di Marta Polidori
Milana Spremo nasce a Sarajevo il 26 Novembre del 1991, ma dopo due mesi si trasferisce a Belgrado. Ranking attuale in singolo 430 e in doppio 1140.
Personalità singolare e assolutamente interessante la sua, poiché i sogni e le ambizioni, nonché il suo modo di approcciare lo sport, sono diversi da molte altre donne.
Mi rammarico di non averla mai vista giocare una partita di torneo, nonostante abbia sempre nutrito una certa curiosità a riguardo. Tutto quello che posso riportare è l’ambito in cui l’ho vista agire, ovvero l’allenamento, ed è un vero e proprio soldatino. Concentratissima, si lascia sfuggire qualche sorriso solo in attimi di pausa, e tanto è delicata fuori quanto sa essere un “marine” se si tratta di costruire il suo futuro.
L’intervista è stata fatta via posta; le ho spedito alcune domande è lei si è dimostrata felice di rispondermi, ma la cosa meravigliosa è che volevo una storia e l’ho trovata.
(C’era una volta…)
Il padre è avvocato e la mamma economista, il suo viaggio comincia ad otto anni. Dopo aver visto giocare altri bambini la curiosità nasce, ma al momento Milana non sa se sia stata la migliore decisione…
I suoi genitori la appoggiano incondizionatamente in ogni sua scelta, dice, e sono, e sono stati, un grande supporto.
Ma quando capisce che è la sua strada? Nel suo paese natale è sempre stata tra i migliori juniores in circolazione, e con la quarantunesima posizione al mondo negli ITF under diciotto si è detta “non ho niente da perdere, continuo a provare e vediamo fin dove arrivo”.
Quest’anno vuole entrare tra le prime 300 wta, allenata da Matteo Galli e William Rota al tennis club Mongodi, si metterà alla prova con tornei da 10.000 $, 25.000 $ e, se il ranking lo permetterà, anche 50.000 $.
Dopo tutte queste informazioni di routine mi sono permessa di chiederle i suoi ulteriori piani per il futuro, cosa avrebbe intenzione di fare, se avesse già qualche idea, finito di giocare a tennis.
Milana vuole fare la pilota di aerei.
“Voglio essere pilota, gli aereoplani sono il mio grande amore…”
E’ una cosa talmente particolare che mi è subito sembrata interessante. Non avevo mai sentito nulla di simile prima d’oggi, certo nulla togliere alle altre tenniste, però trasforma questo articolo in una sorta di favola.
La piccola Milana che si cimenta nel tennis, ma la sua più grande passione sono gli aerei e, sfruttato un talento per ricavarne il meglio, non vede l’ora di poter realizzare quest’altro suo sogno. È bello perché sono due cose talmente lontane che lasciano spazio alla fantasia.
“Milana, dimmi una caratteristica indispensabile per un buon giocatore e una caratteristica che rende difficile scalare la vetta.” E mi risponde: “Devi avere cuore e volontà. ..senza queste è difficile fare progressi, ed è anche molto importante rimanere concentrati in allenamento, ma alla mia età questo è molto difficile.”
Per diventare un campione, oltre ad avere capacità intrinseche, si deve avere la maturità necessaria, è questo che dice Milana. È consapevole che campioni si nasce, ma che si dovrà poi diventare tali, ed il percorso è ben preciso, va conosciuto e rispettato.
Tutto quello che mi ha detto, e come me lo ha sempre detto, persino i suoi modi di fare pacati e gentili quando ancora le parlavo dal vivo, lasciano intravedere una certa umiltà e serenità d’animo.
Congratulazioni Milana, in bocca al lupo per tutto.
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