di Daniele Sforza
Karim Hossam è uno dei giovani più promettenti a livello mondiale. Il giovane egiziano, nato a Giza nel 1994, si trova questa settimana al numero 344 del ranking mondiale, vicino al suo best ranking (337) raggiunto lo scorso anno e sta ottenendo ottimi risultati nei tornei 10.000$ di Sharm el Sheik.
Come hai iniziato a giocare a tennis?
“Ho giocato a basket per 2 anni ma mi piaceva praticare il tennis nel tempo libero per divertimento. Poi mia madre mi ha invitato a provare a giocare a tennis per diventare professionista, così ho lasciato il basket e ho iniziato a concentrarmi solo sulla racchetta, sport che mi piaceva sempre di più. Tutto questo quando avevo l’età di 9 anni.”
Quanto è stato difficile giocare e allenarsi in un paese come l’Egitto?
“Solitamente nel periodo in cui giocavo a livello junior mi allenavo in California ma in questo momento ci sono tanti tornei in Egitto e per questo sto giocando qui, allenandomi con i miei compagni che compongono la squadra della Coppa Davis. In questo momento la situazione politica è più tranquilla e ci sono buone condizioni per allenarsi.”
Quanto è stata importante per te l’esperienza nel circuito junior e quanto è stato difficile il passaggio ai pro?
“Giocando nel circuito junior ho guadagnato tantissima esperienza, giocando soprattutto gli slam, e ho avuto la possibilità di vedere i migliori giocatori, vedere come si allenano, come si comportano e come si presentano in campo. Nonostante questo la differenza è grande tra junior e pro, a volte i top 10 junior non riescono nemmeno a entrare nei top 200 del ranking Atp, questo perché ci sono giocatori più maturi e con più esperienza che riescono a gestire meglio i match.”
Lo scorso anno è stato il tuo primo anno da Pro, nonostante questo sei riuscito a raggiungere un ottimo best ranking (337), ti aspettavi un simile risultato all’inizio della stagione?
“Non proprio, mi aspettavo di essere intorno alla 500esima posizione. Ora gli obiettivi sono cambiati e voglio la top 100.”
Hai iniziato la stagione a Doha contro un top 15 come Gasquet, cosa ricordi di questo match?
“Ricordo che ero vicino alla vittoria del primo set (risata). È stata un’ottima esperienza, mi ha dato la giusta motivazione per credere nel mio obiettivo. Ho capito che devo migliorare la mia forma fisica.”
Per raggiungere questo obiettivo hai intenzione di viaggiare? (lo scorso anno hai giocato praticamente tutti i tornei a Sharm el Sheik)…
“Si, l’anno scorso non potevo viaggiare a causa dell’Arma (mi avevano chiamato perché avevo compiuto i 18 anni) ma quest’anno comincerò a spostarmi per giocare i challenger europei. Lo scorso anno non sono riuscito a completare le carte, ora ho più aiuto ed è più semplice ottenere il permesso per viaggiare.”
Come definiresti il tuo stile di gioco? Qual è il tuo colpo migliore?
“La mia arma è sicuramente il dritto, quello in cross è sicuramente il mio colpo migliore. Sono un giocatore a tutto campo, cambio modo di giocare a seconda dell’avversario che mi trovo ad affrontare.”
Hai giocato molto nel circuito junior, chi pensi sia il miglior giovane in questo momento?
“Penso che Dominic Thiem e Jiri Vesely siano i migliori e, infatti, sono entrambi in top 100.”
Invece dell’italiano Gianluigi Quinzi, con cui hai giocato diverse volte, cosa pensi?
“Penso che Quinzi abbia davvero un ottimo futuro, è un grande lavoratore ed è ancora molto giovane. È anche un mio amico, per questo spero che raggiunga il meglio nella sua carriera.”
Ultima domanda, com’è Karim Hossam fuori dal campo da tennis? Quali sono i tuoi interessi?
“Mi piace occupare tutto il mio tempo a disposizione facendo sempre cose nuove. Mi piace guardare film, sentire la musica, “chattare”, stare con gli amici e andare in giro in bici.”
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