di Lorenzo Cialdani
Nella settimana appena trascorsa hanno avuto luogo ben nove tornei di cui due Grade 5 e sette Grade 4: nell’ “Atlanta ITF”, tenutosi negli Stati Uniti d’America e più precisamente in Georgia, ha brillato la stella del 15enne Sam Riffice, alla 22esima vittoria stagionale su 28 match disputati a livello Juniors, che ha prima eliminato in semifinale Vasil Kirkov, altro player statunitense di soli 12 giorni più giovane rispetto a Riffice, e poi è riuscito ad avere la meglio in finale di un altro compatriota, McClain Kessler, il quale non è riuscito a far prevalere il fattore esperienza e maturità fisica (Kessler, classe ’96, ha ben tre anni più di Riffice) uscendo sconfitto abbastanza nettamente per 6-3 6-3. Nel femminile secondo successo consecutivo dopo Atlanta ITF 2013 per Kennedy Shaffer; l’americana classe ’97 si è imposta per 6-2 7-6(8) in una finale molto combattuta su Abigail Desiatnikov, tennista promettentissima che a 13 anni (nata nel gennaio 2001) ha vinto 18 matches su 24 in stagione ed ha raggiunto i quarti di finale al “Wichita Falls ITF” e due ottime finali a Waco, Texas, e proprio in Georgia.
Tornando nel vecchio continente, non sono giunte ottime notizie per i colori azzurri dal “Heiveld Junior Indoor Open”, tenutosi a Sint-Katelijne-Waver, cittadina vicino Anversa: tutti e tre i tennisti impegnati, Alberto Buttini classe ’97, Federico Bertuccioli classe ’98 e Maria Vittoria Viviani classe ’99, hanno visto terminare la loro corsa al secondo turno con passivi abbastanza netti. La vittoria finale del torneo, nel tabellone maschile, è andata al tedesco Tim Ruehl, nato nel 1998, che ha dominato tutto il torneo compresa la finale con il tennista di casa Laurens Verboven, classe ’97 che aveva sconfitto al secondo turno proprio Bertuccioli. Per il circuito femminile vittoria trionfale per la 16enne olandese Phillis Venenburg, la quale ha stroncato in finale la bella favola della qualificata statunitense Vanessa Streng, classe 2000, che ha comunque la consapevolezza di aver raggiunto un grandissimo obiettivo.
Non solo brutte notizie per gli italiani in gara: a Mohammedia, in Marocco, si è fermata sul più bello l’avventura di Corrado Summaria, azzurrino classe ’98, il quale ha raggiunto la finale battendo due teste di serie molto pericolose, il n.7 britannico Barnaby Smith ed il n.6 Chisomo Lumeta, nato in Malawi. Nell’ultimo atto del torneo si è trovato opposto al N.5 del seeding Amine Ahouda e, dopo aver portato a casa il primo parziale per 6-4, la fortuna ha cambiato lato del campo e, nonostante artefice di una grande partita, Summaria è uscito sconfitto dal 17enne tennista di casa che ha vinto gli altri due set per 7-5 e 6-4.