(Tadeja Majeric e Giulio Gasparin)
ENGLISH VERSION
di Giulio Gasparin e Daniele Sforza
Dotata di un tennis poco ortodosso, ma di grande determinazione, Tadeja Majeric sembrava lanciata verso il tanto desiderato debutto tra le top 100 nella scorsa stagione, quando qualcosa si è inceppato e sconfitta dopo sconfitta è uscita dalle prime 200 del mondo.
L’avevamo intervistata all’inizio della scorsa stagione, quando ci aveva raccontato delle sue aspirazioni e difficoltà con la federazione (trovate l’intervista qui). Quasi 14 mesi dopo, la Majeric è una ragazza più matura, che dimostra un nuovo approccio alla sua carriera tennistica, fatto che traspare già dal racconto dei suoi inizi.
“I miei genitori mi hanno iscritta ad una scuola di tennis a Maribor quando avevo 5 anni,” ci ha raccontato. “Ma il momento in cui ho capito che il tennis era più di un gioco è stato a 12 anni, quando ho vinto i campionati nazionali under 12. Fu allora che capii che il tennis voleva dire molto per me e la mia famiglia, così decidemmo di provare il circuito internazionale…è stato così che tutto è iniziato”.
“Ad oggi ancora amo tutto del gioco: le vittorie, i viaggi…perfino le sconfitte. Però se potessi cambiare una cosa sarebbe non restare così tanto lontano da casa. Spesso mi mancano la mia famiglia e i miei amici.”
La ragione dietro questa visione più serena e rilassata del mondo professionistico è nata a seguito di un anno tribolato, in cui ha fatto fatica a trovare vittorie, ma soprattutto a ritrovare la salute.
“Mi sono ammalata lo scorso marzo ad Indian Wells,” ci ha confessato. “Ma per lungo tempo nessuno riusciva a capire quale fosse il problema. Alla fine mi hanno riscontrato la mononucleosi, da cui sono completamente guarita solo questo Gennaio.
“È stato veramente difficile per me accettare la malattia. Non volevo smettere di giocare e prendere parte ai tornei per riposare e dare il tempo al mio corpo di guarire. Ho cercato di riprendere a giocare per tre volte, ma ogni volta, non appena arrivavo alla sede di un torneo dopo un lungo viaggio, la mia salute peggiorava di nuovo.
“Ora ho capito che la salute è la cosa più importante. Prima di questa malattia potevo rimanere delusa a lungo per una brutta sconfitta, mentre ora rimango positiva perché so di stare bene.”
Ciononostante, la bionda tennista di Maribor non ha rinunciato a porsi obiettivi ambiziosi.
“Il mio obiettivo resta lo stesso anche quest’anno: provare a tornare al mio miglior ranking (lei è stata 111 nel novembre del 2013) e magari abbattere la barriera delle top 100,” ci ha confessato e per fare questo ha deciso di affidarsi ad un italiano. “Ho cambiato il mio allenamento, sto lavorando su cose diverse e soprattutto mi sto concentrando sulla preparazione atletica.
Il mio coach ora è Luca Appino, mentre il mio preparatore Uros Kogal. Questo è il mio team, a cui si aggiungono altre persone ogni tanto, ma loro due sono il vero fulcro.”
Anche i rapporti con la federazione si sono ricuciti, tanto che dopo averci dichiarato l’anno scorso che non avrebbe mai giocato la Fed Cup e che, anzi, stava considerando il cambio di nazionalità, tre settimane fa ha difeso i colori della Slovenia nella competizione a squadre per eccellenza.
“Sì, le cose con la federazione sono cambiate.” Ha ammesso. “Abbiamo trovato una soluzione comune e ora il nostro rapporto va come non mai. Non avrei dovuto giocare il match di sabato, ma all’ultimo mi hanno schierata perché la nostra numero uno si è infortunata gravemente alla schiena. Anche io avevo avuto dei problemi al venerdì, ma ho ritenuto che il mio infortunio non fosse tanto grave quanto quello della mia compagna e così ho deciso di giocare. Purtroppo non ho potuto portare a termine l’incontro perché il dolore ha avuto il sopravvento.”
Un altro problema fisico l’ha recentemente costretta ad un nuovo stop, influenzando anche il risultato della prima finale del suo anno a livello ITF, al $25k di Delhi.
“Dopo i tornei in India mi sarei dovuta spostare a Kuala Lumpur, ma purtroppo a Delhi mi sono fatta male nuovamente e mi sono dovuta cancellare dall’entry list. Al momento non è facile fare piani su dove andrò a giocare, perché dopo la scorsa stagione il mio ranking è decisamente peggiorato, per cui all’inizio mi concentrerò sugli ITF, ma voglio provare a giocare anche alcuni WTA.”
Tadeja, che è una ragazza simpatica e capace di ironizzare, ci ha poi fatto sorridere con un aneddoto da “vera bionda”, con cui vogliamo finire questa intervista.
“La cosa più divertente che mi sia mai capitata nel mondo del tennis è successa quando ho deciso di giocare il campionato in Francia. Ho dovuto guidare fino al club e mi ci sono volute 8 ore perché ho perso il treno per Parigi, che ci avrebbe impiegato solo 3 ore e mezza. Una volta arrivata, mi sono accorta che avevo lasciato la borsa del tennis a casa, quindi ho dovuto chiedere in prestito le scarpe e una racchetta alle ragazze dell’altra squadra.”
Leggi anche:
- None Found