sole in qualche spiaggia?
“Le vacanze quest’anno non so cosa siano. Ho un’abbronzatura da campi da tennis, che è assolutamente ridicola, con braccia e gambe nere e tutto il resto, piedi compresi, bianchissimo, però se devo essere sincera, so che non faccio vacanze ma vado a fare gli Us Open, che è sempre stato il mio sogno, quindi non ho nessuna invidia per chi può godersi il mare in questi giorni, anzi se fossi stata in spiaggia invece di qualificarmi per lo Slam o comunque per la tournee americana ci sarei rimasta malissimo. Ci sarà tempo per riposarsi verso la fine della stagione”.

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