di Marco Mazzoni
No, non vi aspettate un articolo sulla moda sportiva, fashion & tendenze. Tutt’altro. Si continua a parlare di tennis, e del personaggio del momento, Stan Wawrinka. Campione di Roland Garros 2015, e campione anche di ironia. Durante il torneo è avanzato zitto zitto, giocando un tennis stellare per qualità e potenza. Poi nei quarti lo scontro contro l’amico-rivale Roger. Annichilito in tre set, a furia di bordate di una precisione e velocità rare. Bellissime. Uhm. Pubblico ed addetti ai lavori iniziano a pensare “però… Stan c’è”. Eccome se c’era.
L’avevo divorato con gli occhi sul campo n.2 vs Lajovic. Lo slavo non sarà certo il classico osso duro, ma la palla usciva dalle corde di Stan troppo bene, secca e potente, per lasciarmi indifferente. E così anche al turno seguente. Eppure il Roland Garros avanzava nell’attesa (fin troppo estenuante…) di mercoledì 3, quando sul Chatrier sarebbe andato in scena il duello per eccellenza, quel Djokovic vs. Nadal tanto atteso quanto poi in fin dei conti deludente per il riscontro del campo. Molto più divertente l’altro quarto, quello “All Swiss”, sfida sopraffina sul piano balistico tra i due Davis champions, che ha regalato sprazzi di tennis notevolissimi per qualità, anche se con poco equilibrio. Ed ecco che si inizia a parlare anche del tennis di Stan, e non solo dei suoi Pants… Già. Le poche note su “Svizzera2” nella prima settimana non erano arrivate per il gioco e per le prospettive di Wawrinka nel torneo, ma per il bizzarro completino che lo sta accompagnando da qualche mese. Poco da dire sulla t-shirt, piuttosto classica. Assai più strani i suoi pantaloncini, un patchwork diagonale di un rosso vivo, davvero inusuale, e potremmo azzardare a dire “poco elegante”, poco tennistico. Il tutto nella città della moda, pronta ad elevare tendenze a icona, come distruggere un’immagine con rara cattiveria, tutta francese potremmo dire… La tendenza di quest’anno nel tennis è il Fluo: colori forti, tinte vivacissime, ma abbinate a disegni discretamente minimali. Non per “Stanimal”, che ha mostrato al mondo la differenza del suo tennis, condito da una buona dose di ironia ed orgoglio per quella “mise” non propriamente classica, proposta dal suo sponsor tecnico Yonex.
Così che è stata fantastica la trovata di sbarcare nella sala stampa per l’intervista post vittoria con la coppa, un sorriso enorme e… i suoi Pants, appesi giusto di fronte alla postazione! “”It’s just like everybody talk about that shorts, I quite like them. Apparently I’m the only one… They will be in the museum of Roland Garros. You will see my shorts every day if you want”.
Sono passati vari lustri dai pantaloncini shock di Agassi in jeans, o altre diavolerie del Kid di Las Vegas. Però l’effetto è completamente diverso. Andre era in quel momento il prodotto di marketing più spinto mai visto nel mondo del tennis. Era giovane, a suo modo “bello”, ideale per incarnare l’arroganza di un brand pronto a stravolgere le regole del gioco. Wawrinka no, è tutt’altro. E’ un ragazzo con varie sfumature, che è passato in pochi anni da essere un talento incompiuto, un ragazzo scontroso e non così amato (nemmeno dai colleghi) a tennista molto più completo, molto più forte e molto più rilassato. Così che dopo la sua favola in Australia e le sue dichiarazioni davvero originali e divertenti, adesso abbiamo anche l’immagine del rosso di Parigi, con la chicca dei suoi Pants, che saranno ricordati non solo nel museo di Roland Garros ma dagli appassionati, come marchio indelebile di una cavalcata diventata storica. E grazie ad Alex, il vignettista che su twitter ha riportato questa splendida caricatura di Stan.
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