di Giacomo Bertolini
Nuovi pupilli, veterani alla riscossa, sorprese inaspettate, ma soprattutto tennisti che hanno messo a ferro e fuoco il circuito Futures, sbancando tornei e volando in classifica. Il 2013 Futures ha regalato diversi protagonisti, alcuni, francamente, davvero difficili da pronosticare. Vittorie e finali alla mano ecco, incanalati in specifiche categorie, chi ci ha convinto di più…
OVER 30. Agli Over 30 il compito di inaugurare il bilancio Future per una categoria che punta tutto sui veterani ancora in grado di stupire nella loro seconda giovinezza tennistica. Guida le danze il nostro Alessio Di Mauro, seguito a ruota dal romeno Victor Crivoi, in grado di raggiungere la bellezza di 7 finali e vincerne 5. Bene l’asiatico Ti Chen, menzione anche per il greco Angelinos che, alle soglie delle 30 primavere, si regala la stagione migliore della sua carriera con 8 finali disputate di cui 3 vinte.
NUOVE PROPOSTE. Dal passato-presente degli Over al futuro delle nuove proposte che anche quest’anno hanno illuminato il circuito cadetto con gradite sorprese e trionfi contro pronostico. Sporadici colpacci o costanti progressi non ha importanza, la lista è lunga, facciamo ordine. Partendo dai nostri assi stagione da lode per Gianluigi Quinzi e Matteo Donati, entrambi “battezzati” con i primi trionfi Future, sorride anche l’Australia con Kubler e Kyrgios. Convince il Canada della promessa Filip Peliwo, la Serbia gongola grazie alle prime conferme Future dei talenti Junior Laslo Djere e Nikola Milojevic. Poker di lusso per il croato Borna Coric, ma occhio anche, in vista della stagione 2014, ai giapponesi Nishioka e Nakagawa. La Francia schiera Enzo Coucaud, chiudono il cerchio gli ottimi Coppejans e Cagnina, astri nascenti dal Belgio assolutamente da tenere presenti.
WOW! Un solo rappresentante ma di assoluto livello per la categoria Wow! che premia il più giovane colpaccio dell’anno. Scelta obbligata verso il talento russo Andrey Rublev, tennista classe 1997 numero 648 Atp, che ha già stregato tutti con la finale a Minsk e soprattutto con la vittoria nel 10k di Bradenton.
CHAPEAU. Ed entriamo nel vivo della competizione adesso con i pluripremiati della stagione, arrivati ad un passo dal titolo di “tennista Future dell’anno”. Partiamo subito dalla Francia che vede il suo Axel Michon portarsi a casa 3 titoli e disputare altre 3 finali, passa l’esame anche il ritrovato Laurynas Grigelis che si riaffaccia tra i grandi con 6 successi. Molto bene i promettenti Vesely e Thiem già solidi anche nei Challengers, sorprende l’egiziano classe ’94 Karim Hossa, 4 volte a segno. A dominare però la categoria Chapeau sono senza ombra di dubbio le furie rosse spagnole: ruggisce 6 volte Checa Calvo, 7 le finali disputate da Carballes-Baena che però colpisce solo a Sant Cugat. Straripante poi il ritorno del 22enne Pablo Carreno Busta che si regala 7 successi consecutivi prima di convincere anche a livello Challenger e issarsi al numero 64 Atp (a inizio anno era numero 654, controllare per credere!).
TENNISTA FUTURES DELL’ANNO. Per tutti doveva essere proprio Carreno Busta il successore di Damir Dzumhur a “Tennista Future dell’anno“, ma ecco arrivare, grazie soprattutto a un finale di stagione strepitoso, la sorpresa che non t’aspetti. E così un “mister nobody” di 23 anni originario di Dakahlia finisce per diventare, in barba a tanti giovani in rampa di lancio, il simbolo di un’intera annata tennistica. Ma il suo percorso parla chiaro: 210 posizioni guadagnate, best ranking tra i top 200 e un bilancio sulle finali clamoroso: nel “suo” torneo di Sharm El Sheikh ne disputa 10, ne vince 9. Nuovo numero 1 d’Egitto e portabandiera del movimento rivelazione della stagione, il “tennista Future dell’anno” è Mohamed Safwat!