È stato a un soffio dal dover dire addio alla Valtellina già martedì, se Ilija Vucic avesse convertito almeno uno dei due match-point a sua disposizione al primo turno. Invece il ceco Petr Michnev si è salvato, ha vinto quel match in rimonta e cinque giorni – e altri quattro successi – più tardi fa festa al Trofeo Città di Sondrio, con in tasca il suo settimo titolo Futures in carriera. Se l’è preso dopo una finale di altissimo livello contro Salvatore Caruso, chiusa per 7-6 6-4 davanti a un pubblico da grandi occasioni. Una finale fra le prime due teste di serie non se la voleva perdere nessuno e così il campo Centrale del TenniSporting Club Sondrio è risultato gremito in ogni ordine di posto per una battaglia da un’ora e 44 minuti, fra due giocatori che hanno già dimostrato di poter vincere anche nella categoria superiore. Il favorito sembrava il 24enne siciliano, numero 1 del seeding, ma la potenza di Michnev ha fatto di nuovo la differenza, come già più volte nel corso del torneo. Potenza che il 27enne di Ostrava, numero 274 del ranking Atp, ha fatto valere nei momenti importanti, quei pochi punti in grado di decidere un incontro. Come quando nel primo set, dopo essersi lasciato rimontare un vantaggio di 4-2, ha dovuto fronteggiare tre palle-break: ha cancellato le prime due col servizio, mentre sulla terza ha condotto Caruso all’errore, e poi l’ha beffato nel successivo tie-break. Lì, un errore del siciliano lo ha portato sul 2-1, poi due ace di fila (saranno 10 al termine del match) hanno solcato un divario che l’azzurro non è riuscito a colmare. Nel secondo parziale, invece, dopo uno scambio di break in apertura, è stato decisivo il piccolo calo di Caruso sul 4-4: prima un paio di errori, poi un pesantissimo doppio fallo che ha consegnato il 5-4 al ceco, decidendo di fatto l’incontro. Nel gioco seguente Michnev non ha fatto sconti, e con quattro colpi vincenti si è preso il primo titolo del 2017.
“E pensare che al primo turno credevo già di essere fuori”, ha detto il vincitore, che ha iniziato a fare sul serio col professionismo soltanto a 24 anni, dopo aver frequentato il college all’Università delle Hawaii, negli Stati Uniti. “E invece sono riuscito a girare quel match. Dai quarti di finale il mio tennis è andato in crescendo. Il mio miglior incontro è stata proprio la finale: all’inizio ero un po’ teso perché c’era veramente moltissima gente, ed è stato un incontro molto complicato. Sentivo che poteva cambiare padrone da un momento all’altro, e nel finale sono stato pure fortunato. Sono felicissimo: è uno dei titoli più importanti della mia carriera”. Felicissimi anche gli organizzatori, guidati dal direttore del torneo Marco Crugnola. “Ho visto molte finali a questo livello – ha detto – ma difficilmente si trova una partecipazione simile di domenica mattina. Il merito è della fame di tennis che Sondrio dimostra ogni anno, e anche dell’entusiasmo di un club che ha sposato in toto lo spirito della manifestazione”. Lo conferma Orlando Salomoni, presidente del TenniSporting Club: “Abbiamo assistito alla miglior edizione di sempre – ha commentato -, coronata da una finale di altissimo livello. Siamo soddisfatti e aspettiamo impazienti la prossima edizione: dovremmo finalmente avere a disposizione una struttura fissa e unica con due campi coperti, il che renderebbe la cornice ancora più adatta a una manifestazione di questo spessore”. Migliorarsi, in fondo, è il primo modo per crescere. E in Valtellina lo sanno bene.
RISULTATI – Singolare. Finale: Michnev (Cze) b. Caruso (Ita) 7-6(3) 6-4.
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