di Alessandro Nizegorodcew (Intervista pubblicata su Il Tempo)
Il 2013 è stato un anno molto positivo per Matteo Berrettini, vincitore di ben 5 titoli Itf under 18: il primo alloro è giunto a febbraio sul cemento di Tunisi, bissato sulla terra battuta di Casablanca. Tra giugno e luglio, poi, l’apice della stagione con i successi a Bytom, Cartagine e Timisoara. «Ho cominciato la scorsa stagione fuori dai primi 1000 giocatori al mondo under 18, chiudendo alla piazza n.125. Ad inizio 2014 sono anche arrivato al mio best ranking di n.87». Gli ultimi mesi di stagione non sono però stati semplici, a causa di un infortunio che ne ha bloccato l’attività internazionale. Nonostante ciò, Berrettini ha fatto parte della compagine del Canottieri Aniene che ha sfiorato la conquista della Serie A. «Ho potuto giocare una sola partita ufficiale, ma è stata una bellissima esperienza. Potermi confrontare con compagni di squadra del calibro di Starace, Cipolla e Vagnozzi è stato fantastico. Ogni qualvolta sono sceso in campo con loro ho sperato che la sessione di allenamento non finisse mai!».
Ai recenti Australian Open Junior Berrettini ha superato le qualificazioni giungendo sino al secondo turno del main draw. «È stato il mio primo torneo dello Slam: condizioni di gioco non semplici, con più di 40° e un caldo asfissiante. Da una parte la gioia di aver capito di poter competere alla pari con i migliori, dall’altra un po’ di delusione perché al secondo turno contro il forte polacco Majchrzak mi sono trovato avanti 6-3 4-2 e servizio. Una trasferta meravigliosa che spero di ripetere negli altri Slam giovanili e, in futuro, anche nei tornei dei «grandi».
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