(Erik Crepaldi – Foto Marta Polidori)
di Marta Polidori (inviata a Vercelli)
Il mio primo diario dal 15.000 $ Tennis Pro Vercelli si apre con una mia entrata scenica sul set.
L’ultima volta che ho visitato questo circolo avevo l’età, credo, di 13 anni scarsi, i pantaloncini da maschio e il cappellino al contrario, all’età di diciotto anni il mio trionfale ritorno vestita da piccola donna in carriera e da femmina finalmente.
Talmente in carriera che il barista si è sentito autorizzato a darmi della ‘’signora’’, al che rido specificando – ‘’ ’signorina’, non mi dia a diciotto anni dell’anziana, se no a trenta cosa mi diranno?’’-.
Sono tutti molto cortesi con me; all’uscita dalla segreteria, dove ho chiesto informazioni sul wi-fi e su una qualche postazione per scrivere (che mi viene accordata), incontro Crepaldi, che dopo un saluto veloce vola in palestra.
Armata della mia buona volontà, di una ventiquattrore decisamente professionale e di una bottiglietta d’acqua naturale, mi fermo sugli spalti del court 1, dove giocano Kevin Krawietz, tedesco numero 298 del ranking e testa di serie numero 1, e Ante Pavic, il croato numero 504 e vincitore in doppio l’anno precedente in coppia con Erik Crepaldi.
Dopo i primi game sembrava che il mondo girasse alla rovescia, che Krawietz fosse il 504 e Pavic il 298, tanto che rimasta di sasso dal gioco inesistente del tedesco, tento di riprendermi dalla delusione sul court 2, che accoglie l’incontro tra il francese Florian Reynet, 438, ed il ceco Marek Michalicka, testa di serie numero 2 e 303 del ranking mondiale.
Mentre il primo leviga col braccio giocando un metro dietro la linea di fondo campo, il secondo possiede un buon tocco ed un gioco pulito ed intelligente. La partita si conclude infatti in un paio d’ore con un 7-5 6-3 per il ceco, che affronterà nel prossimo turno Daniel Smethurst dalla Gran Bretagna.
Incontro a bordo campo, dopo tanto tempo, Claudio Grassi, in orario dopo il match tra Crepaldi e Rondoni, e finite quelle quattro buone chiacchiere non faccio in tempo a voltarmi che Krawietz ha rimontato da 2-0 sotto a 6-2 per lui il primo, concludendo il secondo 7-6.
Pavic è buono, ma discontinuo. Alterna punti meravigliosi ad errori tremendi, mentre Krawietz risponde con discreti fondamentali, un gioco di gambe che non dice nulla di importante, trovandosi per lo più in semi-open, cosa che parrebbe svantaggiarlo dal momento che se giocasse con un peso distribuito diversamente ne guadagnerebbe in ‘’castagne’’, ed un buon polso con cui a rete è in grado di dominare.
L’incontro a seguire è tra Pietro Rondoni ed Erik Crepaldi, numero 601. Sebbene chiunque potesse aver dato Crepaldi come favorito, Rondoni ha un ottimo gioco aggressivo, anche se appoggiandosi molto non appena gli si toglie il ritmo rischia di sbagliare, ed una prima di servizio che mi ha personalmente spaventata tanto sa essere potente! Erik non è in partita, tira troppo e sbaglia molto, e Rondoni arriva a condurre 6-3 5-2 abbasttanza facilmente. Il pubblico è tutto per Pietro, che gioca in casa, ragazzo per altro del 1993 e con ottimi margini di miglioramento per quanto mi riguarda, ma che a quel punto accusa un dolore al quadricipite (non ricordo se destro o sinistro).
In ogni caso si è intuita una certa paura a chiudere l’incontro, ed ansia forse per quei tanto ambiti punti ATP, fattori che hanno determinato la rapida ripresa della partita da parte di Crepaldi. Con una convinzione diversa e tutt’altra luce in viso, Erik riprende lucidità, comincia con il suo gioco grintoso e scaltro, smette di sbagliare ed il punteggio finale è di 3-6 7-5 6-0, con un parziale di ben 11 giochi a 0.
Mi godo questa vittoria in rimonta e festeggio con un toast prosciutto e formaggio, così da poter rimanere sul campo per vedere la partita tra Claudio Grassi, numero 345 e testa di serie numero 7, e Marcus Daniell, neozelandese numero 722.
Appena terminati i primi game Grassi accusa un risentimento alle ginocchia. Vediamo arrivare il fisioterapista in campo allo scoccare del 3-2 per Claudio e ci stupiamo perché… era lì per l’altro!
Claudio Grassi vince quindi per rinuncia. Nulla di meglio per Claudio, sollevato poiché stanco e preoccupato per quel piccolo problema fisico, che si rivelerà semplicemente dovuto ad un po’ di stanchezza accumulata.
Di seguito gli altri risultati in singolo, perché io riporto solo le partite che sono riuscita a seguire:
Carlos Gomez-Herrera (ESP) vs Francesco Borgo (ITA) vince Gomez-Herrera per ritiro sul 4-6 6-1 2-0.
Maverick Banes (AUS) vs Hans Podlipnik-Castillo (CHI) [5] vince Podlipnik-Castillo per 3-6 7-6(7) 6-1.
Alex Bolt (AUS) vs Antal Van Der Duim (NED)[8] vince Van Der Duim 4-6 6-1 6-1.
Kristjan Mesaros (CRO)[6] vs Nils Langer (GER) passa Langer per walkover.
Filippo Leonardi (ITA) vs Giacomo Oradini (ITA) vince Leonardi 6-3 6-4.
Riccardo Sinicropi (ITA) vs Daniel Smethurst (GBR) vince Smethurst 6-2 6-2.
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