di Marta Polidori
Laura Pous-Tio è una ragazza così solare e sorridente che diventa quasi contagiosa. Ti dà l’impressione di avere un approccio mentale non solo al tennis, ma alla vita, molto positivo e spensierato, da invidiare.
Le ho chiesto se potessi farle qualche domanda e mi è stato risposto un sì timido, da bimba emozionata, e a differenza di altre giocatrici poco chiaccherone lei è parsa subito a suo agio. Si è raccontata senza troppi problemi, e mi ha dato parecchi spunti e fatto venire in mente molte domande.
Quando hai cominciato a giocare?
‘’Quando avevo 8 anni, nel circolo della mia città. Ho fatto tennis e pallavolo e mi piaceva di più la pallavolo; ma giocavo meglio a tennis. Quando avevo 13 o 14 anni ho dovuto decidere uno sport e ho scelto il tennis.’’
Quando hai iniziato a spostarti per fare i tornei?
‘’Quando avevo 18 o 19 anni, una volta finita la scuola dovevo decidere se scegliere l’università o il tennis e ho deciso di dedicare tutta me stessa a questo sport.’’
Volevo che mi parlassi un po’ delle difficoltà inerenti al girare da sola da giovane
‘’E’ duro, perché si viaggia 25 o 30 settimane all’anno. Tutte le amiche stavano a casa, andavano a feste o al cinema, e per me molte volte questa cosa si riduceva ad un fine settimana al mese o anche ogni due. È difficile quando sei piccola. Quando poi finalmente sei a casa un fine settimana tenti di fare più cose, con amici e famiglia’’
Che progetti hai per il futuro?
‘’Dopo la carriera agonisitca penso di fare qualcosa in relazione al tennis o allo sport in generale, ma non voglio più viaggiare; quando finirò, verso i 32 o 33 anni, voglio stare a casa tranquilla o in un circolo. Può essere che farò psicologia!’’
Qual è il tuo obbiettivo nel ranking?
‘’Entrare nelle prime 50 wta è molto dura adesso, perché ho fatto pochi tornei quest’anno, per le top 10 non lo so. Credo che un obbiettivo reale sia le numero 50 del mondo’’
Tornei in programma?
‘’Sofia 100.000 e Saint Malò, poi iniziano gli indoor, ma non mi piacciono molto…’’
Ti senti in forma quest’anno?
‘’Si, mi sento in forma mentalmente, anche se ho un po’ male al ginocchio’’
Cosa pensi che caratterizzi un buon giocatore?
‘’Secondo me la potenza, la mente e il fisico (tanto importante), se una giocatrice ha una buona difesa ha più possibilità di fare un punto lungo e di vincere, ma il tennis è cambiato ora c’è molta più intensità, più potenza nei colpi e molto fisico’’
A Sofia perde dalla Voegele al primo turno di main draw con il punteggio di 6-4 6-3, mentre a Saint Malò supera la russa Bratchikova, la rumena Cadantu (che l’aveva esclusa dal torneo di Biella) per uscire negli ottavi contro Cirstea per 6-3 6-1.
Marco Perazzi fa una battuta ed io faccio cadere una bottiglietta d’acqua che per un soffio non finisce sul piede di Laura, ma lei si limita a sorridermi amichevole. La saluto e la ringrazio… spero di incontrarla nuovamente. Vale la pena di conoscerla non solo come tennista, ma anche come persona.
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