Pironkova, croce e delizia…

di Giacomo Bertolini

LA LISTA D’ATTESA CAPITOLO QUINTO: TSVETANA PIRONKOVA

PIRONKOVA: CROCE E DELIZIA SUL CAMPO DA TENNIS

Parentesi bulgara nella Lista d’attesa di Spazio Tennis con il profilo dell’imprevedibile tennista di Plovdiv Tsvetana Pironkova, sempre più mosca bianca del circuito visti i suoi ottimi risultati negli Slam a cui si alternano invece prestazioni decisamente incolori nei più abbordabili tornei Wta che, ad oggi, risultano ancora indigesti alla giovane speranza bulgara.

Giocatrice potente e tenace in campo la Pironkova, chiamata subito a colmare il vuoto lasciato dalle sorelle Maleeva e a far dimenticare lo shock legato alla positività al nandrolone della promettente connazionale Karatantcheva, inizia senza indugi a sorprendere nel tennis che conta raggiungendo, nelle prime due stagioni di pofessionismo, i primi positivi riscontri subito nel circuito Wta.
A 18 anni il torneo turco di Istanbul la consacra come una delle rivelazioni più importanti su cui puntare complice l’insperata semifinale raggiunta da una ancora giovanissima e inesperta Pironkova, mentre il circuito Itf le regala le prime, incoraggianti, iniezioni di fiducia.

Tsvetana sa di dover andare di fretta, le sue doti e potenzialità le permettono di tenere un ritmo serrato, il bilancio dell’avvio di carriera della bulgara induce a un cauto ma giustificato ottimismo: ad inizio di 2006 la Pironkova è una tennista già in grado di passare agevolmente un turno all’Australian Open e al Roland Garros, sfiorare nuovamente una finale Wta a Bastaad battendo Na Li e confermarsi sull’erba londinese di Wimbledon, schizzando nel ranking sino alla piazza numero 62.
La Bulgaria, che parallelamente nel circuito maschile comincia ad odocchiare interessata la nuova scommessa Grigor Dimitrov, assiste coinvolta a questa serie di risultati stupefacenti.
Tsvetana dimostra di avere carattere, personalità, profondità di palla; per lei, paradossalmente, la stagione 2007 assume già il sapore di una sfida chiave.

Il circuito Wta, che tanto prematuramente ha accolto la rivelazione bulgara tra le grandi, ora vede la Pironkova attesa alle prime delicate conferme e il confronto, per lei, sarà dir poco disastroso.
Nella stagione dell’allungo definitivo Tsvetana stecca completamente in tutti e quattro i tornei dello Slam, uscendo con le ossa rotte al primo turno anche in tornei di categoria inferiore e decisamente alla sua portata, salvo parziali spiragli nel 100k di Bordeaux e nel Wta di Stoccolma.
Il giovane astro nascente classe 1987 comincia a palesare i propri limiti alle prese con le prime, motivate, aspettative nei suoi confronti, anche se, dopo un nuovo avvio problematico, la Pironkova trova il modo di ripartire con il piede giusto tornando a macinare ottimi risultati nella stagione 2008.

Tsvetana infatti, sgravata adesso da pressioni e obblighi di far punti, riesce a rimettere in piedi un’annata decollata a fatica agli Internazionali d’Italia che la vedono brillare ai danni di Ivanovic e Azarenka sino ai quarti di finale e mantenersi a buoni livelli anche nelle settimane successive con una Pironkova protagonista a Istanbul e Sofia.
La parabola della bulgara si arricchisce sempre più di elementi atipici ma quanto mai significativi: è già chiaro infatti come a momenti di grande fiducia si vadano alternando preoccupanti fasi di magra, nuovamente scacciate poi da imprevedibili accelerazioni vincenti che contribuiscono a fare della Pironkova la tennista meno attendibile del circuito e quindi, di conseguenza, anche la meno consigliabile da affrontare in giornata di grazia.

Il mondo del tennis assiste passivo a un continuo saliscendi di risultati, studiando un ranking che inevitabilmente riflette l’ andamento incredibilmente discontinuo e vario della solo apparentemente esile tennista di Plovdiv: la Pironkova, dall’entrare e uscire continuamente dalle 100 riesce a portarsi addirittura alle soglie delle prime 40, salvo poi vanificare tutto in un anno, il 2009, che torna a essere motivo di sconcerto e pessimismo tra i numerosi seguaci della bella bulgara.
La numero 1 di Bulgaria infatti passerà dall’essere possibile outsider a sicuro flop della nuova stagione con un bottino ridottissimo privo di scalpi eccellenti e performance degne di nota che torneranno a relegarla ai margini della Top 100 per tutto il corso dell’annata.
Alla Pironkova, sempre più variabile impazzita del circuito, serve una nuova partenza, un nuovo impulso, un colpaccio insospettabile che torni a scuoterla dandole immediata fiducia e preziosi punti… in poche parole serve un sussulto a livello Slam.

L’obiettivo, quasi impensabile per una giocatrice con diverse attitudini, diventa invece assolutamente probabile per una mina vagante come la Pironkova che, dopo il consueto avvio in salita, riesce a risorgere sfruttando un, finora sconosciuto, straordinario feeling erbivoro.
A Wimbledon 2010 la forza distruttrice della bulgara lascia, per l’ennesima volta, di stucco: sotto i suoi colpi tenniste ben più quotate come Bartoli e Venus Williams finiscono al tappeto senza complimenti e così la favola della ritrovata bulgara finisce per interrompersi solo alle semifinali e in tre set contro Vera Zvonareva.
Neanche a dirlo la carriera della Pironkova, esplosa in 31esima posizione, torna a essere nuovamente messa in discussione, analizzata sotto una nuova, speranzosa, luce.
La bulgara, che senza ulteriori scossoni chiuderà l’anno in Top 40, continua a destare scalpore e interesse, facendo della sua imprevedibilità shock un’arma tanto inusuale e inaffidabile, quanto letale e produttiva.

Arma che, come ormai si sa, continua a pungere a intermittanza nel suo stile di gioco che, nel corso di gran parte del 2011, torna a subire un’inspiegabile e duratura battuta d’arresto, interrotta solo con l’approssimarsi dell’appuntamento Slam più atteso…Wibledon, di nuovo!.
A Londra Tsvetana torna di prepotenza a dettare legge prendosi la rivincita con la Zvonareva e annchilendo una tramortita Venus Williams in due set, prima di far sudare le sette camicie ai quarti alla futura regina Kvitova.
Le vette della Pironkova continuano per tutta la fine della stagione a combaciare con gli Slam, all’infuori dei quali continuano a palesarsi preoccupanti crepe, chiaro specchio anche della stagione appena conclusasi.
Persino in questa annata infatti il tortuoso andamento della Pironkova non ha mai regalati sprazzi di continuità con successi inviabili (su Cibulkova, Radwanska, Petrova, Kerber) e attesi tonfi, primi turni mal giocati (come a Indian Wells, Madrid, Roma e New Haven) ed exploit Slam (come gli splendidi ottavi raggiunti sul duro degli Us Open).

A 25 anni ma con già diversi anni di professionismo alle spalle la sua storia rappresenta forse il nodo, l’interrogativo ancora rimasto insoluto del circuito femminile.
Tanta determinazione e talento ma mai una spallata definitiva, ottime basi, ma tanta rabbia per un palmares che, ad oggi, grida vendetta: mai un titolo Wta nè in singolare nè in doppio, mai una finale raggiunta, solo 6 titoli Itf e un best ranking bugiardo al numero 31.

Forse, tra tutti i profili della “Lista d’attesa”, quello su cui si possono costruire le più svariate previsioni è proprio quello di Tsvetana Pironkova, in stato di stallo in questo rush finale di tornei dopo la semifinale (tanto per ambiare!) raggiunta da wild card nel “suo” Master B di Sofia.
Previsioni, pronostici, ipotesi, sì ma senza aspettative e attese, due termine che, come lei stessa ha dimostrato in questi anni di croce e delizia tennistica, proprio non c’entrano nulla con il suo spirito sportivo che, siamo certi, tornerà a proiettarla molto in alto, tra tenniste sicuramente più dotate e continue, ma senza ombra di dubbio meno divertenti e accattivanti sul campo da gioco!.

Leggi anche: