Il punteggio forse è più netto di quanto abbia mostrato il campo, ma il 6-2 6-3 con cui Karin Knapp (nella foto Maffeis) ha piegato la georgiana Sofia Shapatava è decisamente incoraggiante per l’azzurra, a caccia del primo titolo per l’Italia in un torneo che nelle precedenti otto edizioni ha premiato soltanto giocatrici straniere. Gli Internazionali femminili di Brescia, accolti finalmente da una giornata di sole, fanno il pieno di pubblico e di entusiasmo per l’altoatesina, tirata a lucido come nelle migliori occasioni. La sua rivale di secondo turno prova a tenere il ritmo, gioca un po’ allo specchio e non rinuncia a picchiare duro da fondo, ma dall’altra parte c’è una Knapp semplicemente troppo forte per lei. Karin soffre soltanto in avvio di secondo set, quando fatica a staccarsi e viaggia spalla a spalla con la rivale fino all’ottavo game. Il break è una logica conseguenza di scambi rapidissimi e quasi sempre comandati dall’azzurra, concentrata e consapevole dei rischi che avrebbe corso per una distrazione. Ora per lei c’è un match sulla carta più semplice, contro la bulgara Tomova, proveniente dalle qualificazioni e a segno dopo quasi tre ore sulla spagnola Sara Sorribes Tormo. Una 19enne, quest’ultima, che già quattro anni fa, poco più che bambina, conquistava i suoi primi titoli nel circuito pro, ma che adesso pare avere un po’ smarrito la strada verso il successo.
Sempre nella parte alta del tabellone, continua la corsa della numero 3 Romina Oprandi, svizzera tedesca che ha giocato a lungo per i colori italiani grazie al padre bergamasco, prima di tornare sotto la bandiera elvetica. Trent’anni, numero 32 al mondo come best ranking, Romina ha faticato nuovamente dopo la maratona all’esordio contro Claudia Giovine. Stavolta è stata l’argentina Catalina Pella a metterla in seria difficoltà, e l’elvetica deve ringraziare pure una svista arbitrale (doppio rimbalzo non segnalato su un recupero) per avere rintuzzato la rimonta della sudamericana nel terzo parziale. Le sue condizioni fisiche non paiono ideali, ma la varietà di gioco e il talento indiscusso potrebbero comunque spingerla ancora più avanti, verso una semifinale con la Knapp che sarebbe il match tecnicamente più valido dell’intero torneo. L’obiettivo della svizzera è continuare l’ottima tradizione rossocrociata in un evento già incamerato in passato da Lisa Sabino (prima edizione) e da Viktorija Golubic (2013). Il torneo resta nelle mani delle giocatrici europee, perché oltre alla Pella sono uscite di scena pure la messicana Rodriguez e la brasiliana Haddad Maia. Quest’ultima tradita da un problema all’inguine in avvio di match contro l’olandese Burger. Domani sui campi del Castello i quarti di finale, domenica la conclusione. Sempre con ingresso gratuito.
RISULTATI
Singolare, ottavi di finale: Knapp b. Shapatava (Geo) 6-2 6-3, Tomova (Bul) b. Sorribes Tormo (Esp) 6-7 7-5 6-4, Oprandi (Sui) b. Pella (Arg) 6-3 4-6 6-3, Celik (Swe) b. Rodriguez (Mex) 6-4 4-6 6-1, Haas (Aut) b. Dinu (Rom) 4-6 6-4 6-4, Burger (Ned) b. Haddad Maia (Bra) 3-1 ritiro, Maleckova (Cze) b. Badosa Gibert (Esp) 6-3 6-4, Kanepi (Est) – Zanevska (Ukr)
Doppio, quarti di finale: Gorgodze/Shapatava (Geo) b. Burnett/Ferrando 6-2 7-6, Chiesa/Colmegna b. Pella/Seguel (Arg/Chi) 6-4 2-6 10/7, Burger/Vogt (Ned/Lie) b. Klasen/Klemenschits (Ger/Aut) 6-3 2-6 10/6, Matteucci/Eraydin (Ita/Tur) b. Tomova/Haddad Maia (Bul/Bra) w.o.
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