Giocare nel tabellone principale di uno Slam offre innumerevoli opportunità: la sola sconfitta al primo turno garantisce introiti sufficienti per oltre 2 mesi sul tour, la possibilità di fare tanti punti anche solo vincendo uno o due match o, per coloro che devono sfidare superfavoriti nei primi turni, di misurarsi con i più forti su palcoscenici prestigiosi e con l’occasione di farsi conoscere da un pubblico piuttosto ampio di fans e curiosi che non vedono l’ora di scovare giocatori non noti ma dal gioco brillante oppure dalla personalità spiccata. Come i tabelloni di quest’edizione del torneo di qualificazione di Parigi dimostrano, è possibile trovare giovani in rapida ascesa, vecchie promesse che non hanno saputo arrivare ai livelli tanto bramati, giocatori da poco rientrati in seguit ad infortuni alla ricerca della miglior condizione e di una classifica a due cifre e wild card che, ancora meno di altri, hanno da perdere nel partecipare alle gare del tabellone di qualificazione. Per quanto riguarda la truppa italiana, sono presenti esclusivamente ragazzi al via del torneo cadetto e molti di loro hanno serie chance di raggiungere il tabellone principale in quanto si gioca sulla loro superficie prediletta, la terra battuta. Vediamo nel dettaglio l’analisi del tabellone maschile.
A guidare il seeding c’è il govane coreano classe ’96 Hyeon Chung, in rapidissima ascesa e in grado di scalare moltissime posizioni in questa prima parte di 2015 grazie alle tante vittorie nei tornei Challenger sul cemento asiatico: il tabellone di Parigi gli offrirà la possibilità di testare il livello del suo tennis sulla superficie per lui meno congeniale e contro avversari più abituati a disputare match importanti. Nello spot successivo possiamo trovare l’altro neo-top 100, Alexander Zverev, tedesco classe ’97 vincitore in Australia a livello juniores lo scorso anno e in grado di raggiungere tra lo stupore generale le semifinali di Amburgo la scorsa estate; rispetto al coreano si adatta meglio alla terra battuta ma il suo tabellone è più complicato: gli esperti Zeballos e Sijsling e il talentuoso rumeno Copil sono avversari di tutto rispetto che ci potranno dare indicazioni sulle velleità del giovano tedesco di orgini russe per quanto riguarda non solo il torneo, ma per le sue possibilità di scalare ulteriormente il ranking nei prossimi mesi. Scendendo troviamo il nostro Arnaboldi, qualificatosi al Roland Garros lo scorso anno (sconfitto in un primo turno fratricida da Bolelli, anch’egli all’epoca qualificatosi per il main draw) e a Roma la settimana scorsa, uscendo sconfitto più che onorevolmente dal talento belga Goffin in 3 set; il canturino incontra un avversario scomodo al primo turno come la 30esima testa di serie Kudla, giocatore dai colpi rapidi e piatti che però sembra essere ancora piuttosto acerbo sulla terra battuta. In caso di vittoria il secondo turno contro il vincente di Herbert/Olivo non sembra proibitivo e nemmeno l’eventuale turno decisivo, che vede i favori del pronostico per l’argentino Bagnis, giocatore da Challenger difficile da sconfiggere sul rosso ma che sicuramente concede ai suoi avversari la possibilità di entrare in partita e giocare il proprio tennis. Pur non avendo pescato una tds al primo turno è andata peggio a Roberto Marcora, che al primo turno affonterà l’unico vero svedese dal futuro radioso, messosi in mostre ultimamente con la vittoria a Barcellona contro Kyrgios e in seguito per un gran secondo set disputato contro Ferrer nella città catalana. Se il giocatore di Busto Arsizio riuscisse in questa piccola impresa, lo aspetterebbe il vincente di Rola/Ramirez-Hidalgo, giocatori che sul rosso vanno presi con le pinze; stesso discorso vale per un eventuale terzo turno capeggiato dall’ex re del ranking juniores De Bakker.
L’italiano meglio piazzato a livello di classifica è Luca Vanni, che proprio sulla terra ha colto ad oggi i risultati più importanti in carriera come la finale quasi vinta a San Paolo e la vittoria contro Tomic al Masters 1000 di Madrid: l’aretino esordisce contro il tennis elegante del pericoloso rumeno Ungur, capace 3 anni fa di eliminare al primo turno di Parigi Nalbandian e di incantare col suo magnifico rovescio ad una mano nel match di secondo turno contro Federer; l’eventuale secondo turno potrebbe essere un derby con il compagno di allenamenti Fabbiano, l’ex promessa azzurra capace di qualificarsi la scorsa settimana per il main draw del Foro Italico prima di disputare un ottimo secondo set contro Gasquet. Per il tennista pugliese il primo turno è meno complicato di quello di Vanni in quanto affonterà l’ex promessa transalpina Rufin, giocatore estroso ma mai davvero a proprio agio sulle superifici lente. L’eventuale terzo turno vedrebbe opposto il vincitore contro un altro tennista nostrano, Matteo Viola, atteso all’esordio dal tutto sommato abbordabile bozniaco Basic, prima di un probabile secondo turno contro il russo naturalizzato kazako Goloubev, ultimamente parecchio in crisi di gioco e risultati ma che non va assolutamente sottovalutato. Ai nastri di partenza troviamo anche Potito Starace, che al primo turno troverà un giocatore col quale 4 o 5 anni fa avrebbe disputato match a livello ATP, Victor Hanescu; il rumeno è un giocatore molto esperto e proprio come il campano pare destinato a non poter tornare più sui livelli di un tempo, ma farà di tutto, così come l’ex davisman azzurro, per arrivare al tabellone principale dello Slam che più ha regalato gioie ad entrambi.
Se Starace dovesse sconfiggere l’ex quartofinalista (2005) di Parigi, al secondo turno troverebbe o la giovane speranza inglese Edmund, 17esima testa di serie e sempre più competitivo su ogni superficie, o Gerald Melzer, sempre meno ‘solo’ fratello dell’ex semifinalista di Parigi Jurgen ma anche nome in grado di farsi notare a livello ATP. Filippo Volandri, uno degli ultimi ammessi di diritto nel tabellone cadetto, affronterà all’esordio l’americano Kraijcek che, come suggerisce il cognome e la nazionalità, sembra esprimere il proprio melgio su terreni rapidi; il Volandri degli ultimi tempi, torneo di Vercelli a parte, sembra voler trovare le ultime soddisfazioni di una carriera ricca di molte gioie colte sulla sua amata terra battuta prima di dedicarsi alla vita di commentatore e Parigi può essere la località ideale per portare a casa vittorie che fanno morale in un torneo a cui ha sempre tenuto molto: nemmeno il secondo turno contro il vincent di Berrer/Moutet spaventa e può essere un preludio per un derby al turno decisivo contro Marco Cecchinato. Il palermitano classe ’92 è l’altra tds italiana oltre a Vanni (partirà col ‘pettorale’ numero 18) è stato più fortunato dell’aretino tds numero 6: il primo turno contro l’australiano Thompson, messosi in mostra a Melbourne nel 2013 contro Janowicz ma mai entrano nel tennis che conta, non spaventa, mentre qualche insidia in più sembra provenire dal probabile secondo turno contro l’esperto transalpino Martin.
Scorrendo il tabellone è possibile trovare altri giovani interessanti oltre a quelli già citati: il serbo Djere (esordio contro Basilashvili), il giapponese Nishioka (che ha pescato al primo turno l’esperto Mertl), l’australiano ex dominatore a livello juniores Saville (Dustov all’esordio), il russo Karatsev (esordio morbido contro lo svedese Lindell), il cileno Garin (primo match affascinante contro l’esperto Munoz de la Nava), il belga Coppejans, capace di conquistare moltissimi posti nel ranking quest’anno e atteso al primo turno dall’idolo locale Lestienne, l’atteso transalpino Tatlot (atteso dallo sconosciuto Hemery all’esordio) e l’altro baby francese molto atteso ad alti livello Couacaud (esordio contro l’ex top 100 e vincitore di torneo ATP Devverman, indiano alla disperata ricerca di un ritorno nel tennis che conta) cercheranno tutti di arrivare al tabellone principale dello Slam, ben consapevoli che l’esperienza in tornei del genere, in cui la tensione viene avvertita da tutti, potrebbe giocare un ruolo determinante.