di Big Lebowski
Il torneo è giunto al day 4, in Italia è esplosa l’estate mentre i meteorogi inglesi, che evidentemente non sono mai stati in Pianura Padana a luglio, informano che ieri è stata una giornata torrida.
Con l’uscita di Sara Errani, Camila è, al momento, l’unica italiana ancora presente in tabellone e giocherà alle 11.30 di Londra per entrare nelle migliori 32 di un torneo che comincia a perdere qualche protagonista.
E’ stata, ad esempio, eliminata la Halep, che pure godeva della terza testa di serie, ed anche la finalista della scorsa edizione, la canadese Bouchard, la quale, oltre a perdere il match, ha addirittura subito un warning per essersi presentata in campo con un reggiseno nero ignorando le regole sul “dress code” dei Championships che evidentemente lo impedisce.
La scelta della bella Genie è inconsueta, mi dice la mia signora, segnalandomi che un vestitino bianco dovrebbe prevedere lo sport- bra in tinta; il fatto che se ne sia parlato ha rallegrato gli sponsor e permesso al Daily Mirror una piacevole copertina.
Camila, invece, a domanda circa le due palle set che ha salvato con coraggio nel primo set del suo primo incontro, ha risposto che non si ricordava neppure di averlo fatto ed ha aggiunto con una certa sfrontatezza che se avesse perso il primo set ne avrebbe avuti altri due da vincere, come d’altronde è lapalissiano.
Un altro fatto sorprendente è che nel mini spot in cui erano presenti Errani, Vinci, Schiavone e la giovane serba Krunic, è stata proprio quest’ultima ad andare avanti regolando entrambe le cichis; vedendo giocare Sara Errani sull’erba di Wimbledon mi sono tornate alla mente le parole di Manlio Scopigno (per chi sa di cosa parlo) quando affermò simpaticamente che non avrebbe mai creduto di vedere un giorno il suo arcigno difensore Niccolai in Eurovisione.
Non so nulla di questa Miss Arruabarrena, la prossima avversaria di Camila, se non che sbaglierò a scrivere il suo cognome diverse volte prima della fine di questo articolo. Cerco il suo curriculum per scoprire che non dovrebbe avere particolari attitudini erbivore e guardo qualche minuto di un suo vecchio match per vedere che è una giocatrice che sa fare un po’ di tutto senza eccellere particolarmente in nessun aspetto.
Dato l’orario di gioco mi sarà impossibile vivere il match dal mio comodo sofà. Opterò per la scrivania dell’ufficio e cercherò di vedere il più possibile dal mio computer.
Sky si collega alle 12.30 italiane ed il campo dove si affronteranno Miss Camila e Miss Lara avrà un canale dedicato, ma subirà un rain delay; alla faccia della prevista calura che ha indotto gli organizzatori ad inserire la possibilità di fermare i match se il caldo dovesse nuocere gravemente alla giocatrici, la temperatura sembra ideale per giocare a tennis.
Non so quale sia il termine corretto tra i fifty che gli inglesi usano normalmente per definire la pioggia che è un argomento molto trattato nelle loro conversazioni; diciamo che sicuramente non si può parlare di “it’s raining cats and dogs” perché pioviggina leggermente tanto che all’una italiana i campi vengono scoperti e qualche minuto dopo le Miss si stanno scaldando.
L’outfit che mamma Claudia ha confezionato per l’occasione prevede un vestitino con delle spalline a mo’ di canottiera, a vita bassa, abbastanza aderente fino al punto in cui si allarga svolazzando.
A scanso di equivoci tutti gli accessori sono rigorosamente bianchi.
IL MATCH
La nostra è giunta sul campo in anticipo come se non vedesse l’ora di sbrigare la pratica, cosa che sembra nelle sue intenzioni perché il suo ingresso in partita è straordinario in ogni singolo aspetto del suo gioco.
Per 18 minuti mi immergo nei “Momenti Giorgi”; così sono solito definire quegli sprazzi, purtroppo non ancora abbastanza prolungati, nei quali la bimba è absolutely ingiocabile e allora spalanchi la bocca, strabuzzi gli occhi e ti lasci sfuggire incontrollabili versi di approvazione e stupore per lo strapotere imbarazzante che mette in mostra. Solo un game (il terzo)è combattuto e non le verrebbe concesso da una giocatrice più gagliarda, ma per il resto è praticamente perfetta. Non aggiungo nulla se non due numeri: lo score dei punti totali dice 25 a 6 e chiude con il 100% dei punti ottenuti a rete (6 su 6).
Ma assistendo all’inizio del secondo set mi chiedo se il fantasma di Henry Jekill, che ha vissuto poco lontano da Wimbledon, non si sia impossessato di Miss Giorgi.
« …….. venni dunque gradualmente avvicinandomi a quella verità, la cui parziale scoperta m’ha poi condotto a un così tremendo naufragio: l’uomo non è veracemente uno, ma veracemente due. »
Lara A. si porta così in vantaggio fino ad arrivare sul 4-1, allorquando Camila allontana i suoi fantasmi e ricomincia a volare.
In particolare gioca un nono game per il quale si fatica a trovare aggettivi che ne possano valorizzare la bellezza ed arriva a giocarsi tre match point in risposta sul punteggio di 5-4 e 0/40.
Scopro così che “il Tema di Lara” ha come svolgimento il giocare assai bene quando deve difendersi dai match point; Camila ci mette un po’ del suo tradendo una incostanza sulla risposta che mi sembra ad oggi il il suo limite più evidente e che le potrebbe costare qualche sconfitta quando si troverà ad affrontare delle battitrici con maggiori attitudini della volonterosa spagnola di oggi.
Arriviamo così al tiebreak, che Camila fa suo deliziandomi ulteriormente, tanto che non so se ringraziarla o incazzarmi per le tensioni che mi fa vivere.
Al settimo match point Paula Vieira Souza, la paffuta arbitra brasiliana, può finalmente dichiararla vincitrice.
La sua prossima avversaria sarà Caroline Wozniacki che ha battuto Allertova con un punteggio ed un andamento del match curiosamente molto simili a quelli che vi ho appena descritto. Ci sarà da divertirsi.
Tra i tanti commenti degli appassionati che hanno voluto esprimersi circa la prestazione odierna della bimba, ne voglio citare uno:
“Solo a darle un’occhiata, mentre si affanna a demolire le altrui difese, salvo prodigarsi subito dopo nel riportarle a nuova vita, regalando e scialando come solo lei sa fare, e tornare da capo a slanciarsi contro di esse, felice solo di poterle sbriciolare una seconda volta, Camila ha il potere di far sentire l’avversaria insignificante ospite di un evento che soltanto a lei appartiene, e che non ha alcuna intenzione di condividere con chicchessia, disinteressata sia allo stupore del pubblico sia ai gemiti delle avversarie”
Two and counting, sky is the limit.
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