di Giovanni Cola
Nadal 10
Ci si puó solo inchinare ad un atleta che conquista 8 Roland Garros. A soli 27 anni. Rafa sulla terra non si discute. E’ più solido di un titolo di Stato tedesco. Nella memoria di tutti resterà la vittoria in semifinale con Djokovic, vinta con la testa e con il cuore ancora prima che con i suoi colpi uncinati carichi di top-spin. Era partito come un diesel, arrancando un po’ troppo nei primi turni. Da vero campione, ha poi innalzato il livello di gioco nella seconda settimana. Suo anche il record assoluto di singoli match vinti a Parigi, 59. I suoi tifosi hanno già fatto partire il conto alla rovescia per il decimo trofeo a Bois de Boulogne. Que màs?
Ferrer 9.5
Giocare una finale Slam per lui è stato come ricevere un Oscar alla carriera. Ha strameritato il traguardo, prima di soccombere contro l’alieno Rafa non aveva lasciato per strada neanche un set. Chiedergli di più sarebbe oggettivamente stato troppo. Il vero capolavoro in ogni caso l’ha messo a segno in semifinale quando è stato capace di irretire Tsonga da par suo. Anche la classe operaia va in Paradiso. Bravo David.
Haas 9
A 35 anni saper raggiungere i quarti nello Slam parigino, sulla superficie meno congeniale al proprio gioco e dando del filo da torcere al numero uno del mondo. Già tutto questo vale i 3/4 del più che lusinghiero voto assegnato a Tommy. Se a ció aggiungiamo il suo talento cristallino, il rovescio pennellato e la vittoria epica contro Isner al quinto, il cocktail è servito. Shakerare a piacere
Robredo 8.5
Nessuno avrebbe scommesso un centesimo sul suo ritorno a questi livelli. Lui, che a causa di infiniti problemi fisici, era scivolato intorno al n.400 del ranking solamente 12 mesi fa. Non solo è stato capace di tornare competitivo, ma è diventato infallibile nella lunga distanza a 31 anni. Resterà nella storia per aver vinto 3 match consecutivi al quinto da due set sotto in uno Slam. Per informazioni chiedere a Sijsling, Monfils e Almagro.
Wawrinka 7.5
La “remuntada” contro Gasquet è stata davvero da leccarsi i baffi. Quando è in forma, il suo rovescio ad una mano è d’autore. Si conferma un ottimo terraiolo, dopo la finale a sorpresa di Madrid, ha raggiunto i quarti anche a Parigi. Se trova un po’ di continuità, quest’anno puó a tutti gli effetti ambire al Masters. Le carte in regola ci sono tutte.
Tsonga 7
Ad inizio torneo avrebbe probabilmente firmato per battere Federer e fermare la sua corsa soltanto in semifinale. La prestazione contro Roger è stata maiuscola. Quanto (non) fatto vedere contro Ferrer rimane invece un mistero fitto. Aveva la grande chance di riportare un francese in finale dopo 30 anni. Si è sciolto sul più bello. Bilancio comunque in attivo per Jo.
Djokovic 6.5
Per principio non si puó dare l’insufficienza a chi raggiungere una semifinale Slam. A prescindere. Anche se si chiama Djokovic ed è il numero uno del mondo. Peró la sua è una valutazione agrodolce. Quell’ “invasione” sul 4-3 40-40 al quinto contro Nadal a punto ottenuto è quasi imperdonabile. È stata il lasciapassare per la rimonta di Nadal. La sensazione è che la sconfitta, soprattutto per come è maturata, possa lasciare qualche scoria nella mente di Nole. Più che per il proseguo della stagione nel suo complesso, nelle future sfide con il maiorchino. È altrettanto vero che mai nessuno dei top players era andato tanto vicino a spodestare Rafa nel suo regno. La delusione è palpabile perchè era stato lo stesso serbo a dichiarare di voler puntare buona parte del suo 2013 sull’unico Slam mancante alla sua bacheca. Erase&Rewind.
Fognini 6.5
Lo stop al terzo turno con Rafa non poteva essere evitato. Ma Fabio ha piacevolmente stupito tutti per essersela giocata alla pari con il maiorchino, regalando sprazzi di grande tennis. Le premesse, vedi Foro Italico, erano poco incoraggianti. Manca ancora un salto di qualità dal punto di vista mentale, poi la top 20 è davvero a portata di mano.
Seppi 6
Questo 2013 non è sicuramente l’annata più brillante dell’altoatesino che veniva già da una serie di risultati al di sotto delle aspettative. Non è mai bello peró infierire su chi non è al meglio anche dal punto di vista fisico. La sufficienza è tuttavia meritata per aver difeso quasi in toto i punti dell’anno scorso (da quarto a terzo turno) e vuole essere anche un sentito incoraggiamento per Andreas. Ritrovando un po’ di fiducia, puó togliersi ancora grandi soddisfazioni in questa stagione.
Federer 5.5
Ammetto di aver avuto difficoltà ad elaborare questo voto. La sua resa contro Tsonga lasciava presagire qualche problema alla schiena , che peró lui ha prontamente negato. Certo, il ko si poteva mettere nel conto. Non probabilmente con quelle dimensioni di punteggio. Il campanello d’allarme era già scattato contro Simon, quando il match era stato riacciuffato per i capelli. Troppi errori gratuiti, il dritto fa meno male di prima, spostamenti laterali eccessivamente lenti. Servirebbe più aggressività e maggiore volontà di accorciare gli scambi. Wimbledon sarà un banco di prova fondamentale. La speranza di tutti è comunque che possa continuare ad essere davvero competitivo anche sul rosso.
Almagro e Gasquet 5
Sono probabilmente i due giocatori più spreconi del circuito. Coloro che hanno perso più partite che avevano dimostrato di poter avere saldamente in pugno. Non si sono smentiti neanche in quest Roland Garros. Erano entrambi due set avanti rispettivamente contro Robredo e Wawrinka, apparentemente in assoluto controllo. Prima di ricascarci nuovamente. Vittime dei propri demoni ancora prima che degli avversari. Recidivi.
Raonic 4.5
Sul canadese comincia a girare voce che possa essere un altro “grande incompiuto” alla Gulbis. Nessuno ovviamente gli chiedeva di impensierire i più forti sulla terra, ma le chances sprecate di fare il vero salto di qualità in uno Slam iniziano ad essere un po’ troppe. La sconfitta con Anderson è stata alquanto deludente. A quasi 23 anni non ha ancora raggiunto i quarti in un Major. Un po’ poco per un giocatore con le sue potenzialità. Solo Ljubicic puó farlo seriamente svoltare. Alibi finiti.
Berdych 4
Un voto in più glielo diamo perchè non è stato fortunato nel sorteggio. Pescare il rientrante Monfils al primo turno è stata sicuramente una iattura. Il numero 5 del mondo, fresco mattatore di Djokovic a Roma, dovrebbe peró dimostrare di essere più forte anche della dea bendata. Così non è stato. Forse la delusione più grande di questa edizione dello Slam parigino.
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