(Andrea Arnaboldi – Foto Nizegorodcew)
di Alessandro Nizegorodcew
In periodo di Us Open è passata un po’ sotto silenzio la vittoria di Andrea Arnaboldi su Robin Haase (eloquente 63 63), re dei challenger di questa stagione 2010 (avendone vinti ben 5…). In molti avranno sottovalutato la prestazione del canturino, giocatore dal grande talento ma dal punch non eccezionale, attribuendo la maggior parte della “colpa” all’olandese, certamente stanco dopo un tour de force di alcune settimane. Ma non dimentichiamoci che si è giocato in Olanda, esattamente all’Alphense Tennis Club, con 200 orange che hanno incitato Robin dal primo all’ultimo 15. Andrea ha però risposto benissimo e ha giocato una partita solidissima, arricchita da alcune smorzate, nonché dal suo strepitoso backspin di rovescio (un colpo tecnicamente impeccabile) che ha mandato al manicomio Haase.
Si parla spesso di esempi da seguire per i nostri giovani e quale migliore esempio di Andrea, che 6 anni fa ha lasciato famiglia ed affetti per inseguire un sogno, abbandonando Cantù per una nuova vita, sportiva e non, trasferendosi in quel di Valencia. In molti sicuramente farete notare: certo lui ha avuto la possibilità economica per farlo! Sicuramente è così, ma il comportamento e l’atteggiamento professionale fuori e dentro al campo, sono da seguire alla lettera, a prescindere da tutto. Nel match di ieri, sono stati chiamati ad Arna ben 3 falli di piede, di cui uno sulla seconda palla. Altri italiani (non faccio nomi) sarebbero letteralmente impazziti, regalando punti, giochi e forse il match. Andrea non ha battuto ciglio ed ha proseguito a giocare con il suo atteggiamento sempre positivo, sempre grintoso, corretto al 100%. Il suo avversario, nonostante la stanchezza, ha lottato come un forsennato. Perdere in casa propria dopo un periodo così roseo non era nei suoi piani, ma l’azzurro ha giocato uno dei suoi migliori match in carriera, chiudendo tra gli applausi di un pubblico sportivissimo, che ne ha sottolineato per tutto il match i colpi vincenti. Giovani azzurri, guardate un match di Arnaboldi, che vinca o che perda, che giochi bene o male, e imparate!
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