(Riccardo Sinicropi)
di Gianfilippo Maiga
Si sono disputati i quarti di finale al torneo di Taverne, orfano di Stoppini per ritiro.
Riccardo Sinicropi sta confermando appieno che la sua classifica non era il frutto di risultati casuali: anzi, osservato nelle due maratone degli ottavi (contro Maiga, 3 ore di gioco) e dei quarti (contro il francese Coco) , da cui è uscito vincitore, si può ben asserire che il suo valore sia superiore al ranking attuale (circa 700).
Fortunato nel non trovare Stoppini, che era testa di serie nel suo quarto, ha però ben meritato nel guadagnare (per il momento) 6 punti ATP, tanti quanti sono assicurati a chi giunge in semifinale.
Il match più bello è probabilmente quello degli ottavi di ieri sera. Sinicropi ha un grande tennis che da difensivo riesce a trasformare in offensivo, specie quando ha dall’altra parte un tennista che gioca a sua volta piuttosto aggressivamente e di attacco, come era il caso di mercoledi sera. Nella serata ha mostrato una grande consistenza al servizio, (un solo doppio fallo e una più che discreta percentuale di prime, forse non velocissime, ma estremamente efficaci), almeno nei primi due set una risposta al servizio di agassiana memoria, una sagacia tattica rimarchevole e, come detto prima, la capacità di sfruttare situazioni sfavorevoli per cavarne a volte vincenti impensabili, con sbracciate rapidissime.
Oggi l’impresa era difficile per altre ragioni. Rudy Coco è un personaggio a sé. Dotato di colpi di potenza devastante, come ti aspetteresti da una “pezza” larga quanto è lunga (un paio di metri, a occhio), è in realtà ancor più temibile per la sua imprevedibilità caratteriale e per la sua tendenza a trascinarti in un teatrino nel quale puoi rischiare di finire impaniato come nella tela di un ragno.
Il ventisettenne di colore è “solo” lì, intorno al 400esimo posto del ranking, (peraltro il suo best), probabilmente proprio per questo. Ha sovente atteggiamenti da Noah dei poveri e alterna furie selvagge, nelle quali ti tempesta con il suo servizio devastante e prende a bastonate le palline a vuoti siderali. Il risultato è che non ti dà alcun ritmo, ma non tanto e non solo perché così sia il suo gioco, ma anche molto perché la sua presenza è costantemente in assetto variabile. Per quello che ho potuto vedere ha “bisogno” di giocare così, a strappi, anche perché i suoi spostamenti non sembrano completamente convincenti: non è un caso che Riccardo tendenzialmente si aggiudicasse gli scambi prolungati. Oggi – va detto – lamentava un blocco alla schiena, (confermato dal fisioterapista del torneo) e lo ha fatto sapere a tutti con lazzi, frizzi e invocazioni varie in modo da non lasciare dubbi: Sinicropi poteva così annettersi il primo set per 6 a 1 senza praticamente doverlo giocare. “Guarito” da un miracoloso massaggino del mago Chicco Bosia, improvvisamente si metteva a combattere. Hai un bel dire che non ti dovresti far sorprendere da un calo di attenzione dopo un set vinto troppo facilmente: impossibile con un tipo del genere. Break a suo favore e terzo set. Qui si è visto il buon sangue di Riccardo. Sopravvissuto ad alcuni pericoli, tra cui un 15 40 sul 4 pari, Sinocropi ha mostrato più concentrazione nel set (recuperando anche un break) e soprattutto nel tie break decisivo, (mentre l’avversario qui ha commesso almeno un paio di doppi falli), e ha portato a casa l’incontro.
Sono ora curioso di vederlo domani contro un avversario ostico come il tedesco Torebko. Il giocatore di Essen non è spettacolare; quando lo vedi giocare ti viene sovente istintivo scommettere a favore del suo avversario, eppure alla fine spesso ti accorgi che il vincitore è lui. Torebko è un altro stratega della difesa offensiva, sbaglia poco e “vede” il gioco. Viene da vittorie conquistate sul filo di lana con Marcora (76 al terzo) e Crepaldi (75 76).Penso che Sinicropi abbia le carte in regola per conquistarsi la finale, ma il match non sarà agevole.
Nell’altra parte del tabellone si incontreranno in semifinale il britannico Chris Eaton e il ceco Konecny.
Su quest’ultimo, sia perché è oggettivamente difficile valutare i giocatori basandosi sull’incontro precedente , sia se si vuole per la mia scarsissima lungimiranza, non avrei onestamente scommesso, eppure il mancino sembra trovare sempre più la forma torneo: dopo un primo turno non problematico, ha regolato Grassi faticosamente al terzo, ma poi Panfil con un eloquente 62 60.
Chi ha veramente impressionato tutti è Chris Eaton: tennis serve and volley, stupendo rovescio a una mano, mano fatata sotto rete; insomma, un piacere vederlo. La vittoria agevole su Grigelis non sorprende, dopo le prestazioni di Eaton in questi giorni.
Per la semifinale meglio non fare pronostici, però, poiché sicuramente verrei smentito.
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