di Daniele Sforza
E’ la prima settimana di Maggio 2013, quando ricevo una chiamata da un amico presente al futures di Santa Margherita di Pula che mi dice: ”Ho appena visto giocare un australiano di 15-16 anni, gioca davvero bene e ha demolito De Greef (il belga fino a quella settimana stava giocando un’ottima stagione, aveva fatto semi a Barranquilla e aveva raggiunto due finali, una vinta e una persa, in America).”
Mi segno il nome e comincio a seguirne i risultati. Nel resto della stagione comincia a mostrare le sue qualità passando qualche turno nei futures australiani ma gli manca un vero e proprio exploit, cosa che accade nel 2014 con la vittoria in singolo e in doppio (con Naoki Nakagawa) agli Us Open junior, qualcosa che non succedeva dal 1986 con Javier Sanchez.
Riguardo a questo fantastico successo Omar ha dichiarato: Non ho mai pensato a vincere questo torneo, pensavo solo a dare il massimo. Questa vittoria mi da tanta fiducia per il futuro e mi aiuta a credere e a sapere che posso competere con i migliori e vincere match importanti in futuro”. Omar ha poi aggiunto direttamente a noi: “Avevo giocato buoni match nelle settimane precedenti e pensavo di poter riuscire a raggiungere le semifinali sia in singolo che in doppio, poi quando sono arrivato in finale non potevo credere di essere li. Nella finale di singolare, la tensione ha preso il sopravvento nel primo set (perso 62) poi ho preso un bel respiro e sono riuscito a uscire da quella brutta situazione (Halys ha servito per il match sul 54), rilassandomi ho cominciato a giocare meglio e sono riuscito a conquistare il match e il trofeo.
Torniamo però indietro alla stagione intera. Comincia provando un livello che in quel momento è troppo alto e raccoglie 2 giochi con Kokkinakis a Brisbane. Alla torna a giocare gli junior in vista degli Australian Open. Raccoglie la finale nel grade 1 di Traralgon, sconfitto solo dal gioiello teutonico Zverev. E i 16esimi agli Australian sconfitto dall’ottimo cipriota Chrysochos,classe ‘96 che ha trionfato la scorsa settimana nel futures cipriota. Torna nei pro e racimola 4 giochi contro Duckworth e viene sconfitto nelle quali del seguente challenger. Mese di pausa e preparazione per la stagione sulla terra che vedrà il giovane spostarsi in Sud America per i tornei junior. Arrivano 3 semi consecutive in Grade 1 e un quarto di finale nel grade A e, tornato in Australia, una semifinale in un futures.
Arriva Maggio e Omar torna li dove, un anno prima, aveva fatto parlare di se. Questa volta i risultati non sono gli stessi e viene eliminato facilmente da Frigerio a Santa Margherita di Pula. Passa un paio di turni nei futures croati ed è sconfitto da Mmoh al Roland Garros, a dimostrazione di come la terra non sia proprio la sua superficie preferita. Anche sull’erba i risultati sono “deludenti” a causa di sorteggi ostici. Due mesi di pausa e di nuovo in pista per giocare i tornei di preparazione agli Us Open junior. Arriva l’ennesima semifinale, in un futures canadese, partendo dalle quali e sconfitto al tie break del terzo dallo statunitense Fratangelo. Poi il capolavoro degli Us Open, rischiando al secondo turno contro il solito Chrysochos e poi in finale contro il francese Halys. Infine, a chiudere la stagione, l’esperienza a Kuala Lampur (dove è arrivato a due punti dal match contro Rajeev Ram) e quelle in Australia con la prima finale futures, e il primo quarto di finale a livello challenger.
Passiamo a conoscere meglio Omar. Come già anticipato, predilige le superfici veloci sicuramente anche per il suo modo di giocare. Ha un buon servizio e ha come armi principali il dritto e il footwork, su cui ha lavorato per tutta la scorsa stagione. Usa una racchetta Tecnifibre TFight 295 e fa parte del team Tecnifibre, infatti due anni fa si è allenato a Nizza con Janko Tipsarevic, ex top ten e ha commentato: “E’ stato fantastico! Ho imparato tantissimo da questa sessione di allenamento e ho cominciato a sentire la differenza di potenza in ogni pallina. La cosa che mi ha detto Janko è stata di cercare di concentrarmi su ogni punto, guardare inoltre molto tennis in Tv in modo da capire il modo in cui i top player giocano.”
Torniamo invece alle origini con le dichiarazioni rilasciate da Omar a noi. “Ho iniziato a giocare a tennis all’età di 5 anni. Avevo un muro a casa e semplicemente andavo li e adoravo tirare con la racchetta palline contro il muro.”
Durante questa stagione ci sono stati tantissimi miglioramenti, cosa non sempre ovvia in un tennista giovane. “Mi sono allenato tantissimo e ho lavorato sodo con il mio allenatore Liam Smith, sono diventato forte sia mentalmente e fisicamente, passando sia tempo in campo ma tanto tempo anche in palestra e fuori per correre.”
Avendo giocato tantissimo a livello junior gli chiediamo anche se abbia già un’idea di chi possa essere un dominatore futuro, tra i junior e tra gli australiani, visti gli exploit di Kyrgios e Kokkinakis, per dirne un paio. “Sicuramente tra i junior sono rimasto impressionato da Rublev e Donaldson, faranno sicuramente strada. Tra i miei connazionali, veramente non so che dirti. Sono tutti forti, passando da Kyrgios e arrivando a Saville. Siamo un ottimo gruppo.”
Infine, raggiunta la top 600 quest’anno, gli obiettivi sembrano abbastanza realistici. “Punterò ai top 300, anche a qualcosa in più. L’obiettivo primario però è quello.”
I presupposti sembrano essere quelli buoni: il fisico, la testa e soprattutto un’ottima volontà sono le armi per il successo e Omar sembra averle tutte. Vedremo se durante la prossima stagione e soprattutto in futuro Omar confermerà quanto di buono ha fatto vedere nel 2014.
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