di Luca Fiorino (@LucaFiorino24)
Si sono appena concluse le finali del VI torneo internazionale di Roma, una manifestazione che, nel corso della settimana, ha regalato tanto spettacolo ma soprattutto tennis di ottimo livello. Una giornata soleggiata anche oggi caratterizzata da un venticello gradevole sia per gli atleti che per il pubblico accorso numeroso ai campi dell’All Round. Le nove finali in programma si sono disputate sui campi 1, 2 e 4 con inizio fissato per le ore 10:00.
Hanno aperto le danze oggi sul centrale Stefano Tavazzani, testa di serie numero 4, e Andrea Caldarelli, nella finale valevole per la categoria over 40. Una partita bella da vedere tra due mancini con stili nettamente diversi: più potente ma falloso col diritto il primo, molto più solido e costante il secondo. Il match, equilibrato sin dalle prime battute, ha visto poi scappare via Caldarelli, bravo a gestire meglio la tensione e a portare a casa i punti importanti. Fatto suo il primo set per 6-3, il tennista classe 1973, ha sfruttato al meglio la frustrazione del suo avversario aggiudicandosi nettamente il secondo parziale per 6-1. Titolo inaspettato alla vigilia ma meritatissimo per quanto visto nell’arco della settimana.
Contemporaneamente sul campo numero 2 è andata in scena la finale tra Paolo Nicodemo e Flavio Cardoni. Alla fine dei giochi, nonostante il punteggio severo impartito dalla testa di serie numero 2 al sorprendente Nicodemo, nessuno potrà obiettare riguardo l’alto livello mostrato dai due giocatori over 35. Rovesci ad una mano di pregevole fattura ed un’ottima condizione atletica per entrambi. Cardoni trionfa nettamente con un perentorio 6-0 6-3 e prepara le valigie in vista del viaggio alle Maldive, il premio in palio riservato ai vincitori di ogni singola categoria.
Nella categoria over 55 grande battaglia agonistica tra l’unico finalista straniero rimasto in gara, Laurentiu Bucur, e Salvatore La Porta. Dopo un primo set senza troppe storie a favore dell’italiano, il rumeno è salito in cattedra ed ha alzato il livello di gioco facendo suo il secondo parziale, complice un La Porta più falloso e confuso sul da farsi. Nel momento in cui Bucur sembra poter prendere il sopravvento col suo dritto mancino, l’italiano stravolge la propria tattica impostando lo scambio maggiormente sulla diagonale del rovescio. Dopo più di 2h e 30m di partita, La Porta si impone 6-1 4-6 6-3.
Meno lottata del previsto la finale degli over 45 tra Mauro Colangelo e Marco Cesaretti. Entrambi si presentano al campo 2 con una maglia giallo fosforescente, i soli pantaloncini permettono di riconoscere da lontano i due. Il livello di tennis pazzesco espresso oggi dalla testa di serie numero uno è qualcosa di indescrivibile. Marco Colangelo lascia infatti le briciole al suo avversario, appena due game nel corso di tutto il match. Il punteggio infatti parla chiaro: 6-1 6-1. Un rovescio ad una mano tanto bello quanto efficace ed una pesantezza di palla non indifferente. Oggi contro questo Colangelo in versione Nicolas Almagro sarebbe stata dura per tanti.
Sullo stesso campo poco dopo si è assistito all’incontro “vintage” tra Gino Cerri e Mauro Mosconi. Nella partita valevole per la categoria over 70 ad avere la meglio è stata la testa di serie numero uno, Gino Cerri, ottimo in fase difensiva e con una tenuta atletica da far invidia anche ai ragazzini. Apprezzabile lo sforzo di Mauro Mosconi ma soprattutto la racchetta bianca anni ’90 con cui ha provato a tener testa al suo avversario. Anche qui il punteggio lascia poco spazio ad interpretazioni: 6-0 6-3 in favore di Cerri.
Sul campo 4 si è decisa la finale della categoria over 65. I finalisti sono la testa di serie numero uno, Salvatore Pilloni, e quella numero due, Bruno Orecchio. A spuntarla in meno di 50 minuti è proprio il secondo con un nettissimo 6-1 6-0. Il tennista attualmente numero 116 del ranking M65, ha giocato un tennis apprezzabile impreziosito da ottime variazioni di ritmo e da un back davvero insidioso.
Sul centrale e con una tribuna quasi gremita, Massimiliano Pace ha regolato 6-3 6-2 Fabrizio Gherardi in un incontro che non è mai sembrato in bilico. Ottima prova della testa di serie numero 4, solido da fondo campo e con un piano tattico in testa chiaro sin da inizio match. Unica nota negativa del vincitore della categoria over 50 l’overgrip rosa shocking, francamente inspiegabile come scelta.
Strepitoso match quello che ha visto Elisabetta Morici opposta a Cristina Giordani. La testa di serie numero uno è stata letteralmente annichilita nel primo set dalla classe e dalla sensibilità della sua avversaria, brava a non lasciare mai modo alla Morici di entrare in partita. Nel secondo set complice un calo della Giordani, la Morici è riuscito ad alzare il livello salvo poi perdere anche il secondo parziale. Il punteggio alla fine è giusto: 6-2 7-5.
Infine nella finale orfana di teste di serie, quella tra Paolo Donati e Carmelo Galati, bravo il secondo a mantenere stabile il pallino del gioco ed ad approfittare della giornata poco positiva dell’avversario. Dopo un primo set senza storie e un secondo parziale leggermente più equilibrato, Galati si aggiudica il match e il titolo valevole per la categoria over 60 col punteggio di 6-1 6-3.
Un torneo organizzato alla perfezione in una location a dir poco stupenda, non c’è infatti tennista o spettatore che a fine manifestazione abbia lamentato qualcosa. Ottimo esordio dunque per l’All Round che, come detto settimana scorsa, ospitava per la prima volta un torneo internazionale. Le ambizioni del circolo sono alte, è lecito aspettarsi in futuro tornei di grado ancora più elevato e noi, da buon amanti del tennis, non aspettiamo altro.
Arrivederci a presto con altri racconti e altre storie…
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