di Alessandro Mastroluca
En plein. Federica Bilardo ha vinto tre partite su tre senza perdere un set a Maniago. Un contributo decisivo per spingere l’Italia al successo nel proprio girone e alla fase finale in Repubblica Ceca. “Ero un po’ emozionata all’inizio” ci spiega, “poi però mi sono sciolta”. I campi, “racconta ancora la palermitana, “ma siamo arrivate una settimana prima così ci siamo potute allenare bene”.
Già al debutto, ha rotto il ghiaccio con un autorevole 64 60 all’estone Annette Maelt. In semifinale, che è stata per tutti la vera finale del girone, ha battuto 64 62 la polacca Viktoria Kulik. La sconfitta di Tatiana Pieri, però, ha portato la sfida al doppio di spareggio. “Con Tatiana ci conosciamo da quando abbiamo 11 anni” racconta Federica, “siamo molto amiche. Non conoscevo invece Elisa Visentin”, che ha completato il terzetto capitanato da Silvia Farina, “ma ci siamo trovate subito molto bene”.
Il doppio contro la Polonia rimane la partita più intensa della tre giorni azzurra a Maniago. “Ci tenevamo molto a qualificarci per la finale, che voleva dire anche la certezza di essere in Repubblica Ceca” racconta. “Siamo partite molto bene”, subito avanti 5-1 su Kulik e Rutowska, che tentano una rimonta subito frenata dalla coppia azzurra: 6-4. “Nel secondo abbiamo avuto un sacco di occasioni, ma alla fine abbiamo subito un break e l’abbiamo perso”. Un break arrivato nel momento peggiore, che ha mandato la coppia polacca a servire per il parziale sul 6-5. “Nel terzo poi, siamo ancora andate sotto 6-5”, dopo essere state in vantaggio 4-2, “e abbiamo salvato un match point sul 30-40 con Tatiana al servizio”. Kulik e Rutowska partono meglio anche nel tiebreak, allungano 5-3, ma la reazione azzurra è veemente: quattro punti consecutivi e trionfo finale. “E’ una bella emozione quando riesci a portare un punto per la squadra. Giocare per la nazionale è diverso” ha spiegato Federica, che ha già vissuto l’esperienza della nazionale under 14 in Winter Cup, Summer Cup e ai mondiali a squadre.
“La finale è stata davvero facile” ammette. “Da quel che avevo visto, le norvegesi avevano giocato meglio nei turni precedenti rispetto alla finale contro di noi. Comunque era importante per noi vincere il girone, perché così siamo teste di serie nella fase finale”.
Dopo la Winter Cup, conclude Federica, “vorrei partecipare ai tre tornei da 10,000$ qui in Sicilia, se entro o mi danno una wild card. Poi proverò l’Open che garantisce a chi vince la wild card per le pre-quali degli Internazionali d’Italia”. Il torneo, che si svolgerà a Catania a fine marzo, fa parte del ciclo di eventi organizzati dalla Fit in tutta Italia, iniziato il 31 gennaio al Match Ball di Firenze, aperti a chiunque abbia la tessera Fit, anche se non classificato. Tutti i vincitori saranno invitati al torneo di pre-qualificazione in programma a Roma dal 5 al 7 maggio. Sarà a cinque stelle, infine, la primavera di Federica, che sarà al via dei cinque grandi appuntamenti italiani, i cinque classici del tennis giovanile: Firenze, Salsomaggiore, Prato, Santa Croce e il Bonfiglio. Cinque grandi occasioni per stupire ancora.
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