(Camila Giorgi – Foto Nizegorodcew)
di Roberto Commentucci (versione più sintetica di questo articolo è leggibile anche sul sito della FIT)
Cosa c’è dietro le protagoniste di Fed Cup? Siamo andati a vedere come siamo messi a livello di ricambi nel settore femminile. Non si vede all’orizzonte… la nuova Graf, ma la situazione complessiva pare promettente.
Si è molto discusso, fra gli appassionati, sulla reale portata della vittoria italiana in Fed Cup e sul valore effettivo del nostro tennis femminile, che ha vissuto un 2009 memorabile.
Se la leadership azzurra nella classifica mondiale per nazioni compilata dall’ITF appare onestamente generosa, si può comunque affermare che il nostro paese si posiziona fra le quattro nazioni più forti del mondo in termini di movimento femminile.
Lo dice la classifica Wta: facendo la somma dei ranking delle migliori quattro giocatrici di ciascuna nazione, infatti, abbiamo la seguente situazione, aggiornata all’11 novembre 2009 (fonte: sito Tennisbest):
1) Russia 19
2) Francia 77
3) Usa 133
4) Italia 136
5) Spagna 180
6) Slovacchia 205
7) Repubblica Ceka 208
8 ) Germania 214
9) Cina 251
10) Romania 263
Come si vede, a parte l’inarrivabile Russia, siamo a pieno titolo fra i paesi più competitivi. In più, si può notare che in questa edizione della Fed Cup abbiamo sconfitto, una dopo l’altra, proprio le tre squadre che ci precedono in questa graduatoria. Dunque, queste vittorie non sono exploit isolati, ma sono il frutto di un movimento di notevole spessore.
E le prospettive future sembrano essere almeno altrettanto buone, dal momento che i ricambi non ci mancheranno. Dietro a Schiavone (classe 1980), Pennetta (1982) Vinci (1983) ed Errani (1987), e senza dimenticare Santangelo (81) Knapp (87) e Oprandi (86), che hanno avuto grandi problemi fisici, si è venuto infatti a creare un prolifico settore giovanile, con tantissime ragazzine nate fra il 1990 e il 1993 che, senza essere delle predestinate (con l’eccezione forse della Giorgi), promettono di diventare delle buone – in alcuni casi ottime – giocatrici professioniste.
Di seguito ne conosceremo alcune, con l’avvertenza che ne abbiamo dovute per forza di cose trascurare molte altre, per ragioni di spazio. Vi rimandiamo, per completezza, alle tabelle a fine articolo.
La più famosa, nonché quella che ha finora maggiormente impressionato per i fiammeggianti picchi di gioco espressi, è l’italo-argentina Camila Giorgi, nata a Macerata il 31 dicembre 1991. La non ancora diciottenne marchigiana, da sempre seguita dal papà Sergio, dopo aver girovagato per le Academies di tutto il mondo da un paio di stagioni si è stabilita in Francia e la scorsa primavera ha lasciato la Mouratoglu per accasarsi presso il team Lagardere. L’azzurra, dotata di un fisico fantastico e di colpi pesantissimi, ma anche di una disperante ingenuità tattica, negli ultimi mesi di quest’anno pare aver compiuto un autentico salto di qualità: a settembre si è aggiudicata il torneo da 25.000 dollari di Katowice, in Polonia, e pochi giorni fa il 50.000 canadese di Toronto, superando per strada tenniste di notevole spessore. Da inizio anno ha guadagnato 257 posizioni, passando dal 480 all’attuale 223. Dovrebbe riuscire a disputare le qualificazioni del prossimo Australian Open, e con il suo gioco esplosivo e spettacolare, sebbene ancora molto discontinuo, pare pronta per fare irruzione nel circuito maggiore.
Una strada tutta diversa, molto più autarchica, è quella seguita dalla laziale Federica Di Sarra, nata a Fondi (LT) il 16 maggio 1990, n. 312 Wta. Dopo un 2008 da dimenticare, a causa di un grave infortunio alla caviglia, e nonostante sia rimasta senza guida tecnica (si è sciolto il team palermitano F2, guidato dai tecnici Palpacelli e Cinà, dove lei si allenava assieme a Vinci e Garbin) Federica a inizio 2009 si è ributtata nel circuito decisa a recuperare il tempo perso, e i risultati le hanno dato ragione: quest’anno ha guadagnato quasi 270 posizioni. Sebbene non altissima (intorno al metro e 65) non manca di potenza e dispone di un armamentario tecnico molto completo, con due fondamentali solidi (splendido il diritto) un bel gioco al volo e una mano molto sensibile. Tennista molto a suo agio sul veloce, che frequenta troppo poco, deve trovare un coach, crescere in convinzione e programmarsi in modo più ambizioso: può salire moltissimo.
Coetanea della Di Sarra, nonché cugina di Flavia Pennetta, la brindisina Claudia Giovine, attuale n. 383 Wta, seguita dalla madre Elvy Intiglietta, ha mostrato quest’anno sprazzi di ottimo tennis (gran torneo giocato a Monteroni D’Arbia, dove ha raggiunto la finale). Già allieva del centro federale di Tirrenia, Claudia ha un gioco fatto di gesti molto puliti, che ricordano alquanto, sul piano stilistico, quelli della più famosa cugina: servizio già incisivo, buonissimo rovescio bimane e diritto più costruito ma comunque pesante. Deve però lavorare ancora molto sul piano fisico (la mobilità) e cercare di rendere meno monocorde il suo gioco, che pare comunque molto adatto alle superfici rapide.
Un ottimo ranking (336 Wta, con un progresso di quasi 300 posti) se lo è assicurato l’altoatesina Julia Mayr, classe 91, sorella di Evelyn, anche lei tennista, di due anni più grande. Le sorelle Mayr, ragazze di grande serietà ed educazione sportiva, sono due magnifiche atlete naturali, rapidissime e molto resistenti. Entrambe impostate con un gioco forse troppo difensivo per le esigenze del tennis moderno, da alcuni mesi, terminati gli studi, hanno deciso di buttarsi a tempo pieno nel circuito e hanno ingaggiato un giovane coach rumeno, Andrei Enache, che sta cercando di ricostruirle tecnicamente, migliorandone le qualità offensive. Finora i risultati migliori sono venuti con la più giovane Julia, che oltre ad aggiudicarsi due tornei da 10.000 dollari ha colto altri buoni piazzamenti anche in un paio di 25.000.
E’ stata una annata molto intensa anche per la romana Nastassja Burnett, classe 1992, attualmente al n. 364 Wta. Seguita da Vittorio Magnelli e dal preparatore Pasquini, la simpatica “Nasty” ha condotto una programmazione molto ambiziosa, giocando solo tornei da 25.000 in su, e confrontandosi sempre con tenniste di alto livello. Inevitabilmente, non ha vinto moltissimi match (pur guadagnando comunque quasi 300 posizioni) ma ha mostrato confortanti progressi sul piano tecnico e atletico. Alta e potente, dotata di un gran rovescio bimane naturale, la pariolina di madre polacca ha messo su una pungente prima di servizio e reso più sicuro il diritto. Deve migliorare ancora nella rapidità di piedi, ma ambizione e mentalità sembrano quelli giusti. Pochi giorni fa, in Serie A, ha perso dalla Schiavone 64 al terzo, dopo quasi tre ore di battaglia.
(Martina Trevisan – Foto Nizegorodcew)
E veniamo alla più giovane di tutte, la precocissima mancina Martina Trevisan, nata nel novembre 1993 e quindi appena sedicenne, attualmente al n. 689 della classifica. La toscana, sorellina terribile di Matteo, l’ex n. 1 del mondo juniores, aveva iniziato benissimo la stagione, battendo giocatrici importanti (come le top 250 russe Ivanova e Orlova) e suscitando grandi aspettative. Poi, dopo un match perso di un soffio, a Civitavecchia, contro la più robusta coetanea francese Kristina Mladenovic, sua rivale di sempre a livello giovanile, Martina si è un po’ persa, per tornare a far parlare di se nel campionato di Serie A, dove con la maglia del TC Prato ha molto ben figurato. La toscanina è ancora acerba fisicamente: è alta poco più di 1,60 e il suo sviluppo fisico è lungi dal completarsi. Ma nonostante sia ancora piuttosto sfornita di muscoli, ha una gran facilità nel far camminare la palla, specie con il diritto, un colpo molto personale, caratterizzato da una apertura secondo alcuni troppo ampia, ma giocato con meravigliosa fluidità e fantastico timing: ne escono delle gran bordate senza sforzo apparente. Anche la prima di servizio e il rovescio sono molto incisivi, mentre il gioco al volo è ancora un po’ approssimativo e il rendimento complessivo molto altalenante. Ma se questa ragazza riuscirà a costruirsi un fisico adeguato al tennis moderno, potrà pensare davvero in grande.
Insomma, per il tennis italiano, anche il futuro sembra essere rosa.
Di seguito, vi presentiamo una tabella riassuntiva della stagione delle 14 migliori ragazze italiane nate dopo il 1.1.1990. Per dare conto delle differenze di programmazione (come è ovvio le nostre si sono cimentate in tornei di diversa difficoltà) nell’ultima colonna abbiamo riportato il numero di avversarie top 300 battute da ciascuna nel 2009, ciò che pare un buon sistema per analizzarne meglio il livello espresso, al di là della classifica.
Ed ora, per abbozzare un paragone internazionale, ecco la classifica delle migliori under 18 nella classifica WTA:
1)Michelle LARCHER DE BRITO(POR) 29/01/93 – n. 115
2)Kurumi NARA(JPN) 30/12/91 – n. 176
3)Bojana JOVANOVSKI(SRB) 31/12/91 – n. 195
4)Kristina MLADENOVIC(FRA) 14/05/93 – n. 206
5)Zarina DYAS(KAZ) 18/10/93 – n. 209
6)Camila GIORGI(ITA) 31/12/91 – n. 223
7)Karolina PLISKOVA(CZE) 21/03/92 – n. 224
8)Anastasiya VASYLYEVA(UKR) 18/01/92 – n. 266
9)Coco VANDEWEGHE(USA) 06/12/91 – n. 325
10)Monika WEJNERT(AUS) 06/04/92 – n. 327
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