di Luca Brancher
Proseguendo nel nostro viaggio che come scopo ha quello di approfondire la conoscenza delle migliori promesse del tennis azzurro in gonnella, non ci potevamo esimere dal fare tappa a Nembro, piccolo centro poco fuori Bergamo. E’ qui che è nata e cresciuta, non solo tennisticamente, Alice Moroni.
Alice Moroni compirà 17 anni il prossimo 21 febbraio, ma già molte cose ha detto e fatto sui campi da tennis, nonostante la sua verdissima età. Sufficiente è dare un’occhiata alla sua classfica attuale: numero 646 Wta, non male, visto e considerato che questo 2007 non è stato tutto rose e fiori per lei. Infatti nel bel mezzo dell’annata, un brusco infortunio l’ha costretta a fermarsi: “Da inizio maggio a fine agosto – conferma lei – non ho partecipato ad alcun torneo perchè mi si è rotto un osso del piede destro, non a seguito di un incidente o di un infortunio, ma a causa di una cattiva postura che adottavo, ed alla lunga questo stress mi ha danneggiata a tal punto …“. Nonostante ciò, c’è da ritenersi soddisfatti qualora si facesse un’oggettiva analisi della stagione appena conclusa “Sicuramente: ho ottenuto diversi risultati positivi, su tutte la settimana a Tessalonica, nel settembre scorso. Ho collezionato diverse prestazioni ottimali – battendo la connazionale Clerico, l’austriaca Amon, la belga Vermoezen e la greca Koumantou – , probabilmente le migliori della stagione, ed ho raggiunto la mia prima finale (sconfitta dalla Rottman), nello stesso circolo in cui lo scorso anno avevo centrato un quarto di finale. E’ singolare però che, nonostante le due edizioni del torneo si siano disputate preso lo stesso centro sportivo, quest’anno abbiamo giocato su campi in terra rossa, mentre lo scorso anno sull’erba sintetica. Per cui il fatto che abbia fatto bene molto probabilmente dipenderà dall’aria della città greca..“. Oppure, come è più probabile, dal fatto di essere un talento polivalente, che così si descrive “sono una giocatrice d’attacco, che cerca il punto col suo colpo forte, il rovescio bimane – per il qual motivo cerca ispirazione in Maria Sharapova, suo idolo tennistco, di cui però apprezza meno il comportamento in campo – e che si trova a suo agio a rete. Ho un buon servizio, agevolata come sono dalla mia altezza (1 e 78 centrimetri), devo però migliorare col dritto, fondamentale su cui sto lavorando tuttora.”
La sua capacità di adattamento alle varie superfici è presto spiegata “il mio gioco è portato ad esaltarsi sulle superficie rapide, ma sono stata abituata a giocare sin da piccola sulla terra battuta, per cui non ho grossi problemi a giocare sulle varie superfici“. E le sue parole sono abilmente supportate dai risultati conseguiti: oltre alla finale di Tessalonica, come detto sulla terra battuta, gli altri risultati migliori, ovvero le due semifinali, di questo 2007 sono state raggiunte sul veloce: a Quartu Sant’Elena, in primavera (sconfitta da Federica Di Sarra) e a Westende (k.o. per opera di Evelyn Mayr) nel torneo che la vedeva al rientro dopo l’infortunio sopraccitato. A Barcelona (terra) e Volos (sintetico), Alice ha racimolato una semi e un quarto di finale – nel periodo autunnale – che costituiscono gli altri risultati positivi di quest’annata che l’hanno proiettata in una posizione di classifica che può permetterle di guardare con ottimismo al futuro.
Un ottimismo giustamente riposto e da sempre manifestato, tanto che alla domanda sul perchè abbia sempre evitato di esibirsi nelle competizioni juniores – appena tre le sue partecipazioni nelle manifestazioni under in tutta la sua carriera (una nel 2004, due nel 2005), dato alquanto curioso ed in contro tendenza con le programmazioni di tante sue coetanee – ci fa sapere che “sin da subito, dalle prime volte in cui ho provato a prendere parte ai tornei professionistici, ho visto che il mio gioco era già sufficientemente adatto a questo livello di tornei, per cui col mio allenatore si è deciso di saltare il passaggio nella categoria juniores“. Infatti già nella scorsa stagione, Alice aveva raccolto alcuni risultati importanti, oltre ai quarti di Tessalonica menzionati qualche riga sopra: la semifinale ad Enschede, nell’agosto, rappresenta il suo miglior risultato 2006. Una scelta che potremmo definire coraggiosa, ma presa in pieno accordo col suo allenatore, Pierluigi Leoni, col quale c’è un rapporto tanto duraturo quanto affiatato visto che “mi sono sempre allenata con lui, da quando ho iniziato a prendere la racchetta in mano, a 5 anni e mezzo, ed in tutti questi anni non ho mai cambiato, nemmeno posto dove mi alleno, dato che sono rimasta fedele ai campi del mio paese, Nembro“.
L’annata conclusa è stato un nuovo passo importante per la Moroni, nella quale però la giovane orobica si è potuta esibire in un numero ristretto di tornei, come il regolamento ITF impone alle giovanissime: tra il giorno del compimento del sedicesimo e del diciassettesimo anno d’età, le tenniste sono obbligate a non prendere parte a più di tredici tornei. Alice in questo 2007 ha giocato dodici competizioni, per cui prima del 21 febbraio potrà disputare soltanto un altro torneo “Devo decidere se sarà il 25.000$ di Capriolo oppure il 10.000$ di Arezzo, che si disputano tra la fine di gennaio e l’inizio di febbraio” E poi spazio ad una stagione “in cui potrò, da marzo in poi, partecipare a 15 tornei ed in cui dovrò prima di tutto consolidare il mio livello nei 10.000$ e poi cercare un ulteriore salto di qualità, nel gioco e nei tornei. E’ presto per dire dove mi esibirò, ma la linea guida della futura programmazione sarà questa“.
Ambizione e consapevolezza nei propri mezzi, il mix, come già scritto in passato, per provare a scalare questo ranking Wta ed arrivare .. “alle top-10, almeno ci provo. Poi se non devo porre limiti alla fantasia, penso al numero 1 del mondo, d’altro canto si lavora per arrivare più in alto possibile e per migliorarsi in maniera continuativa“.
Il discorso fila, la scalata, cominciata lo scorso anno, appare inarrestabile e nata sotto i migliori auspici: Alice Moroni riuscirà ad essere una delle punte di questa nidiata di giovani giocatrici?
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