di Lorenzo Cialdani
Prosegue senza sosta il programma di tornei ITF Juniors dedicato ai tennisti Under 18, con il finale del mese di febbraio che vede protagonisti alcuni azzurri, specialmente in due tornei, la “Argentina Cup 2016”, Grade 2 di Cordoba disputatosi su terra rossa outdoor, ed il G4 norvegese “ITF Oslo Open”, tenutosi su cemento indoor.
In Argentina più di tutti ha stupito il classe ’98 Corrado Summaria, autore di una serie di prestazioni davvero convincenti nell’arco dell’intera settimana: il tennista cosentino, partito come testa di serie N.6, ha dovuto farsi largo tra avversari di tutto rispetto, tra cui i tennisti di casa Valentino Raul Caratini, N.9 battuto negli ottavi per 3-6 7-5 6-2, e la seconda forza del seeding Manuel Pena Lopez sconfitto per 6-4 7-5, fino a giungere alla semifinale.
Nel penultimo atto del torneo l’avversario sembrava davvero ostico, quel Toru Horie in gran forma che nei quarti aveva rifilato un secco doppio 6-0 al brasiliano N.11 Felipe Meligeni Rodrigues Alves, eppure Summaria è riuscito a rimontare lo svantaggio iniziale di 4-6 nel primo set fino alla vittoria finale, con un bel 6-0 per impattare il match ad un set pari ed il 7-4 del tie-break nel terzo decisivo parziale.
E’ arrivata in finale, purtroppo, la sconfitta, con l’altro giapponese Yosuke Watanuki che da testa di serie N.1 si è preso la vittoria del torneo con il punteggio di 6-1 6-2 lasciando comunque a Summaria un buon bottino di punti.
Solo secondi turni, invece, per gli altri azzurri impegnati, con le sconfitte che sono tutte arrivate da tennisti argentini: Giovanni Fonio si è dovuto arrendere al N.3 Genaro Alberto Olivieri per 6-4 6-2, Federico Iannaccone, protagonista la scorsa settimana con la finale al G2 di Santiago in Cile, ha racimolato appena 3 games con il N.14 Francisco Vittar, mentre il qualificato Mattia Frinzi ha dovuto cedere il passo allo statunitense Ezekiel Clark, N.7 del seeding poi finalista che si è imposto sull’azzurro per 6-4 6-1. Sconfitta per ritiro per Andres Gabriel Ciurletti, che dopo aver vinto il primo set per 6-2 ha dovuto capitolare a vantaggio di Camilo Ugo Carabelli.
Tra le donne, in un tabellone orfano di tenniste azzurre, ad imporsi è stata la classe ’98 albiceleste Melany Solange Krywoj, che in una finale molto complicata ha avuto la meglio sulla giapponese classe 2000 Ayumi Miyamoto per 6-2 6-7(0) 6-1, con quest’ultima che è riuscita comunque a sollevare un trofeo nel doppio in coppia con la connazionale Mai Hontama, grazie al 6-0 6-3 sulla coppia formata da Maria Lourdes Carle e la stessa Krywoj.
Se in Argentina Summaria riesce a raggiungere un’ottima finale, non è da meno la classe ’99 Elisa Visentin in Norvegia, con vittorie altrettanto importanti su tenniste del calibro di Melis Jasar, svedese N.8 del draw superata in rimonta per 3-6 6-2 6-4 agli ottavi, e Astrid Wanja Brune Olsen, tennista di casa N.2 del seeding sconfitta per 6-2 6-4 nei quarti di finale. La vittoria più sofferta è quella che vale anche l’accesso alla finale, con il 7-5 3-6 7-5 sull’altra svedese Julita Saner che vede la bravissima Visentin in rotta di collisione con la N.1 Malene Helgo, che al secondo turno aveva battuto la sfortunata qualificata classe ’98 Alessia Dario, per la conquista del trofeo: alla fine sarà la norvegese ad imporsi con il punteggio di 6-1 6-1 mettendo a segno anche la doppietta grazie al successo in doppio in coppia proprio con la Brune Olsen, ma come per il suo collega al maschile restano delle ottime prove molto incoraggianti ed un ottimo risultato in un torneo molto importante, con relativi punti al seguito.
Nel maschile la finale è un derby tra due britannici molto talentuosi, il tennista nato nel Dicembre 2001 Jack Draper ed il qualificato classe ’99 Paul Jubb, che al secondo turno aveva sconfitto per 6-4 7-6(1) l’unico azzurro in gara nonché N.1 del seeding Carlo Donato: a trionfare grazie al 6-4 6-1 della finale è proprio Draper, che oltre a far vedere cose egregie si dimostra già molto maturo grazie a questo importante risultato.
Per concludere, una nota di colore che arriva dal doppio maschile proprio ad Oslo: la coppia vincitrice, composta dallo svedese Gilbert Jaeger e dal danese Patrick Kristensen, per sollevare il trofeo ha dovuto vincere effettivamente un solo match sul campo da gioco, beneficiando di ben tre walkover, al primo turno, nei quarti di finale e addirittura in finale, vinta senza neanche giocare un 15.