di Alessandro Mastroluca
Matteo Donati stupisce ancora. L’azzurro, alla prima partecipazione in un tabellone di qualificazione Slam, ha sconfitto il coetaneo nipponico Yoshihito Nishioka, numero 140 ATP e reduce dai quarti al challenger di Ilkley, 4-6 7-6 (1) 6-2. Al giapponese è bastata una sola palla break per chiudere il primo set, e quando si è trovato 3-1 nel secondo, il match si è messo decisamente in salita per l’azzurro. Ma Donati è riuscito a rimontare il break di svantaggio e dominare il tiebreak per 7-1, e così ha girato completamente il match. “Oggi Matteo ci ha stupito” ha commentato a caldo Matteo Puci. “Nishioka era in controllo della partita fino a metà del secondo set. Matteo però è stato determinato, l’ha strappata col cuore, ed è facile demoralizzarsi quando non stai giocando bene. Invece è stato lì come un piranha fino all’ultimo punto”.
Donati, che si è preparato sui campi in erba vera di Bra e al primo turno ha eliminato un avversario più esperto e più a suo agio su questa superficie come Yuki Bhambri, si giocherà un posto nel main draw contro un altro giapponese, Hiroki Moriya, che ha vinto 67 76 75 il derby con la testa di serie numero 4, Tatsuma Ito. Per l’azzurro sarà la prima sfida in carriera contro il nipponico, che arrivava da tre sconfitte consecutive prima delle qualificazioni di Wimbledon, e non è esattamente uno specialista dell’erba: ha come miglior risultato la vittoria in un Future australiano del 2012.
Prosegue anche il sogno di Luca Vanni di centrare per la prima volta la qualificazione a Wimbledon. “Lucone”, che al primo turno ha vinto la prima partita in carriera sull’erba, ha sconfitto 76 63 Konstantin Kravchuk, che l’anno scorso riuscì a entrare nel main draw (perse da Gilles Simon) e quest’anno ha già centrato la semifinale al Challenger di Manchester. Tra Vanni e il main draw un altro specialista dell’erba, Luke Saville, che qui ha vinto il titolo junior nel 2011 e l’anno successivo è tornato in finale, perdendo però da Filip Peliwo. Ha ottimi ricordi anche della scorsa edizione, l’australiano, che al primo turno ha vinto la sua prima partita in carriera in un torneo del circuito maggiore contro Dominic Thiem. Si sono già affrontati quest’anno, al primo turno del Challenger di Surbiton, per la prima partita in assoluto dell’azzurro sull’erba: non certo un sorteggio fortunato per Vanni, che ha tenuto per un set, perdendo 76 62.
Manca una sola vittoria anche a Andrea Arnaboldi per centrare la terza qualificazione in uno Slam, la prima fuori dal Roland Garros. Il canturino ha saputo sfruttare al meglio le traiettorie mancine contro Guido Andreozzi, che all’esordio aveva eliminato Ryan Harrison. L’argentino, che quest’anno nella sua Buenos Aires ha vinto la prima partita nel circuito maggiore, sul connazionale Molteni, ha scelto per la prima volta di programmare un Challenger prima di Roehampton, ma ha ceduto a Kudla a Ilkley. Ma “Arna”, sconfitto da Andreozzi nella finale del Future di Cesena del 2013, si è preso la meritata rivincita e ha chiuso 75 76. Per entrare in tabellone, l’azzurro avrà ora la sfida più difficile, e certamente più affascinante, della settimana contro Dustin Brown. I precedenti sono decisamente favorevoli al tedesco-giamaicano, che ha vinto tutti i cinque precedenti confronti diretti, l’ultimo nelle qualificazioni a Stoccolma l’anno scorso, perdendo solo un set, nel 2013 al Challenger di Genova. Questa, però, sarà la prima sfida sull’erba.
Non riesce il poker azzurro, però. Matteo Viola non rompe il tabù Jan Mertl. Il ceco, che l’aveva sconfitto già due volte su due, sempre al Challenger di Eckental nel 2012 e nel 2013, si conferma anche a Roehampton. Dopo il 15-13 al domininano Hernandez, l’esperto Mertl ha spento il veneziano, finalmente in fiducia dopo la finale di Perugia, 64 76.
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