Dal 2 al 11 settembre la città di Bologna ha ospitato i prestigiosi campionati italiani maschili e femminili della categoria under 14, divenendo così per una settimana capitale del tennis giovanile.
Il torneo maschile si è svolto sui campi della Virtus Tennis, dove qualche anno fa si “davano battaglia” tennisti del calibro di Adriano Panatta, Corrado Barazzutti, Nicola Pietrangeli e Paolo Bertolucci.
Il torneo femminile si é disputato all’interno dei famosi Giardini Margherita, presso il Circolo Tennis Bologna, storico antagonista della Virtus ed ora stretto collaboratore; anche in questo caso la tradizione del circolo vanta la presenza in serie A di giocatrici come Flavia Pennetta, Roberta Vinci, Mara Santangelo e Antonella Serra Zanetti.
I rispettivi Presidenti Pier Luca Fantoni e Andrea Canossi sono rimasti sbalorditi sia dalla qualità di tennis espresso da questi giovani ragazzi nell’arco della settimana, che dalla correttezza dimostrata in campo; infatti rarissime se non inesistenti sono state le discussioni.
I singolari hanno visto il trionfo di Lorenzo Musetti e Federica Sacco al termine di due finali davvero spettacolari ed emozionanti.
I due vincitori hanno rispettato il pronostico, entrambi erano accreditati come teste di serie numero uno.
La finale maschile si è disputata tra i due compagni e futuri vincitori del doppio Lorenzo Musetti e Lorenzo Rottoli, che insieme hanno rappresentato l’Italia in Winter Cup, Summer Cup, campionati europei e mondiali.
Si respira subito un’aria di tensione tra i due che si conoscono benissimo, all’inizio Rottoli parte contratto e Musetti si porta avanti 53, ma non sfrutta il vantaggio anche grazie ad una grande reazione di Rottoli, che sfoggia una serie di recuperi impressionanti e di vincenti con lo sventaglio di dritto e con il rovescio lungolinea, riuscendo così ad avere la meglio nel primo parziale al tiebreak.
Nel secondo set Musetti parte subito in vantaggio e chiude facilmente il set con il punteggio di 61, incantando il pubblico sugli spalti del campo Sirola con delle incredibili accelerazioni vincenti di rovescio a una mano lungolinea a tutto braccio.
L’inizio del terzo set è equilibratissimo, solamente sul 43 Musetti riesce a staccare il suo avversario salvando 4 palle break, di cui 2 con serve and volley vincente, portandosi così sul 53 per poi chiudere facilmente l’ultimo game.
Il talento di Musetti ha avuto la meglio sulla potenza dei colpi e sulla resistenza fisica di Rottoli, che ha tirato fuori sicuramente il suo miglior tennis in finale.
Il vicecampione europeo in carica Lorenzo Musetti ha dimostrato la sua superiorità in termini di gioco e di atteggiamento in confronto ai suoi avversari durante tutta la settimana, infatti numerose volte passando trai i campi ho sentito dire dai coach avversari “Musetti ha qualcosa in più rispetto a tutti gli altri…”
Eccellente è sicuramente il cammino di Luca Nardi, che dopo la vittoria nei campionati italiani under 13 si arrende solamente in semifinale contro Musetti, candidandosi così tra i primi quattro in Italia under 14 un anno prima.
Nonostante l’anno di differenza, Luca è riuscito ad imporre il suo gioco di anticipo ed aggressività da fondo campo, insieme ad interessanti variazioni di gioco, come discese a rete e smorzate.
Da segnalare anche la prestazione di Federico Ruggeri, giocatore solido e concreto che nei quarti elimina il talentuoso Grammaticopolo; in seguito perde con onore in una battaglia contro Rottoli.
Infine, positivo è sicuramente il torneo del riccionese Marcello Serafini che dalle qualificazioni arriva fino ai quarti di finale, dove incontra la resistenza di un duro scoglio: Rottoli, che pone fine alla sua scalata al termine di due parziali equilibratissimi.
Nel torneo femminile, in cui pesano le assenze di Delai e Mariani per problemi fisici, la napoletana Federica Sacco alza al cielo il trofeo e lo scudetto per la quarta volta consecutiva dopo una finale da brividi giocata sul filo del rasoio contro la tredicenne prodigio Lisa Pigato.
Così come nel torneo maschile, la finale ha regalato spettacolo puro agli appassionati sugli spalti del centrale, Lisa e Federica hanno giocato infatti un match di ben tre ore di livello altissimo.
La Pigato parte subito aggressiva nel primo parziale e si porta avanti 31 ma la Sacco reagisce e infila 5 dei 6 games successivi, portando a casa il primo set.
Dopo un inizio equilibrato, la Pigato riesce ad imporsi nel secondo con il punteggio di 63 con un gioco di spinta e pressione in avanti, cercando spesso lo schiaffo al volo.
Il terzo set é battaglia tra le due, con la Pigato sempre in avanti di un game e la Sacco che non molla un centimetro di campo, per cui il tiebreak arriva inevitabile .
In questa fase finale del match l’esperienza e la maggior concretezza della Sacco hanno la meglio sulla giovane Pigato, che a soli tredici anni sfiora l’impresa di vincere due titoli italiani.
Nella sconfitta e nei momenti di difficoltà viene fuori l’animo del campione, infatti nella vita bisogna anche saper perdere…Lisa Pigato a soli tredici anni ha dimostrato di saper perdere a testa alta, senza mai lamentarsi o dire una parola, anche quando si è trovata a soli due punti dal match ha continuato a incitarsi e a lottare punto su punto con la stessa aggressività e intensità…chapeau!
Se salta all’occhio il talento della Pigato, la resistenza mentale e la potenza della Sacco non sono da meno, Federica ha infatti sfruttato al meglio le chances in
finale, con un gioco solido e allo stesso tempo aggressivo appena la sua avversaria gliene dava la possibilità.
In seguito, la Pigato si è potuta rifare in coppia con l’amica Matilde Paoletti nella finale di doppio vinta contro la coppia Sacco-Tedesco, quest’ultima ha disputato un ottimo torneo anche in singolare raggiungendo i quarti di finale.
Da evidenziare le prestazioni delle due semifinaliste Matilde Paoletti e Federica Trevisan, che con due giochi diversi hanno messo in mostra il loro talento durante tutta la settimana.
L’umbra Paoletti, classe 2003 è un vero e proprio computerino, calma e tranquilla in campo non sbaglia una scelta tattica, muovendo il gioco e le avversarie, grazie ad una padronanza del braccio incredibile, fisicamente deve ancora maturare e nella semifinale contro Lisa Pigato si è visto, Matilde ha infatti subito la maggiore potenza ed aggressività della sua compagna di doppio.
La Trevisan ha un gioco molto propositivo e di pressione, cerca sempre di fare male con i colpi di inizio gioco e di manovrare il gioco con il suo dritto, che impatta bene davanti al corpo.
In prospettiva Federica è sicuramente una delle migliori, ha un’ottima base tecnica e fisicamente ha tanti margini di miglioramento, siccome è alta ma ancora molto esile ed acerba.
Tra le perdenti ai quarti di finali la ragazza che più ha impressionato dal punto di vista di colpi e grinta è sicuramente Eleonora Alvisi, che ha tenuto un ottimo atteggiamento in campo contro Federica Sacco dandole del filo da torcere nel secondo set, grazie a delle ottime accelerazioni di rovescio.
In generale, si è notata una grande lealtà e rispetto per l’avversario da parte di tutti i partecipanti al torneo, più volte ho visto dare il punto all’avversario su chiamate sbagliate del giudice di sedia.
Inoltre, si è percepita in questi giovani ragazzi una maturità fuori dalla media dei loro coetanei, dimostrando ancora una volta come lo sport e la sana competizione contribuiscano alla crescita di una persona come atleta e come individuo.
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