(Roberto Marcora – Foto Nizegorodcew)
di Giacomo Bertolini e Alessandro Nizegorodcew
Passa a Roberto Marcora il microfono di Spazio Tennis per un bilancio complessivo della stagione appena conclusa.
Classe 1989 e autore di un’annata in vertiginosa ascesa, Marcora si dice decisamente soddisfatto per i miglioramenti ottenuti nel corso di tutto il 2012, dicendosi pronto, nella prossima annata, a puntare dritto verso l’obiettivo a lui più caro…
Che voto dai al tuo 2012?
“Al mio 2012 do un 8. E’ stata una stagione positiva sia come risultati, essendo partito a gennaio intorno alla 720esima posizione ed avendo conluso circa 300 posti avanti, sia come livello di tennis acquisito. Quest’anno infatti sono riuscito a portare a casa partite che nel 2011 probabilmente non avrei vinto, soprattutto grazie a una maggior tenuta mentale”.
Quali sono stati i momenti e i ricordi più forti di questa stagione?
“I momenti più forti dell’anno sono stati sicuramente la mia prima vittoria a livello future a Madrid (sensazione unica!) e la semifinale conquistata nel torneo di casa a Busto Arsizio in giugno, davanti alla gente che mi ha visto nascere e crescere…è stata una settimana ricca di emozioni stupende!”
Qual’è stata la partita più bella dell’anno? Quale quella a cui sei più legato?
“A livello di tennis espresso forse la partita che ho giocato “meglio” è stata la semifinale in Slovenia contro il moldavo Dubarenco: era giorno di doppio turno a causa della pioggia, avevo finito da un paio d’ore i quarti di finale vincendoli 64 al terzo dopo 3 ore di partita e quindi ero inevitabilmente stanco e scarico di testa. Così sono entrato in campo senza aspettarmi granché e libero di mente, e fu proprio per questo motivo, credo, che giocai il mio miglior tennis vincendo 61 64 in poco meno di un’ora e mezza di gioco. Tuttavia se devo scegliere il miglior match dell’anno scelgo i quarti di finale di Madrid giocati contro la testa di serie numero 1 Josè Checa-Calvo, match che ho vinto 76 al terzo dopo aver salvato anche un match-point. Quella sfida fu una classica guerra di servizi, bellissima e sempre sul filo di un rasoio!”
Quali erano i tuoi obiettivi ad inizio anno? Quali quelli futuri?
“Il mio obiettivo a inizio anno era entrare nei 500 Atp e sono riuscito a raggiungerlo. Per quanto riguarda la prossima stagione punto a giocare le quali di uno Slam, che è sempre stato il mio pallino, anche se è un obiettivo ambizioso e difficile. Nonostante ci siano ancora molti margini su cui lavorare e migliorare, sono convinto che sia un traguardo alla mia portata”.
Su quali giovani promesse, italiane e non, ti sentiresti di puntare?
“Di recente ho giocato contro Filip Peliwo, canadese numero 1 under 18, che oltre ad avermi battuto mi ha anche positivamente impressionato. Penso infatti che diventerà molto forte. Per quanto riguarda invece gli italiani oltre Quinzi, che conosco solamente per via dei suoi risultati, punterei sicuramente sul mio compagno di squadra a Vigevano Filippo Baldi che, nonostante i suoi 16 anni, si è dimostrato già un professionista serio e maturo con tanta voglia di arrivare. I colpi poi non gli mancano affatto!”
Quando inizierà la preparazione invernale e il tuo 2013?
“Ancora non ho deciso da quali tornei iniziare nel 2013 poichè riprenderò l’attività tra una settimana. Come sempre curerò la preparazione invernale allo sporting club Marconi, quartier generale dei maestri Borroni, Vico, Livraghi e del preparatore atletico Sergio Bugada. Probabilmente la novità di quest’inverno sarà l’intervento di uno psicologo sportivo che mi aiuterà a preparare nel dettaglio l’approccio alle partite, aspetto molto importante che ho sempre un po’ trascurato”.