di Giacomo Bertolini
Cala il sipario anche sugli US Open Junior e allora tempo di bilancio con i risultati dei talenti più promettenti di scena sul cemento di Flushing Meadows. Tra i ragazzi sorride (eccome!) l’Australia che, ai vari Kyrgios, Kokkinakis, Kubler, Barty, aggiunge un nuovo jolly nella scuderia, il classe 1997 Omar Jasika. Cavalcata impeccabile per l’outsider aussie che, neppure compreso tra le prime teste di serie, si regala il risultato più importante della sua carriera, conquistato con merito viste anche le sue piccole-grandi imprese con Donaldson(3), Lee(7) e in finale con il 17enne francese Quentin Halys(5), ko in rimonta 26 75 61. Per lo scatenato astro nascente australiano gioia doppia con l’incredibile bis in doppio, conquistato in coppia con il giapponese Naoki Nakagawa sui brasiliani Matos/Menezes per 63 76. E’ la prima doppietta agli Us Open al maschile da quella di Javier Sanchez nel 1986, e in assoluto da quella di Michaella Krajcek nel 2004.
Nel secondo set della finale Jasika, numero 33 del ranking ITF, si è trovato sotto 2-0 contro il campione europeo, ma ha trovato il controbreak e firmato il sorpasso. Sul 4-4, però, si è incartato in due doppi falli consecutivi e ha steccato una palla corta consegnando all’avversario il break a zero e la chance di servire per il match. Halys comunque gli restituisce la cortesia con tre rovesci a rete e un dritto scentrato e subisce un secondo break a zero che gli costa il set. Jasika prosegue nel parziale di 13 punti a zero in avvio di terzo set e si ritrova poco più in là avanti 3-0. La partita di fatto finisce qui.
“Halys ha iniziato a sentire un po’ di pressione, credo” commenta Jasika. “Ho cercato di pensare un colpo alla volta quando è andato a servire per il match, di rimanere calmo e non regalargli niente. Dopo il break mi sono rilassato”. Ma quando ha iniziato Jasika, che non aveva mai giocato prima lo Us Open, ha iniziato a pensare di poter conquistare il titolo? “Dal terzo, dal quarto turno, ho iniziato a farci un pensierino in un angolo della mia mente. Più andavo avanti, poi, più cominciavo a crederci, a dirmi che volevo vincere singolo e doppio. Sono davvero molto felice”. Dopo questa vittoria, tornerà in Australia e magari comprerà un telefonino nuovo, il suo l’ha perso durante un torneo in Canada la settimana scorsa. “A New York era il mio coach a rispondere alle telefonate, poi in hotel rispondevo ai messaggi col telefono di mio padre”.
Parlando invece dell’epilogo femminile poco da dire sul capolavoro firmato dalla 16enne Marie Bouzkova, autentica rivelazione del torneo. Bouzkova ha conquistato il titolo senza perdere neppure un set diventando la prima ceca a vincere gli Us Open junior. “E’ straordinario” ha detto, “essere la prima nella storia è una sensazione incredibile”. Marcia impeccabile per la tennista di Praga, bravissima a sgambettare la Ostapenko(2) al secondo turno per poi sfruttare a pieno un tabellone completamente sguarnito nella parte bassa fino alla finale, vinta di misura contro la 17enne ucraina Anhelina Kalinina, che l’aveva sconfitta al primo turno degli Us Open junior l’anno scorso, per 64 76. Meno colpi di scena invece per quanto riguarda il doppio, con il trofeo conquistato dalle seste favorite Ipek Soylu (Tur)/ Jil Teichman (Svi) a spese di Lapko (Blr)/ Mihalikova (Svk), battute 57 62 10-7.
In finale, Bouzkova ha iniziato piano, si è trovata subito sotto 3-1, ha agganciato il 4-4, firmato il sorpasso sul 5-4 grazie al doppio fallo dell’avversaria sulla palla break e tenuto il servizio a zero nel game che ha chiuso il primo set. Bouzkova, che ha saputo neutralizzare i colpi pesanti dell’ucraina, ha allungato subito 2-0 nel secondo. Dopo tre break di fila nei successivi tre game, ha strappato ancora il servizio all’ucraina con una risposta vincente per salire 5-4. Qui però il dritto la tradisce e dopo il secondo errore getta la racchetta a terra per la frustrazione. Ma Kalinina le concede una seconda chance, ancora condizionata da un doppio fallo e errori di dritto. Bouzkova non sfrutta l’occasione di servire per il titolo, manca due match point,perde il servizio e si ritrova al tiebreak. “Sui match point mi sentivo davvero molto nervosa, ma dovevo recuperare la calma. Sapevo che stavo giocando bene, che non stavo sbagliando tanto. Dovevo solo concentrarmi e ritrovare il mio gioco”. Sul 4-4 nel tiebreak, una palla di Kalinina viene chiamata fuori, l’arbitro però fa overrule e fa ripetere il punto, vinto dall’ucraina. Bouzkova tiene i successivi due punti al servizio e converte il terzo match point (7-5) sull’ultimo rovescio lungo.
Capitolo azzurri: nel maschile bella figura del 18enne romano Matteo Berrettini, out soltanto al terzo turno contro Choinski, nel femminile la sola iscritta Bianca Turati è costretta a cedere in due set al primo turno.
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