di Alessandro Nizegorodcew
Claudio Grassi e Riccardo Ghedin, “GRA-DIN“, rappresentano una delle migliori realtà italiane a livello di doppio. Una coppa ben assortita, che nel 2013 ha già conquistato due challenger (Astana e Casablanca) e quattro tornei futures. L’obiettivo dichiarato, per la prossima stagione, è quello di dare priorità al doppio rinunciando in parte alla carriera in singolare. “Abbiamo preso questa decisione insieme” – ha spiegato Claudio Grassi a Spazio Tennis – “Siamo ottimi amici nonché coetanei e sentiamo di essere arrivati al punto in cui il singolare creava in noi uno stress massacrante. Inoltre, dopo tanti sacrifici le soddisfazioni nei tornei individuali non sono arrivate nella maniera in cui speravamo. Da qui la decisione, dopo aver capito di avere grandi potenzialità in doppio, di puntare su questa disciplina.”
Riccardo Ghedin è nato a Roma il 5 dicembre 1985. Avvicinatosi al tennis molto tardi, a 12 anni, dopo aver tentato da piccolo la carriera calcistica (il padre, Pietro, è l’attuale commissario tecnico della nazionale di Malta). E’ stato allenato da Michele Tellini e Fabrizio Falciani, che lo hanno portato da terza categoria al main draw di Wimbledon nel 2009. Il best ranking di Riccardo è di n.222 mentre oggi in singolare occupa la posizione n.440. In doppio il ranking Atp recita numero 168. “La qualificazione ottenuta a Wimbledon è stato certamente il mio miglior risultato, ma non ho rimpianti. Ho dato sempre il massimo in allenamento e in partita” – ha spiegato “Ghedo”.
Claudio Grassi, nato a Carrara il 25 luglio 1985, ha la particolarità di essere ambidestro. Serve con la sinistra, mano con la quale esegue le volée e gli smash, ma in campo utilizza per il diritto la destra. Aiutato molto nella sua crescita da Alberto Castellani, che ha creduto nelle potenzialità di un giocatore ambidestro, è stato seguito negli ultimi mesi da Fabio Gorietti, attuale coach di Thomas Fabbiano. In carriera ha raggiunto la migliore classifica di numero 300 nel 2011, mentre attualmente si è attestata alla piazza n.449. In doppio è oggi al numero 137 Atp. “In carriera le migliori soddisfazioni sono arrivate nei tornei futures” – ha raccontato ancora Grassi – “nei quali ho conquistato 8 successi, mentre in doppio ho trionfato 35 volte. Il mio rimpianto è stato quello di non aver disputato alcuna prova dello Slam. Non ho intenzione di mollare del tutto il singolare. A Casablanca ad esempio ho perso un bel match 64 63 contro Thiem, che ha poi vinto il torneo. La priorità però verrà data al doppio.“
La scorsa settimana è arrivato il secondo titolo challenger per la coppia “Gradin”. “Nonostante un tabellone piuttosto complicato abbiamo conquistato il torneo grazie al coraggio avuto nei punti importanti. Siamo molto soddisfatti e fiduciosi per la prossima stagione. Io gioco a destra” – ha spiegato Grassi – “e Riccardo a sinistra. C’è sempre stato molto feeling in campo tra di noi, sin dal primo torneo giocato insieme in Norvegia 5-6 anni fa. Abbiamo iniziato a fare coppia con continuità a Busto Arsizio a fine giugno e pian piano speriamo di partecipare solamente a tornei challenger. La partita che ci ha fatto capire che potevamo ottenere ottimi risultati in doppio è stata la finale del challenger di Astano, nella quale abbiamo affrontato e battuto Golubev e Kukushkin, non proprio gli ultimi arrivati.”
Al momento Grassi e Ghedin sono senza un coach che li segua in giro per i tornei. Ghedin si appoggia al circolo Le Palme di Roma da Francesco Elia, mentre Grassi ai allena al Tennis Prato. “Sono rimasto in ottimi rapporti con coach Gorietti – ha dichiarato ancora Grassi – “e dopo due anni di lavoro non posso che parlare bene delle Tennis Training Academy di Foligno.”
L’obiettivo per il 2014? Rispondono in coro i due ragazzi: “Chi lo sa, magari ci vedrete in qualche grosso torneo in televisione…”
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