Con il 61 63 61 rifilato a Lukas Lacko al primo turno del Roland Garros, David Ferrer raggiunge quota 300 vittorie in carriera su terra battuta. In questa particolare classifica il record di Guillermo Vilas di 660 partite vinte sul rosso è destinato a rimanere imbattuto, ma “Ferru”, attualmente dodicesimo, potrà continuare a scalare posizioni a partire dal prossimo incontro, quello contro il connazionale Gimeno-Traver.
Ad una sola vittoria di distanza, infatti, è fermo l’argentino José Luis Clerc, mentre l’ecuadoregno Andrés Gómez, ultimo della Top Ten, ne ha ottenute 322. L’unico giocatore in attività che precede Ferrer è, ovviamente, Rafael Nadal, prossimo a superare Ilie Nastase in sesta posizione.
L’odierna conferenza stampa post-partita è stata incentrata proprio su questa classifica, a fronte di un Ferrer poco interessato ai suddetti numeri:
“300 vittorie sulla terra? Non è importante, è solo un numero. Di certo ho giocato moltissimi match sul rosso e non posso che esser fiero di questo risultato. Sono in un buon periodo di forma e, dopo aver vinto tante partite all’inizio della stagione, sono concentrato sul torneo che sto giocando”.
Alla domanda su quando pensa di ritirarsi, lo spagnolo si è espresso così:
“Non so quando finirà la mia carriera. L’importante è la condizione fisica e il non subire infortuni pesanti. Il mio anno migliore? Il 2012”.
“Il match di oggi è stato facile, ho tenuto il controllo dall’inizio alla fine riuscendo a chiudere rapidamente (Un’ora e 23 minuti) –ha detto a proposito della vittoria su Lacko-. Contro Gimeno-Traver sarà dura: ha un gran diritto ed è molto forte mentalmente”.
Alla domanda sugli argentini Vilas e Del Potro (contro cui giocò una delle migliori partite in carriera in Coppa Davis 2011), Ferrer ha affermato:
“Non so se Vilas fu un gran giocatore e non mi interessa se viene considerato il numero uno sulla terra battuta. Del Potro è una brutta situazione: il tennis ha bisogno di un atleta formidabile come lui ma i problemi fisici non gli permettono di scendere in campo. Mentalmente deve essere molto dura, perciò vorrei incoraggiarlo al fine di rivederlo competere presto a questi livelli. Se giocherò in Davis? Non lo so, ne parlerò con il Capitano e prenderò una decisione”.
Infine, sulle dichiarazioni di Federer che ha parlato di campi e palline lente: “Sì, le condizioni di gioco sono piuttosto lente. Sembra che le palline siano vuote perché la superficie è molto lenta”.
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