di Michael Braga
Sono bastati due giorni ai francesi per estromettere i bicampioni in carica della Repubblica Ceca. Forti di una nazionale nel complesso più forte e di una superficie decisamente favorevole, a Parigi gli uomini di Clement hanno espresso un ottimo tennis, contro degli avversari apparsi mai realmente in condizione di poter sbancare il Philippe Chartrier. Stepanek in questa stagione ha abbastanza deluso, subendo un calo fisiologico decisamente normale per uno come lui che sta da molto tempo nel circuito ed è venuto quindi a mancare l’uomo che, forse ancor di più di Berdych, era risultato decisivo nelle scorse campagne. La differenza tra Francia e Repubblica Ceca è decisamente semplice: Clement ha un parco di giocatori clamoroso, dove anche la quarta o quinta scelta parte favorita in numerosi incontri del World Group, Navratil invece deve fare i conti con le problematiche che si creano nel corso del tempo ad avere soltanto due giocatori di alto livello; Rosol è un uomo utile per certi scenari, come la vittoria con un Giappone privo di Nishikori, ma avere Monfils come terza scelta non è la stessa cosa.
Una sfida mai in bilico, dicevamo, come nelle aspettative. per via degli elementi in campo e delle condizioni di gioco. Decisivo il punto conquistato in doppio da Gasquet e Tsonga: una partita non così facile come i singolari della prima giornata, ma ben interpretata, soprattutto nelle fasi cruciali, dal duo di casa. Dopo quasi un triennio di successi la Repubblica Ceca lascia il passo ai galletti: un passaggio di consegne onorevole, contro un avversario superiore.
La Francia non perde in casa da oltre due anni, quando un Isner in gran forma sorprese i galletti a Montecarlo e ritrova la finale di Davis dopo quattro anni. In quell’occasione, a Belgrado, furono Llodra e Monfils a cedere sul più bello, sprecando il vantaggio ottenuto grazie alla vittoria in doppio. Ora toccherà a loro ancora una trasferta, o in Svizzera o in Italia. Tenendo presente che i primi sono decisamente favoriti a qualificarsi per la sfida conclusiva del torneo, sarebbe in entrambi i casi una finale gustosa, piena d’interesse. In territorio elvetico, presumibilmente indoor, la contesa sarebbe accesa e combattuta, con confronti di livello altissimo. Un eventuale, ma abbastanza improbabile, gara in Italia, sulla terra battuta, vedrebbe favoriti i transalpini, ma senza un grande margine di vantaggio. Insomma, in ogni caso, una finale degna della competizione, dopo quella deludente dello scorso anno.