di Big Lebowski
Anziché al Gate 3 del “ All England Lawn Tennis and Croquet Club”, questa mattina ho fatto la queue allo sportello 3 dell’Ufficio Postale e non ho osato chiedere un Pimm’s Club al barman del locale dove ho pranzato ; mi sono però concesso un bel cestino di fragole acquistate dal fruttivendolo-orefice sotto casa ed un gelatone alla crema (meglio della tradizionale panna soprattutto in considerazione degli oltre 30 gradi della sopraggiunta estate milanese) che mi godrò durante il match per fare un po’ finta di essere là.
Sono in postazione davanti al piccolo schermo di un computer per seguire, purtroppo senza immagini, l’ingresso nel torneo più suggestivo del mondo di Miss Camila Giorgi; l’ultima volta che ne avevo scritto fu in occasione degli Australian Open ed in soli cinque mesi sono successe un bel po’ di cose tra le quali la conquista del primo titolo WTA proprio sui prati verdi (precisamente di s’Hertogenbosch nei Paesi Bassi) che ha riacceso speranze che parevano sopite dopo la pessima stagione sulla terra rossa.
Le è però bastato sentire il profumo dell’erba olandese (quella dei campi da tennis ovviamente) per mostrare una ritrovata condizione oltre alla consueta attitudine.
Ed a testimoniare questo feeling ricordo che fu proprio a Wimbledon 2011 che conquistò il suo primo main draw in uno Slam, a soli 19 anni, mentre i suoi primi imprevedibili ottavi arrivarono l’anno successivo, partendo dalle qualificazioni e sbarazzandosi di 6 avversarie in pochi giorni con un perentorio 12 set a 0.
Nell’edizione seguente perse non senza recriminazioni al terzo turno dalla sorprendente Miss Bartoli che pochi giorni dopo ricevette dal duca di Kent il mitico “Venus Rosewater Dish”, che è il piatto offerto alla winner del Ladies Single (con il quale Marion fece, come è tradizione, il suo giro di campo mostrandolo alla folla ed ai fotografi ), mentre l’anno scorso deluse le aspettative perdendo una brutta partita opposta all’americana Miss Riske al secondo round.
In virtù di questi risultati ha incassato circa un quinto del suo attuale prize money in sole quattro edizioni dei Championship, vale a dire 300.000 dollaroni del milione e mezzo complessivo.
La novità di questa edizione consiste nel fatto che, per la prima volta in carriera, si è meritata una testa di serie in uno dei major ed inoltre, onestamente, il sorteggio è stato complessivamente assai benevolo.
Inizia contro Teliana Pereira, una ventisettenne “ratto da fango” brasiliana che, soprattutto grazie ad una striscia di successi sulla terra coincisa con la bella vittoria a Bogotà ( battendo tra le altre Schiavone, Shvedova e Svitolina) si presenta forte del suo career best ranking (78); non sembra però, almeno dal pregresso, particolarmente avvezza ai verdi prati e presumo non possa ambire a molto di più che incassare il cospicuo assegno di partecipazione che ammonta a circa 40.000 euros e godersi una meritata vacanza londinese.
Nonostante disponga di Sky, Skygo, My Sky, Sky on Demand, Sky HD, e nonostante il battage pubblicitario che prometteva una straordinaria copertura dell’evento, non c’è verso di vedere l’incontro perché è stato curiosamente schedulato sul campo 15 non ripreso da telecamere e la cosa (che accomuna anche un’altra testa di serie piuttosto attesa, Miss Muguruza) mi sembra quasi grottesca.
Pensando che era possibile vedere in streaming persino i match che Camila giocava anni fa in improbabili ITF 25000 in USA (ricordo alcune sconfitte che avrebbero fatto vacillare la fede di qualsiasi aficionados che avesse atteso le ore piccole) e che quotidianamente vengono proposti ormai anche i “tornei del piffero”, mi appare incredibile che Garbine e Camila ed i loro sponsor vengano così clamorosamente penalizzati.
“Stycazzi” mi dico mentre, non avendo altra soluzione, mi godo la prima fragolona e dispongo il mio schermo sul sito ufficiale di Wimbledon ed in particolare su IBM Slam Tracker che aggiorna il punteggio fornendo anche in contemporanea qualche dettaglio e le statistiche aggiornate al momento.
Parleremo quindi di un match non visto, ma soltanto immaginato giocato il 30 giugno di un soleggiato pomeriggio londinese: la temperatura è di circa 29 gradi e soffia da sudest un venticello alla velocità di 24 km/h.
Players arrive on court, Players warm up, Miss Giorgi vs Miss Pereira. Pereira serves.
IL MATCH
Camila parte decisamente male, presumo assai contratta se in soli nove minuti si ritrova sotto 0-3, cedendo il suo turno di servizio di ingresso nel match commettendo, da 30-15, ben tre doppi falli consecutivi.
Spreca sul punteggio di 1-3 la sua prima palla break dell’incontro e si trova sotto 1-4; il suo piano tattico prevede evidentemente una ricerca continua della rete se le stats recitano che è già scesa a rete 8 volte conquistando 5 punti.
Mentre cresce il rendimento al servizio ed in particolare “la prima” raggiunge percentuali più accettabili, Camila impatta il match sul 4-4 e da questo momento non ci saranno altri break fino al 6-6 che Camila raggiunge in modo rocambolesco salvando, a modo suo, due set points non consecutivi il primo dei quali con un “winner forehand” a cui fa seguire un doppio fallo ed un servizio vincente. A fine match dirà che non si è resa conto di aver fronteggiato due palle set. Ed ancora, questa pazza, estrae dal cilindro un altro diritto vincente ed un altro servizio vincente che le permettono di giocarsi il tiebreak .
Il momento merita un marlborino, mentre Camila sfrutta la frustrazione di Teliana per girare sul 5-1, e portarsi poi sul 6-1 con cinque set point consecutivi a disposizione per chiudere il complicato primo set. Chiuderà 7-6 (4) registrando 8 doppi falli, 15 vincenti e 25 errori che le statistiche ufficiali considerano non forzati ; è scesa a rete 10 volte conquistando 7 punti, ed ha ottenuto 44 punti contro i 43 della sua avversaria.
Mi attendo a questo punto un calo della brasilera che si dimostra invece tutt’altro che rassegnata e così anche questa seconda frazione inizia in salita.
Camila subisce un break nel terzo gioco, ma rimedia subito e poi tiene il suo servizio nel game più lungo dell’incontro, nel quale annulla diversi break points per aggiudicarselo dopo 18 punti giocati.
L’ulteriore scatto della nostra bimba avviene sul punteggio di 4-3; strappa il servizio e tiene agevolmente il suo e così può udire l’arbitro pronunciare le dolci parole: “game, set and match Miss Giorgi”, dopo 1h e 48 minuti di dura lotta nella quale ho la sensazione abbia confermato la crescita dal punto di vista mentale già intravista in Olanda.
Avendo avuto l’opportunità di ascoltare l’intervista post partita del padre coach, ho la conferma che non sia stata certamente una delle giornate più brillanti di Camila; l’ingresso in uno Slam non è mai facile, specie se l’esperienza ad alti livelli non fa ancora parte del tuo bagaglio.
Oggi, ad esempio, hanno perso diverse tenniste di buon livello e persino la tds 3, a dimostrazione che le insidie sono a volte ben nascoste ma sempre presenti a questi livelli.
Attendendo un miglioramento, in particolare nei colpi di inizio gioco, aspettiamo al prossimo turno un’altra avversaria tutto sommato abbordabile come l’esperta spagnola Miss Arruabarrena.
Con la speranza di poter giudicare osservandola direttamente, quali possono essere le reali prospettive di Camila nella 129esima edizione del torneo più bello del mondo.
One and Counting; Sky is the Limit!
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