di Federico Mariani
Se il primo Slam di questo strambo 2014 aveva sorpreso tutti e segnato una strada percorribile per i cosiddetti comprimari del tennis maschile, l’Open conclusivo di New York potrebbe rappresentare una vera e propria rivoluzione, uno scossone così al tennis di vertice non si era mai visto nell’ultimo decennio e le vittorie di Wawrinka e Cilic (ma non solo) lasciano intendere un futuro molto più incerto anche nei grandi tornei.
Anche i numeri sembrerebbero sostenere questa rivoluzione. Qualcosa si muove ai piani alti del ranking, ma non solo. Vediamo cosa ci dicono oggi Ranking e Race. E’ doveroso partire da Marin Cilic, l’uomo del giorno. Il croato sale in nona posizione eguagliando il suo best ranking raggiunto già nel febbraio 2010 e, forse ancor più importante, si piazza in quinta posizione nella Race. A Cilic basterà chiudere in top-20 per avere un posto al Masters, avendo vinto un titolo Slam, e questo aggiunge una variabile in più alla “Race to London” uno dei leitmotiv di questo finale di stagione, corsa che si preannuncia più intricata che mai con ben sette giocatori in poco più di 900 punti. Quattro sono le poltrone ancora sguarnite ed a contendersele ci saranno (nell’ordine ) Cilic, Nishikori, Ferrer, Berdych, Raonic, Dimitrov e Murray, anche se non sono da escludere Tsonga e Gulbis viste le loro qualità sui campi indoor.
Tornando al ranking, sono molti gli spunti interessanti: innanzitutto ritroviamo Gael Monfils dentro i primi 20 del mondo (posizione numero 18) e molto vicino all’azzurro Fognini. In secondo luogo è notevole il best ranking fatto registrare da Bautista Agut che, vittoria dopo vittoria e “servendo come una donna” (cit. Fognini), sale al numero 15 del mondo. Chapeau!
Capitolo giovani molto interessante: il più forte giocatore under 21, Dominic Thiem, con l’ottimo Us Open ha guadagnato ben nove posizioni piazzandosi al numero 36. Lo segue a ruota, ovviamente, Nick Kyrgios che con le sette posizioni guadagnate, fa registrare un nuovo best ranking (n. 53) che lo avvicina ulteriormente al tennis di vertice. Insieme a loro è giusto sottolineare quanto di buono sta tornando a fare, un po’ sottotraccia, David Goffin. Il talentino belga ha recuperato ancora dieci posizioni che lo hanno portato ad issarsi al numero 46, a soli quattro gradini dal suo best ranking.
A far sorridere i colori azzurri questa settimana è stato (ancora una volta) Simone Bolelli. Il talento di Budrio continua la sua scalata e, grazie alla vittoria su Pospisil, risale di nove posizioni che gli permettono di superare Lorenzi e diventare il numero tre d’Italia. Come sempre, bravo Simo!
Ricambio generazionale, rivoluzione in atto, chiamatela come più vi aggrada, ma è certo che qualcosa si sta muovendo. Le vittorie di Wawrinka a Melbourne e Cilic a NY sono indice di un tennis che ai massimi livelli non ha più le certezze di prima. Ora quei giocatori talentuosi come Cilic e Wawrinka che sono sempre stati ai margini della top ten e giù di lì hanno iniziato a pensare in modo diverso, a credere che qualcosa di incredibile possa accadere e che in fondo Djokovic, Federer e Nadal non sono più così inavvicinabili.
Se a questo uniamo anche il prossimo arrivo di talenti puri come Nishikori, Dimitrov e Raonic, ma anche ovviamente Thiem e Kyrgios, non potremmo che divertirci nel prossimo futuro.
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