(Silvano Papi e Mimmo Pellegrino)
Intervista di Piero Zucca
Mimmo Pellegrino: “Dal Calcio al Tennis per caso, poi 20 anni d’esperienza ad ottimo livello”
Intervista a Mimmo Pellegrino, che ci racconta la sua interessante storia, sportivo di nascita, ha scoperto il tennis a 12 anni e si è tolto varie soddisfazioni a livello agonistico regionale. Ora con suo figlio Andrea, anche grazie ai consigli dello staff dell’Accademia Tennis di Bari, spera di poter entrare nel mondo pro, sia come padre che come coach.
Dov’è nata la tua passione per il tennis?
“La passione per il tennis è nata per caso. Mi piaceva giocare a calcio e siccome il mio migliore amico giocava a calcetto nel campo del circolo tennis dove bisognava essere soci o fare il corso di tennis per poter entrare, fui costretto a fare il corso di tennis per giocare a pallone. Avevo 12 anni e dopo tre mesi il maestro mi iscrisse già al primo torneo regionale.”
Raccontaci un po’ la tua storia…
“Ho sempre avuto una grande passione per gli sport in generale, infatti ne ho praticati tanti ma nessuno intensamente. Come dicevo prima, la mia passione originaria è stata il calcio che ho praticato a livello agonistico parallelamente al tennis dai 12 fino ai 26 anni. Ho giocato in diverse squadre in campionati dilettantistici tra l’interregionale e la 1^ categoria, contemporaneamente facevo anche tornei di tennis di cat. B e C (sono stato con le vecchie classifiche un anno B4 ed una vita C1). Quando cominciava a marzo la serie B o C di tennis per poterla giocare interrompevo la stagione calcistica usando qualche scusa ad esempio mi facevo squalificare o mi inventavo qualche stiramento. Naturalmente ho fatto l’ISEF e quando l’ho finito ho aperto una palestra. Quando ho terminato di fare il militare non giocavo più a tennis ma ancora una volta il caso me lo ha ripresentato, serviva un palleggiatore la mattina al circolo dove giocavo. Avevo preso di nuovo il giusto di giocare e di allenare, l’anno dopo tentai la Scuola Maestri, tutto andò per il verso giusto e dopo due anni diventai maestro a tempo pieno. L’anno successivo ho vinto il concorso per insegnante di educazione fisica a scuola, ho venduto la palestra e così da allora faccio la mattina l’insegnante e il pomeriggio il maestro di tennis. Dal 1992 svolgo l’attività di maestro presso lo Sporting Club Bisceglie dove da venti anni lavoro con molte soddisfazioni. Nell’ambito federale ho conseguito anche la qualifica di Tecnico nazionale e quella di preparatore fisico di 2° livello. Dall’anno scorso, e cioè da quando Andrea si è trasferito per gli allenamenti all’Accademia Tennis di Bari, mi occupo della preparazione fisica dei ragazzi dell’Accademia di cui Andrea fa parte, in collaborazione con gli altri componenti dello staff tecnico e fisico con cui ho uno splendido rapporto. Da quindici anni mi sono appassionato alla corsa, in particolare alle maratone ed ultra. Ne ho fatte 152 in tutto il mondo ed è una delle cose a cui tengo di più.”
Quali sono stati i tuoi risultati migliori nel mondo del tennis?
“Praticando molti sport non potevo pretendere di avere grossi risultati dal tennis, ma va bene così. Un titolo regionale under 14 di doppio. Tre titoli regionali in serie C, partecipazioni ai campionati italiani giovanili mai oltre il secondo turno. Qualche torneo di terza vinto, sciocchezze…”
Quali sono gli aspetti positivi e negativi nell’allenare tuo figlio?
“Parto con gli aspetti positivi, tennisticamente conosco mio figlio come nessun altro, appena mette piede in campo so già come sarà l’allenamento o il match, essendo il padre l’attenzione e la cura dei particolari verso di lui sono portati all’estremo. Gli aspetti negativi vengono fuori alcune volte dove spicca il normale rapporto conflittuale, tra padre e figlio, si manifesta anche nel campo da tennis. La situazione attuale di far parte di uno staff che filtra questo rapporto diretto secondo me è ideale.”
Come valuti la crescita recente di Andrea?
“La vedo come una sana crescita graduale, senza troppi riflettori puntati, caratterizzata dalla consapevolezza che solo con il lavoro e il duro allenamento si arriva ai grandi risultati, ma in questo aiutano molto anche le brutte sconfitte.”
Come riesci a far combaciare i tuoi diversi lavori (maestro di tennis ed insegnante di educazione fisica)?
Riesco a gestirle in quanto la mattina sono a scuola e il pomeriggio mi dedico al tennis. Ribadisco che la soluzione di lavorare in equipe con uno staff per me si è rivelata ottimale perché tutti ci confrontiamo e dialoghiamo seguendo una collaborazione costante sia per quanto riguarda il lavoro giornaliero che per l’accompagnamento ai tornei. In estate sono full-time per il tennis.”
Quali saranno i prossimi tornei di Andrea?
“Fino a giugno giocherà ITF U18 1° e 2° grado. Ha Cominciato con Firenze e ha disputato qualche torneo in Francia, poi a maggio giocherà tutti gli ITF italiani. L’attività U16 sarà ridotta ai due tornei principali in Italia (Montecatini e Avvenire) e, se verrà convocato, disputerà la Davis Junior. Nella seconda parte della stagione proverà a giocare qualche Futures.”
Quali sono i vostri prossimi obiettivi?
“I prossimi obiettivi sono il raggiungimento di una classifica U18 che gli consenta di giocare gli slam junior e il confronto del proprio livello nei tornei Futures, senza tralasciare l’aspetto formativo della crescita tecnica, tattica, fisica e mentale.”
Come descriveresti Andrea come giocatore, per chi ancora non lo conoscesse?
“Lo definirei un giocatore discreto sotto l’aspetto tecnico, aggressivo, fisicamente potente. Il suo colpo migliore è decisamente il rovescio.”