(Riccardo Sinicropi e coach Fabio Colangelo)
di Fabio Ferro
Riccardo Sinicropi, classe ’90, attualmente classificato 2.2 (2.1 dal 2015), allenato dal Maestro Fabio Colangelo, punta ancora in alto. Attualmente piazzato alla posizione n.554 del ranking mondiale, nel 2011 ha raggiunto il n°456. Dopo un periodo difficile, quest’anno, finalista in ben 4 tornei 10.000 $, ha vinto i titoli di singolo e doppio al torneo di Santa Margherita di Pula, ma non si accontenta e vuole il best ranking per fine anno.
Spazio Tennis ha già avuto modo di fare la tua conoscenza nel 2011, quando, dopo i tuoi successi in Turchia e a Siena avevi fatto registrare un balzo di 1300 posizioni arrivando al n.456. Cosa è cambiato da allora? Ti alleni sempre negli stessi luoghi e con gli stessi coach?
È cambiato molto, è ormai un anno che mi alleno al tennis club Milano Alberto Bonacossa con il Maestro Fabio Colangelo. Oltretutto, con la collaborazione del Piatti Team, mi sto trovando molto bene e mi stanno aiutando veramente tanto, dentro e fuori dal campo.
Quest’anno hai vinto i titoli di singolo e doppio nel torneo di Santa Margherita di Pula. Come descrivi questa esperienza? Ti sentivi in fiducia dall’inizio o è stato difficile? Quale o quali sono stati i match che hanno fatto svoltare il tuo torneo?
Devo dire che è tutto l’anno che gioco bene, avevo raggiunto già 4 finali in altrettanti tornei 10.000$ all’estero. Sinceramente sono davvero contento di aver vinto alla quinta finale, soprattutto perché il torneo si giocava in Italia e vincere nel proprio paese è sempre più bello. Fino alla semifinale non ho faticato molto, grazie anche alle sconfitte delle teste di serie dalla mia parte di tabellone. Ma poi, proprio in semifinale, ho giocato davvero una grande partita contro Nicola Ghedin, un avversario che mi dà sempre molto fastidio, il cui ranking non rispecchia affatto le capacità che sa esprimere in campo. È stata davvero una bella partita, probabilmente lui era un po’ stanco a causa della grande battaglia giocata al turno precedente contro Gianluca Mager. Però, se penso al mio match, credo che si stato perfetto.
Nel 2014 hai partecipato a molti tornei, quali sono stati i migliori dal punto di vista del tuo tennis? In quali pensi di aver perso occasioni importanti?
Come già detto, ho già raggiunto 4 finali quest’anno e credo di averle giocate tutte bene, tranne che in Georgia. In quell’occasione, mi sono ritirato contro un avversario di classifica molto inferiore alla mia. Negli altri casi ho giocato contro tennisti con ranking più alto del mio, una delle quali in Italia contro il mio compagno di allenamento Roberto Marcora. Abbiamo fatto davvero una bel match, alla pari, ma al terzo set è stato più bravo e lucido a vincere partita e torneo.
L’ultima volta che ti abbiamo intervistato, hai detto che pensi di avere un tennis abbastanza completo. Ad oggi, essendoti misurato con tennisti davvero forti, pensi che tu debba lavorare su qualcosa nello specifico?
Penso che siano cambiate un po’ di cose ora. Tutti coloro che mi seguono negli allenamenti stanno cercando di farmi migliorare l’approccio alla partita, soprattutto per farmi essere più aggressivo e cercare più punti facili con il servizio. Sto lavorando tanto anche sul mio rovescio e sull’aspetto mentale. Ho ancora molto da imparare e da lavorare però credo che questa sia la strada giusta.
Ti trovi spesso a girare all’estero per tornei, vedi molte delle promesse del tennis mondiale giocare sui tuoi stessi campi, ma cosa manca secondo te per un vero cambio generazionale del tennis di vertice?
Sinceramente non saprei cosa rispondere, però penso che i giocatori stranieri siano più avanti di noi, sicuramente.
Quali sono i prossimi impegni e quali aspettative hai per la fine del 2014?
Nei miei prossimi impegni c’è soprattutto la serie A1, gioco per il TC Crema e ne approfitto per ringraziare il Presidente Stefano Agostino che mi sta aiutando molto nella mia vita. Ho poi in programma di giocare altri due tornei a Santa Margherita. Per le aspettative, beh, mi piacerebbe chiudere l’anno con il best ranking e sto lavorando per questo obiettivo.
Come trascorri le tue giornate? Tra allenamenti e vita sociale, trovi che sia difficile conciliare il tennis professionistico con una vita da ragazzo?
La mattina comincio ad allenarmi verso le nove, andiamo in campo per due ore e mezza, per poi andare in palestra a fare stretching. Doccia e poi ci ritroviamo tutti, allievi e coach, per pranzo. Verso le 15 faccio atletica e raramente gioco a tennis anche al pomeriggio. Credo che ci siano un po’ di sacrifici da fare, ma per questo sport ne vale davvero la pena.
Ci sono momenti della tua carriera che vorresti rivivere o pensi che il meglio debba ancora venire?
Spero che il meglio debba ancora venire e credo che rinvincere un torneo, dopo 3 anni difficili, sia stato davvero una bella emozione.
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