di Michele Galoppini
Sono stati da poco assegnati da SpazioTennis i premi Ace Cube 2014, decisi da una giuria di 120 addetti ai lavori tra giornalisti specializzati, coach, ex giocatori, preparatori fisici e talent scout. La vincitrice al femminile della categoria “Under 21” è Jasmine Paolini, azzurrina classe 1996 che è pronta, nel 2015, a giocare una delle stagioni più importanti della sua carriera, quella in cui per la prima volta potrebbe affacciarsi tra le grandi del tennis. Cogliendo l’occasione degli Ace Cube, SpazioTennis ha intervistato la toscana, conterranea di Gaia Sanesi e Valeria Prosperi, le cui recenti interviste si possono rispettivamente trovare qui e qui.
“Mi ha fatto molto piacere, a maggior ragione vedendo i nomi a cui è stato assegnato in passato.” Esordisce così Jasmine ai complimenti per l’assegnazione del premio, apprezzando non poco il palmarès delle prime tre edizioni, che hanno visto Nastassja Burnett vincere per due volte, ed una volta Camila Giorgi imporsi nel 2012. Con il 69% dei voti, ha superato le colleghe Alice Matteucci e Martina Trevisan.
Jasmine si allena nel centro federale di Tirrenia e proprio la Trevisan è una delle sue migliori amiche, assieme alla Prosperi (i cui saluti alla Paolini sono stati consegnati, come promessole nella precedente intervista): “Vivendo a Tirrenia, le ragazze con cui sono più legata sono quelle che vivono insieme a me. Mi trovo molto bene con Valeria Prosperi, Martina Trevisan e tutte le altre che sono lì. Siamo un bel gruppo assieme.”
Il suo stile di gioco è ben descritto da Tathiana Garbin, che in un’intervista del 2013 l’ha definita caratterialmente una Errani e, col suo gioco di anticipo, aggressivo, dinamico, e corredato da piedi veloci, simile alla Hingis. A riguardo ci dichiara: “Fa sempre piacere sentirsi dire queste cose, di strada da fare ne ho ancora moltissima per cercare di arrivare dove sono arrivate loro. Ma il mio idolo è Federer, è unico!” Lo spirito combattivo è certamente una delle doti più importanti della Paolini, e lo si può anche riscontrare in alcuni particolari risultati della toscana. In più di un’occasione infatti, dopo aver perso una o più volte con una giocatrice, come è ad esempio successo contro Fiona Ferro, Alice Balducci e Chanel Simmonds, l’azzurra riesce a ribaltare ed in maniera piuttosto netta il risultato, anche a breve distanza di tempo: “Sicuramente la seconda volta che giochi contro un’avversaria che hai già incontrato sai già cosa puoi aspettarti dal match, e poi anno dopo anno si migliora quindi le partite cambiano. Ma anche l’aspetto combattivo fa la sua parte ovviamente.”
Una caratteristica che più volte viene sottolineata è la sua limitata altezza, ma la Paolini, quando le chiedo se pensa che potrà essere un problema per la sua carriera, ha la risposta pronta: “L’altezza non è un grosso limite, assolutamente, basta guardare gli straordinari risultati delle nostre Errani e Vinci.”
La combattività la si denota anche nella “lotta” contro la sua connessione, la cui instabilità deriva dal viaggio in treno, in cui si trova mentre scambia qualche parola con il sottoscritto. Poi aggiunge: “Io spero di migliorarmi sempre di più, di fare sempre meglio, il servizio e la continuità sono le cose secondo me in cui devo migliorare ancora tanto, sono contenta di quello che sto facendo e sono positiva. Il servizio anche perché mi può dare una grande mano sul veloce. La programmazione del prossimo anno si saprà tra qualche giorno, ma comunque ad inizio 2015 i tornei che faremo saranno principalmente $25.000.” Nonostante il bisogno di migliorarsi, la Paolini si dichiara soddisfatta della sua stagione. Nel 2014 infatti è riuscita, dalla 624esima posizione, a scalare la classifica fino alla 314esima, in un anno dove peraltro ha saltato vari mesi di agonismo a causa di un infortunio, comunque messo alle spalle: “Già durante le ultime settimane in Australia – ad inizio stagione – stavo iniziando ad accusare un po’ di mal di schiena, ma mai avrei pensato che questo problema mi avrebbe tenuto fuori per così tanto dai tornei; adesso è tutto a posto.”
Rispetto alla stagione 2015, la Paolini dovrà pensare anche all’esame di maturità: “Mi dovrò preparare da sola, non frequento la scuola. Non sarà facile ma è importante e mi impegnerò”; e certamente le pressioni della nuova stagione non si limitano all’aspetto scolastico: l’azzurra è sicuramente una delle più promettenti stelline del tennis azzurro, ma lei stessa non si mette fretta: “Non sto sentendo la pressione e sono serena quando gioco e questo penso sia molto importante.”
La degna di nota stagione 2014 è cominciata con una trasferta australiana, in cui era compresa anche la partecipazione all’Australian Open Junior. Oltre allo slam, due buoni tornei a Burnie e Lauceston, di categoria ben superiore a quella solitamente giocata da Jasmine, in cui ha raggiunto prima gli ottavi e poi i quarti, hanno subito fornito ottimi segnali. “È stato bellissimo, giocare un torneo del grande Slam è sempre un esperienza magnifica; i due tornei dopo erano i miei primi $50.000 ed è stato molto incoraggiante vedere che potevo essere competitiva anche a quei livelli”. Una seconda lunga trasferta, questa volta a chiudere la stagione, è stata vissuta in America, nuovamente sul cemento. I risultati sono stati nuovamente di buon livello, a conferma non solo del valore della Paolini, ma anche della sua predilezione per il duro: “Il cemento mi piace molto; prima di arrivare a Tirrenia preferivo la terra, poi lì ho avuto modo di allenarmi molto sul duro ed ho capito che è una superficie che mi può aiutare.”
Eppure, anche la parte centrale dell’anno, al rientro, giocata su terra ha dato grandi risultati, probabilmente i suoi due migliori all’interno della stagione. È prima arrivato il titolo a Viserba, torneo da $10.000, e poi la finale nel $25.000 di Telavi, al termine di una settimana orribile sotto l’aspetto meteorologico ma splendida sotto l’aspetto tennistico. “In Georgia ho giocato bene, le condizioni non erano facili, la vittoria contro la Vasylyeva mi ha dato fiducia e consapevolezza dei miei mezzi ed anche la finale – persa 6-1 4-6 [10-7] dalla Kasatkina – è stata una buona partita. In quel tie-break del terzo set poteva succedere di tutto, purtroppo è andata male, ma sono comunque soddisfatta di quel torneo.”
Infine, le chiedo un rapido parere rispetto alle novità, in termini di montepremi, che l’ITF dovrebbe riuscire ad approvare tra pochi mesi “Penso che sia una notizia che non può fare altro che bene, soprattutto per l’ospitalità obbligatoria…” Infatti, dalle categorie $10k, $25k, $50k(+H), $75k(+H) e $100k(+H) attuali, si passerà alle categorie $15k+H, $25k+H, $60k(+H), $90k(+H) e $125k(+H), obbligando quindi i tornei minori a garantire l’ospitalità a tutte le giocatrici. Un deciso passo avanti verso il miglioramento delle condizioni delle giocatrici (e dei giocatori a livello maschile, le cui categorie hanno subito un simile cambiamento).
È tempo di ringraziamenti e di scambio di auguri di Natale, aggiungendo agli auguri quello di una stagione in procinto di iniziare che rispetti tutte le premesse e gli indizi che fanno di Jasmine Paolini una giocatrice che già ora merita una posizione in classifica e risultati ben al di sopra di quanto finora raggiunto. L’azzurra ha certamente le idee chiare, la convinzione ed anche la professionalità per non mancare le aspettative di tanti. Personalmente, è ancora vivo il ricordo della prima volta in cui vidi la Paolini, a Brescia, mentre curava in ogni minuzioso dettaglio le sue racchette, le relative incordature ed i simboli degli sponsor sulle corde, a dimostrazione di professionalità e di grande amore per il suo sport.
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