Non partivano favorite, ma Cristiana Ferrando, Martina Caregaro e Stefania Rubini hanno sovvertito il pronostico e hanno raggiunto i quarti di finale degli Internazionali femminili di Brescia, in corso sui campi del Forza e Costanza (60 mila dollari di montepremi). La terra del Castello ha visto un pomeriggio caldo sotto ogni punto di vista, sia per via della giornata estiva, sia per via di una polemica che ha accesso il finale del confronto tra Haas e Ferrando. L’austriaca, testa di serie numero 3, stava subendo il gioco della ligure cercando di difendersi al meglio, ma era comunque sotto per 6-5 e 15-30, quando un colpo di calore l’ha costretta a fermarsi a un passo dallo svenimento. L’intervento del medico e qualche minuto di pausa le hanno consentito di tornare in campo, apparentemente senza alcun problema. Tanto da infilare sei punti di fila, e dunque arrivare al tie-break con un vantaggio di 3-0. In quel momento l’azzurra è stata brava a non perdere la calma, rimontando e mettendo la testa avanti per la prima volta sul 6-5. Lì, il fattaccio che ha probabilmente deciso il match: una chiamata dell’arbitro su una palla dubbia veniva duramente contestata dalla Haas, finita addirittura nel campo dell’avversaria per verificare di persona il segno. Dopo altri dieci minuti di contestazione e dopo un toilet break, la decisione del ritiro definitivo. Non si è ben capito se per il malore o per la rabbia malcelata dopo l’episodio che ha chiuso il parziale, anche se il referto ufficiale parla di affaticamento e disidratazione. A prescindere dal fatto particolare, è giusto sottolinearlo, si era vista una Ferrando decisamente in palla e in grado di comandare il gioco in maniera piuttosto costante di fronte a una coetanea (entrambe hanno 21 anni) che la precede di oltre duecento posti in classifica (161 contro 382).
L’altra azzurra promossa tra le prime otto è Martina Caregaro, che per la seconda volta consecutiva ha vinto in rimonta, stavolta di fronte alla svizzera Conny Perrin, numero 8 del seeding e 206 Wta. Una giocatrice, l’elvetica, che incanta col suo rovescio a una mano e che ha un bagaglio tecnico ricco di variazioni, ma che alla lunga ha subito i colpi pesanti della 25enne aostana. A Martina è sempre stato riconosciuto un potenziale importante, ma il best ranking al numero 254 (peraltro di un paio d’anni fa) non le rende giustizia. Chissà che da Brescia possa trovare punti e fiducia per risalire dall’attuale posizione (416), molto lontana dalle sue ambizioni e dalle sue possibilità. Il prossimo incontro vedrà l’italiana impegnata in una sfida complicata contro la venezuelana Andrea Gamiz, autrice dell’exploit all’esordio nella serata di mercoledì, quando ha fatto fuori con due tie-break la numero 1 del seeding Kateryna Kozlova. Oggi la sudamericana si è ripetuta con un più agevole 6-2 6-2 di fronte all’israeliana Glushko, e si propone ora come una seria candidata alla finale nella parte alta, per concedere il bis a Brescia dopo l’ultimo atto raccolto nel 2015. Il Sudamerica va forte anche grazie alla cilena Seguel (due game concessi alla Shinikova) e all’argentina Pella, vincitrice di una lotta durissima contro la Gonzalez. Nel tardo pomeriggio anche Stefania Rubini ha conquistato un posto nei quarti di finale. La 24enne emiliana in gara con una wild card ha regolato per 6-4 7-6 la russa Viktoria Kamenskaya. Domani i quarti di finale a partire dalle 13.
RISULTATI
2° turno main draw: Hercog (Slo) b. Eikeri (Nor) 6-3 6-3, Pella (Arg) b. Gonzalez (Par) 7-5 7-6, Poznikhirenko (Ukr) b. Hozumi (Jap) 4-6 7-5 6-4, Gamiz (Ven) b. Glushko (Isr) 6-2 6-2, Caregaro b. Perrin (Svi) 3-6 6-3 6-1, Seguel (Chi) b. Shinikova (Bul) 6-0 6-2, Ferrando b. Haas (Aut) 7-6 ritiro, Rubini b. Kamenskaya (Rus) 6-4 7-6.
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