di Sergio Pastena
Andiamo a vedere come sono andati i quarti di finale di Coppa Davis.
Spagna-Austria 4-1
Tutto come previsto a Castellon: già le speranze che avevano gli austriaci di fare il colpaccio erano infinitesimali, a spegnerle definitivamente ci ha pensato Nicolas Almagro, che ha lasciato solo otto games a Jurgen Melzer nel singolare in teoria più aperto per gli ospiti. Haider-Maurer contro Ferrer non ha visto palla e a poco è valsa la bella vittoria di Marach e Peya, capaci di superare Marc Lopez e Granollers in quattro set con un tie-break decisivo vinto 14-12. Il giorno dopo, infatti, Ferrer ha chiuso in scioltezza contro Melzer, con qualche difficoltà solo nel primo parziale mentre Almagro (per la serie: non lasciamo neanche le briciole) ha portato a casa il quarto punto battendo Peya.
Almagro d. Melzer 6-2 6-2 6-4
Ferrer d. Haider-Maurer 6-1 6-3 6-1
Marach/Peya d. Granollers/M.Lopez 3-6 6-4 6-4 7-6(12)
Ferrer d. Melzer 7-5 6-3 6-3
Almagro d. Peya 7-5 7-5
Francia-Usa 2-3
Il secondo colpaccio di fila degli Stati Uniti, che avranno pure un movimento in crisi ma in Davis rimangono più che competitivi, porta la firma di uno straordinario Isner. Long John, dopo che Tsonga aveva dato il primo punto ai francesi, ha devastato un Simon abulico e poco concreto, chiudendo in tre set. Sempre la pertica di Greensboro, dopo il 2-1 firmato Bryan’s, ha messo il sigillo sull’impresa battendo Tsonga in quattro set: questa volta un successo alla sua maniera, due break concretizzati al meglio e un rendimento impeccabile al servizio e nei punti che contano. Harrison non ha giocato male, ma ancora non è pronto per certi livelli: contro la Spagna, se ci sarà Nadal, servirà il miglior Fish.
Tsonga d. Harrison 7-5 6-2 2-6 6-2
Isner d. Simon 6-3 6-2 7-5
B.Bryan/M.Bryan d. Benneteau/Llodra 6-4 6-4 7-6(4)
Isner d. Tsonga 6-3 7-6(4) 5-7 6-3
Simon d. Harrison 6-2 6-3
Repubblica Ceca-Serbia 4-1
Il fattore Tipsarevic era l’unico pericolo possibile per i cechi e, in effetti, il buon Janko ha fatto penare parecchio i padroni di casa. Nel Day 1 ha battuto Stepanek 9-7 al quinto dopo una maratona di oltre cinque ore: un contrasto stridente con l’altra sfida che aveva dato il vantaggio ai cechi, con Berdych che aveva chiuso in 1 ora e 49 lasciando solo 5 games a Troicki. La squadra di casa ha poi sfruttato al meglio uno dei suoi punti di forza, un doppio collaudatissimo, ma nel quarto match Berdych ha dovuto sputare l’anima per avere la meglio su Tipsarevic. Strano a dirsi per una partita durata tre set, ma si parla di un 7-6 periodico per un totale di altre quattro ore. Ad ogni modo passano i cechi.
Berdych d. Troicki 6-2 6-1 6-2
Tipsarevic d. Stepanek 5-7 6-4 6-4 4-6 9-7
Berdych/Stepanek d. Bozoljac/Zimonjic 6-4 6-2 7-6(4)
Berdych d. Tipsarevic 7-6(6) 7-6(6) 7-6(7)
Rosolo d. Troicki 7-6(5) 7-5
Argentina-Croazia 4-1
Son fatti così, gli argentini: ogni tanto si complicano la vita, ma alla fine vengono quasi sempre a capo della situazione (salvo che nelle finali). Prendiamo Nalbandian: nel Day 1 si è fatto rimontare da Cilic quando era avanti due set a uno, evento rarissimo per uno che in Davis ha un ruolino di marcia mostruoso. Poi, dopo il pareggio di Del Potro, lui e Schwank hanno cincischiato con qualche doppio fallo di troppo nel doppio e son finiti a giocarsi la volata al quinto contro Karlovic e Cilic: l’hanno spuntata 8-6 e Del Potro ha chiuso il discorso nel Day 3 annientando Cilic. Ora, in semifinale, la Nalba e compagnia avranno di fronte in casa la Repubblica Ceca: un ostacolo non impossibile sulla strada dell’ennesima finale.
Cilic d. Nalbandian 5-7 6-4 4-6 7-6(2) 6-3
Del Potro d. Karlovic 6-2 7-6(7) 6-1
Nalbandian/Schwank d. Cilic/Karlovic 3-6 7-6(6) 6-3 6-7(6) 8-6
Del Potro d. Cilic 6-1 6-2 6-1
Monaco d. Veic 6-1 6-1
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