di Emanuele De Vita
Come la granduchessa Anastasia, la protagonista del film d’animazione del 1997, si mise in viaggio verso Parigi in cerca della sua famiglia e delle sue origini, così Anastasia Grymalska ha puntato il mirino alla ricerca della qualificazione al Roland Garros. Il suo inizio di stagione è stato spumeggiante, grazie alle vittorie di due tornei itf, a Tinajo in Spagna e soprattutto nel torneo di casa, a Beinasco, sull’amata terra, di fronte al pubblico amico. Anastasia Grymalska è una tennista in evoluzione, sotto tutti gli aspetti, tecnico-tattico, ma anche mentale. La nuova collaborazione con un allenatore di grande esperienza come Daniel Panajotti è stata foriera di nuove energie e motivazioni per la ragazza nata a Kiev, ma italiana a tutti gli effetti, e Anastasia non lo nasconde nell’intervista che ci ha concesso con grande disponibilità e gentilezza: “Con il cambio di allenatore ho acquisito più fiducia in me stessa. Grazie ai consigli di Daniel sento che sto diventando anche più matura rispetto al passato, dentro e fuori dal campo. La sua esperienza è di grande aiuto per me, e il fatto che in passato abbia forgiato giocatrici di spessore internazionale come Francesca Schiavone, funge da ulteriore stimolo per me. Mi alleno sempre meglio e sto cercando di migliorare tutti i miei punti deboli, come per esempio l’adattibilità a terreni più veloci, come il cemento.”
I miglioramenti di Anastasia sono visibili a tutti, soprattutto per quel che concerne l’aspetto mentale e il modo di stare in campo. Appare molto più tranquilla e rilassata e soprattutto non si abbatte se va sotto nel punteggio, anzi lotta su tutti i 15 con un carattere e una forza d’animo indomabili. A conferma di ciò la spettacolare rimonta nei quarti a Beinasco quando si è ritrovata 4-6 0-2 con la giustiziera di Maria Elena Camerin, vale a dire Renata Voracova, e anche in finale è riuscita a recuperare da uno svantaggio importante nel primo set contro l’ucraina Vasylyeva. “Non mi aspettavo di giocare così bene in questo torneo. Il pubblico di casa mi ha dato una grossa mano, ma al tempo stesso ho avuto anche una doppia responsabilità perché non volevo deluderli, quindi la tensione è stata ancora più palpabile, ma è innegabile che è stato anche grazie al loro supporto che ho recuperato da situazioni difficili durante l’arco di tutto il torneo. Anche l’anno prossimo giocherò con il circolo UST Beinasco in serie A2, e spero di poter conciliare i miei impegni nel circuito con il campionato che comincerà tra due mesi, perché tengo molto a riportare il mio circolo immediatamente in Serie A. La retrocessione nello spareggio con Parioli brucia ancora.”
L’attaccamento al proprio circolo non fa altro che confermare il cuore e la bontà di questa timida ragazza, che poi in campo diventa una leonessa, proprio come l’altra ex allieva di Panajotti, la trionfatrice Slam Francesca Schiavone. L’allenatore argentino ha confermato il fatto che Anastasia sia una ragazza di grande valore: ”Ho cominciato il mio rapporto di collaborazione con Anastasia Grymalska circa 5 mesi fa e posso già ritenermi soddisfatto dei suoi progressi e della sua voglia di ascoltare e d’imparare. È un’atleta con molta voglia di lavorare, concentrandosi sul tennis a tutto tondo. Da parte mia, posso solo indirizzarla nella maniera migliore per cercare di fare un passo alla volta per avvicinarsi al tennis di vertice. Al giorno d’oggi è importante confrontarsi subito con un livello più alto per scalare la classifica e giocare i tornei importanti. Prima Anastasia giocava soprattutto i tornei minori, ora stiamo lavorando per migliorare tutti gli aspetti del suo gioco, ma da coach sono facilitato, perché Anastasia ha una grande voglia di imparare, di lavorare e di migliorare”.
Ambizione e voglia di ampliare il suo bagaglio tecnico che si riflettono anche dalle sue parole: “Sto lavorando duramente per migliorare anche sul cemento e sui campi rapidi in generale. Per caratteristiche di gioco, per la mia formazione professionale e anche per mie attitudini tecniche, ho difficoltà ad adattarmi a campi in cemento e in generale più rapidi, ma spero che, grazie all’aiuto di Daniel, io possa migliorare anche in questo e diventare una giocatrice più versatile e completa.”
Anastasia è una ragazza decisa e risoluta anche per quel che concerne gli obiettivi futuri: “Ho una certezza ineluttabile. Tornei da 10.000 dollari non vorrei giocarne più. Voglio alzare l’asticella e confrontarmi a livelli più alti. Ora mi allenerò duramente e poi andrò a fine mese a giocare due tornei in Colombia, Medellin e Bogotà. Il mio obiettivo primario è entrare nelle prime 200 del ranking e poter giocare le quali del Roland Garros.Vorrei riuscirci a tutti i costi anche perché quando ero under 18 ho raggiunto gli ottavi di finale a Parigi, un torneo che amo tantissimo e che mi regala forti emozioni”.
Parigi, la città dello “spalatore di nuvole” Jean Baptiste Adamsberg, protagonista dei celebri romanzi di Fred Vargas, che come Anastasia Grimalska è un introverso e un sognatore, ma che alla fine di ogni sua indagine è risoluto nel raggiungere il suo obiettivo, proprio come la nostra determinata ed energica Anastasia.