di Luca Brancher
Walter Trusendi è un tennista italiano che nel gennaio del prossimo anno compirà 30 anni. Una garanzia nei circuiti minori, ma sarebbe riduttivo ascriverlo a quella sfera di manifestazione, poiché i sui picchi, a dire il vero, indurrebbero a pensare ad un tennis collocabile su ben altri scenari; complici le ottime prestazioni sfoderate in terra sarda nel corso del mese di settembre, ne abbiamo approfittato per avvicinarlo e per chiedergli alcune considerazioni, sia sul suo momento di forma attuale sia rispetto ad un orizzonte temporale più vasto.
Ciao Walter, complimenti per queste ultime settimane, hai vinto due titoli nel giro di quindici giorni, cosa puoi dirci in merito?
“Grazie, sono state due vittorie differenti, innanzitutto perchè nella prima settimana faceva parecchio caldo, era molto umido ed era difficile giocare. I primi due turni li ho vinti abbastanza facilmente, poi dai quarti in avanti ho giocato tre vere battaglie, che non si evidenziano dai risultati – infatti sono state sì vinte al terzo, ma con score piuttosto netti – contro buonissimi giocatori. In particolare ho avuto modo di incrociare la racchetta contro il francese Johan-Sebastien Tatlot, tennista molto giovane, dotato di colpi davvero potenti ed insidiosi. Tuttavia sono riuscito ad uscire vincitore sia lì, sia in finale contro il tedesco Yannick Maden, contro cui ho disputato un ottimo primo set, poi ho accusato un calo nel secondo, ma ho chiuso per 6-1 al terzo set. Non è difficile capire il motivo della mia flessione: come detto quella settimana il clima era piuttosto opprimente ed io nel frattempo ero arrivato in finale anche nel torneo di doppio. E’ stata una bella doppia vittoria, ma era inevitabile che qualche strascico lo avessi. Infatti la settimana dopo sono uscito al secondo turno, contro Antonio Campo, ma va dato atto a lui di aver giocato una bella partita e di avermi saputo mettere in difficoltà in maniera molto incisiva.”
Dopo quella sconfitta ti sei, però, ripreso immediatamente
“Fortunatamente la terza ed ultima settimana le temperature sono calate, e di conseguenza parte dell’umidità se ne è andata: me la sono vista brutta nel secondo turno contro Daniele Capecchi, contro cui sono partito sotto 0-4, ma sono riuscito a raddrizzare il match. Da quella partita in poi il mio livello di gioco si è alzato in maniera considerevole: nei quarti di finale ho sconfitto Maxime Chazal, giocatore francese che mi aveva fatto soffrire non poco nei due precedenti giocati: ci aveva perso sia lo scorso anno, sempre in Sardegna, che il mese scorso a Biella, al termine di due partite tirate (entrambe concluse 7-5 al terzo). In questo caso, però, mi sono sentito davvero bene, beneficiando del buon periodo d’allenamento vissuto e facendo tutto quello che era giusto fare. Il 6-3 6-3 inflitto a Chazal è stato il viatico corretto per arrivare in semifinale e, questa volta, non dare speranze a Tatlot, che ho di nuovo incontrato. Il 6-1 del primo set è figlio dell’entusiasmo che la vittoria nel turno precedente mi aveva conferito. In finale, con Andrea Basso, abbiamo dato vita ad una sfida molto spettacolare e di alto livello, sono riuscito a rimontarlo nonostante non fosse per nulla facile, perché lui era molto aggressivo con servizio e dritto mancino. Due ottime vittorie. Si può tranquillamente dire che la vittoria su Chazal è stato un punto di svolta alla voce della consapevolezza del mio tennis”
Una trasferta in Sardegna in cui hai dato il meglio di te, e, come hai avuto modo di dire, figlia anche dell’ottimo lavoro in allenamento. Dove stai praticando in questo periodo?
“Come ho già detto, attualmente in campo sto rendendo anche perché mi sto allenando molto bene. Faccio base, come sempre, al CT Italia di Forte dei Marmi, che è il circolo dove sono cresciuto e dove mi trovo davvero a mio agio, ma ogni tanto mi spingo fino a Tirrenia, al Centro Federale, e posso allenarmi con Bolelli, Lorenzi, Licciardi oppure qualche ragazzo che risiede in accademia. Una fortuna avere un centro così non molto lontano da casa, mi permette di avere sempre ottimi tennisti con cui effettuare una proficua sessione d’allenamento”
Suppongo che di qui alla fine dell’anno vorrai mettere a frutto questo tuo stato di forma ottimale..
“Certo, da qui alla fine dell’anno ho intenzione di giocare qualche altro torneo, per esempio settimana prossima dovrei tornare a Santa Margherita di Pula, ma chiaramente ora incombe anche la Serie A, competizione che mi assorbe molto. Domenica abbiamo esordito, perdendo, contro l’Aniene, ma io ero comunque presente, nonostante sapessi che non avrei giocato, perché con la nuova regola Marrai e Bramanti figurano come rappresentanti del vivaio .- io per un anno non posso rientrare nel discorso del 8+ – mentre, oltre a Volandri, era stato convocato Struff, per cui io sono stato scalato riserva. Solitamente, però, sarò impegnato e devo quindi rendermi disponibile e non posso permettermi di arrivare sempre stanco per quest’appuntamento. Però di sicuro da qui alla fine dell’anno giocherò altri tornei.”
In sintesi, questi tuoi ultimi mesi sono stati sicuramente positivi, ma se dovessi riassumere in breve la tua stagione, che cosa metteresti in risalto?
“Se devo essere sincero, non posso considerarmi completamente soddisfatto della mia stagione, perché, ad inizio anno, e per ben cinque mesi, ho avuto problemi al psoas che non mi hanno permesso di essere al 100%. Ho giocato, ma condizionato da questo malanno, per cui i risultati non sono arrivati. Da giugno, poi, ho dovuto fare un richiamo atletico e solo da fine luglio, ovvero dal torneo di Cortina, ho cominciato a giocare sui miei livelli. Ed infatti i risultati non sono tardati ad arrivare, secondo turno lì, poi ho battuto Clezar a Cordenons in un match massacrante, ed infine la parentesi positiva di Sardegna, senza dimenticare il future di Este dove ho perso con Brkic, in semifinale, un giocatore molto forte, contro cui non ho fatto una partita pazzesca, però sono riuscito comunque a contrastarlo.”
Un occhio al 2014, ma uno sguardo verso il 2015, a questo punto della stagione, è impossibile non rivolgerlo.
“Non voglio dire che per il 2015 ho obiettivi, perché tutte le volte che l’ho fatto poi immancabilmente mi è successo qualcosa. Voglio trovare quella continuità che mi è sempre mancata, ma non per mie mancanze, bensì perché sempre qualche intoppo non mi ha permesso di esprimermi in maniera continua. Il desiderio è di stare bene e di giocare al meglio, così potrò dimostrare quanto valgo. Nella prima parte dell’anno, poi, non ho punti da difendere, per cui posso solo incrementare in classifica. Se accadrà, potrò dirmi soddisfato”
Non possiamo fare altro che augurare questo a Walter, e non solo. Il tennista lo merita, il ragazzo ancora di più.
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