Ogni anno, da un po’ di tempo a questa parte, ci chiediamo se Serena Williams sarà ancora la dominatrice della stagione. Gli anni passano, sono ormai 33 anni e mezzo, la maggior parte dei quali passati in un campo da tennis, si fanno sentire e l’impressione è sempre che la stagione in corso possa essere caratterizzata da un calo di prestazioni della grande campionessa statunitense, ma invece lei è sempre lì, soffre, urla, si arrabbia, sembra cedere, ma nel momento decisivo è sempre pronta a piazzare il colpo vincente, risolutivo e definitivo.
I dubbi sono aumentati in questo inizio di 2015, in cui Serena ha vinto l’Australian Open e a Miami ma poi ha giocato poco, collezionando ritiri come a Indian Wells e a Roma e la sconfitta con la Kvitova a Madrid.
Sta succedendo anche al Roland Garros di quest’anno, dopo un agevole primo turno contro la Hlavackova, sono iniziati i problemi già al secondo turno contro la giovane tedesca Friedsam, a cui ha lasciato il primo set e ha sofferto non poco per rientrare in partita e vincere il secondo e il terzo. Situazione analoga ieri al terzo turno contro Vika Azarenka. La bielorussa ha vinto il primo parziale per 6-3 e poi ha avuto diverse chance per portarsi avanti anche nel secondo con una Serena molto fallosa, ma poi è uscita, come assai spesso succede, la grande classe della Williams che ha chiuso per 3-6 6-4 6-2, dimostrando una volta ancora di essere lucida e presente nei momenti importanti dei match.
La vittoria contro la Azarenka ha una importanza statistica molto elevata perché consente a Serena di essere la prima donna dell’era Open a vincere almeno 50 partite in ciascuna delle prove del Grande Slam.
Non c’erano riuscite nemmeno Steffi Graf, Martina Navratilova e Chris Evert, cha hanno raggiunto le 50 vittorie solo in tre dei quattro appuntamenti del Grande Slam.
Serena nei 4 Slam ha record impressionanti. I successi più consistenti li ha ottenuti allo Us Open con 6 titoli e 79 vittorie, se si considerano le vittorie segue Wimbledon con 72 vittorie complessive che le hanno fruttato 5 titoli mentre l’Australian Open con solo (si fa per dire) 68 vittorie ha portato a casa 6 titoli. Al Roland Garros, dove ha vinto 2 volte, c’è il numero di vittorie più basso, avendo raggiunto ieri le 50 vittorie.
Numeri impressionanti che si aggiungono ai tanti record che sta accumulando Serena nel corso della carriera, come le 19 vittorie (su 23 finali) in prove del Grande Slam a cui si aggiungono le 13 vittorie in doppio (nessuna finale persa) e i 66 titoli complessivi vinti in singolare in WTA (con sole 17 finale perse) più 22 titoli in doppio (una sola finale persa).
Record assoluto anche nei premi vinti. Escluse ovviamente le sponsorizzazioni e le esibizioni, è l’unica tennista di tutti i tempi ad aver superato la cifra di 67 milioni di dollari di premi vinti in tornei ufficiali.
Serena Williams è l’attuale numero 1 del mondo dal 18 febbraio 2013, sono 103 settimane consecutive, 226 complessive considerando anche altri periodi in cui è stata al vertice del ranking, la prima volta l’8 luglio del 2002 e, per ora, non ha nessuna intenzione di cedere lo scettro. Altri record la attendono.
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