di Giacomo Bertolini
Tutti si aspettavano un’ennesimo epilogo nel segno di Damir Dzumhur o quanto meno una presenza azzurra ancora protagonista nelle battute finali, e invece complice il flop all’esordio del bosniaco e una serie di prestazioni opache degli altri favoriti italiani la finale del Carispezia Itf Futures 2012 ha regolato uno scontro inedito e piuttosto inaspettato tra il quarto favorito Michael Linzer e la settima testa di serie del torneo, il brasiliano Leonardo Kirche.
Settimana positiva e senza grossi ostacoli per entrambi che, alla prima partecipazione nel torneo ligure, non hanno avuto particolari problemi nello staccare il pass per la finale presentandosi al match conclusivo avendo concesso un solo parziale in tutta la manifestazione. Difficile dunque azzardare un pronostico sebbene l’austriaco Linzer, già vincitore quest’anno a Izmir e Mersin e finalista a Vercelli, sembrasse leggermente favorito alla vittoria.
Parte la finale e, sulle assolate ma gremite tribune del campo centrale, va subito consumandosi la prima grande sorpresa del match con il fulminante avvio del 27enne brasiliano Kirche che, sfruttando una partenza estremamente contratta e fallosa del giocatore austriaco si portava senza faticare sul 3-0, prima di allungare ulteriormente sul 4-0 tenendo per la seconda volta il servizio agevolmente.
Solido e vario da fondo campo, incisivo col servizio e spietato con la palla corta (marchio di fabbrica del sudamericano), Kirche non sembrava avere rivali e di fronte a un Linzer in confusione totale e, al contrario, per niente aggressivo con la prima palla di servizio, non aveva problemi nel completare l’en plein nel primo parziale, portato a casa in poco più di mezz’ora con l’eloquente score di sei giochi a zero.
Parte l’incitamento di un pubblico sfiduciato e incredulo tanto quanto il 23enne Linzer, ma al rientro in campo dopo la sosta di fine set la musica sembrava non cambiare con l’ennesimo break targato Kirche, che continuando a martellare e inventare da fondo, riusciva a infliggere al tennista numero 252 Atp un pesante parziale di sette game a zero facendo così presagire (e temere!) una nuova fuga anche nella seconda partita.
Fuga che però era destinata a essere arrestata sul nascere dal momento che dopo un dominio incontrastato del tennista brasiliano, Linzer, finalmente propositivo e meno incline all’errore gratuito, fermava l’emorragia di giochi avversari brekkando per la prima volta dall’inizio della partita il lanciatissimo giocatore verdeoro, per la gioia sua e di un nutrito gruppo di appassionati, sollevati dopo il mancato allungo.
Ed ecco allora che sul punteggio di 1-1 sul centrale in terra rossa del torneo spezzino (montepremi 15.000 dollari) sembrava iniziare realmente quella finale finora catalizzata dagli schemi azzeccati e vincenti dello scatenato tennista di Santa Barbara d’Oeste, all’apparenza meno lucido e cinico rispetto all’inizio ma comunque ancora in pieno controllo dell’incontro.
Prosecuzione del secondo set nel segno dell’equilibro con un festival di break e contro break fino al settimo game dove dopo oltre un’ora di gioco e dodici giochi alle spalle Michael Linzer riusciva per la prima volta a portarsi in vantaggio sul 4-3, un vantaggio frutto di un approccio alla partita ben più preciso e fruttuoso fatto di miglioramenti alla battuta e pregevoli accelerazioni.
Ancora incertezza sull’esito del secondo set fino al momento chiave del decimo gioco dove sotto 4-5 Kirche si trovava costretto a servire per allungare il parziale, costretto a fare i conti, per la prima volta, con una situazione non più così serena e un Linzer galvanizzato e convinto della insperata rimonta.
Fin troppo rapida e clamorosa la debacle del brasiliano: a Kirche si spegne la luce, commette un gravissimo doppio fallo, non mette prime subendo le iniziative di un Linzer adesso padrone del campo e finisce immediatamente sotto 0-40 consegnando tra lo stupore generale il gioco e il parziale all’austriaco al secondo set point.
Si infiamma il pubblico, si carica Linzer ma soprattutto si demoralizza Kirche che, pagata amaramente la pressione subito al rush finale del set precedente, tornava in campo stanco e visibilmente contrariato regalando subito al tennista di Erlach i primi tre giochi del set decisivo, margine mai più colmato dall’attuale 250 del ranking.
Per nulla deconcentrato dall’entrata in campo del fisioterapista, chiamato da Kirche per un problema alla gamba sinistra sullo 0-3, Linzer tornava a colpire con il suo gioco potente, riuscendo a neutralizzare con difese eccezionali le disperate percussioni di un Kirche votato adesso solo all’attacco.
Orgoglioso e determinato nel cercare di raddrizzare la sfida, Kirche, sorretto adesso da un divertito e partecipe pubblico, non riusciva però nel tentativo di riagganciare Linzer che, scappato via sul 4-1 prima e sul 5-2 poi già pregustava il terzo titolo dell’anno. Nessuna sorpresa sgradita nel momento clou: il braccio del rinato Linzer non trema e, respinto l’ultimo assalto di Kirche ai vantaggi, può finalmente abbandonarsi all’esultanza risolvendo la pratica al primo match-point dopo oltre due ore di battaglia.
Vittoria di tenacia e personalità per Linzer che coglie meritatamente il nono centro della sua carriera, mettendo a segno una rimonta degna di nota contro un giocatore, Kirche, in grande spolvero in questo 2012.
Particolarmente significative le parole del vincitore al momento della premiazione che, dopo i consueti ringraziamenti agli organizzatori, agli sponsor e i complimenti a un comunque sorridente Kirche, dichiara: “Sono troppo stanco per parlare!”. Cala dunque il sipario sulla quinta edizione dell Carispezia tennis Open che accoglie così il secondo vincitore austriaco di fila dopo il successo di Philp Oswald, che nel 2011 si impose sull’idolo di casa Alessandro Giannessi, assente quest’anno.
Punteggio finale: Michael Linzer(4) batte Leonardo Kirche(7) 06 64 62.