di Michele Galoppini (@MikGaloppini)
È il grande giorno, ci siamo tutti svegliati andando a controllare che gli strabilianti risultati delle semifinali femminili non fossero tutto un sogno, addirittura siamo quasi scioccati dalla presenza imponente delle cronache del tennis femminile sui principali media nazionali: è la prima pagina di tutti i quotidiani, è la prima notizia di buona parte dei telegiornali ed il match sarà anche trasmesso in chiaro, da un’emittente che forse ci azzecca poco con lo sport ma che con orgoglio permetterà a tutti di godersi lo spettacolo. Flavia Pennetta e Roberta Vinci sono riuscite nell’impresa di diventare virali, di essere per tutti degli eroi sportivi, di essere tra i principali trend a livello mondiale di Twitter.
Le due azzurre hanno già scritto la Storia e forse, prima della finale di oggi, hanno già scritto i principali capitoli della storia. Flavia Pennetta ha disintegrato, con tennis solido ed aggressivo, la numero 2 del mondo, Simona Halep, lasciandole le briciole, vincendole 15 punti consecutivi e 20 degli ultimi 23 ed ha raggiunto la prima finale Slam in carriera alla seconda occasione disponibile. Roberta Vinci ha addirittura fatto di più: ha scardinato il gioco di Serena Williams, mettendo alla luce tutte le sue lacune attuali e sfruttando l’immensa pressione che la attanagliava. Ha battuto la numero 1 al mondo, l’imbattibile numero 1 al mondo, negandole davanti al pubblico di casa, quando era ad un passo dal riuscirci, il Calendar Grand Slam, che non accade da ben 27 anni. L’ha addirittura battuta sul piano psicologico, quando ha, nel momento più cruciale, risposto con un sarcastico sorriso agli urli belluini ed invano intimidatori della statunitense.
Si sono regalate la prima finale Slam personale e per la prima volta nella storia una finale Slam tutta italiana, che consegnerà al Belpaese il secondo Slam al femminile, dopo la cavalcata su terra di Francesca Schiavone di 5 anni fa. A questo capolavoro ed a questo capitolo di Storia manca però il finale, quella finale che ha incoronato e consegnato all’albo d’oro di Flushing Meadows Flavia Pennetta.
Dopo tutte le usuali cerimonie che ti aspetti da un’organizzazione americana, comincia il match tra le due azzurre, palesemente tese e contratte nell’esecuzione dei loro colpi. Soprattutto la Pennetta pare sotto pressione, il rovescio non gira come al solito, in difficoltà sul tipico back della Vinci, e la risposta proprio non funziona. Anche la Vinci sembra più attendista del solito e la conseguenza è un punteggio che evolve in equilibrio e rispettando i turni di servizio. Sul 2-2, arriva la prima scossa ed il primo game ben giocato da entrambe; serviranno ben sette palle break alla Pennetta, ma poi due errori di back della Vinci portano al break per la brindisina.
Il livello del match sale. La Pennetta trova il giusto ritmo sul rovescio, la Vinci trova invece maggiore aggressività e precisione sul dritto, per costruire e scendere a rete. Tengono abbastanza facilmente entrambe il servizio, sfidandosi su buoni scambi e portando il risultato sul 4-3 e servizio in favore della Pennetta. Tanto di quel buon tennis scompare all’improvviso soprattutto dalla parte della brindisina. Dal 4-3 40-15 arrivano troppi errori, manca spinta sul dritto e precisione sul rovescio. La Vinci al contrario capisce il momento di difficoltà dell’avversaria ed evita di prendersi troppi rischi, mischia le carte e rompe il ritmo di gioco. La tarantina brecca alla prima occasione l’avversaria e tiene facilmente, mettendo il naso avanti sul 5-4.
Il livello torna molto alto ed il set vive il momento di maggior spettacolo. I turni di servizio vengono sempre rispettati nonostante una grande lotta e qualche ottimo scambio, varie sono le chiusure a rete e numerosi i colpi di elevata caratura. Il set si trascina al tiebreak ed è la Pennetta quella che sbaglia di meno. Con una prima ad uscire molto cattiva, la brindisina obbliga la Vinci ad una risposta impossibile ed in rete, per il parziale 7-6(4).
In un secondo parziale che comincia con colpi di qualità assoluta, soprattutto per lo splendido tocco che entrambe mostrano, la Pennetta mette immediatamente il piede sull’acceleratore. Grandi colpi arrivano da entrambe le parti, ma è Flavia a breccare immediatamente la tarantina, per salire 2-0 e poi 3-0, con un solo break, dopo aver salvato una delicata palla che avrebbe rimesso in parità il computo dei break.
Ad una Pennetta in piena fiducia riesce ora davvero tutto, anche il tanto cercato rovescio lungolinea (suo marchio di fabbrica) comincia a palesarsi ed a fare molto male. Roberta Vinci tenta l’impossibile, cercando colpi che solo lei può riuscire a compiere, ma al contrario della sua conterranea, la fiducia che manca la porta a sbagliare di più. Arriva un secondo break ed il 4-0, ma anche una determinata, finalmente, reazione della Vinci, che si riprende uno dei due break e rimanda la fine della partita.
La Vinci torna a sperare nel recupero: Flavia abbassa la guardia, segna qualche errore di troppo, e si complica la vita prima perdendo il game in risposta e poi faticando nel game al servizio. Grazie alla prima ed anche ad un ottimo punto in recupero su palla game, la Pennetta però tiene e si porta sul 5-2, con break di vantaggio. La tarantina subisce il colpo e la brindisina le infligge quello di grazia. Nuovo break e match chiuso. Flavia Pennetta può gioire, lo Us Open è suo! 7-6 6-2 il risultato e bellissimo abbraccio tra le due grandi amiche a rete.
E dopo una premiazione divertente e commovente, in cui lei e Roberta hanno dato spettacolo, è arrivato l’annuncio a sorpresa, che tanti tifosi speravano di non dover mai sentire: Flavia Pennetta ha annunciato il ritiro, senza meglio specificare le tempistiche. Quel che è certo, da sue stesse parole accompagnate dal sorriso e dagli occhi tersi dalle lacrime, è che questo è stato il suo ultimo match allo Us Open; continuerà comunque fino a fine anno.
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