di Giulio Gasparin
Febbraio, come al solito, è tempo di Fed Cup per le nostre ragazze. Dopo anni di vittorie e quindi anche sacrifici, le componenti “storiche” del gruppo che ha portato a quattro titoli negli scorsi otto anni hanno deciso di prendere una pausa per potersi concentrare sulle loro carriere individuali. Questa scelta è del tutto comprensibile, soprattutto alla luce del calendario poco fortunato che vede il prossimo impegno di Fed Cup negli Stati Uniti, mentre il circuito WTA si sposta in medio oriente con i Premier di Doha e Dubai.
Il capitano del team Italia, Corrado Barazzutti, si è quindi trovato privato delle migliori tre giocatrici italiane nel ranking dopo le rinunce di Errani, Vinci e Pennetta. Ma se le convocazioni di Knapp, Giorgi e Burnett non sono state accolte con stupore, ha destato non poca sorpresa la chiamata della giovane Alice Matteucci, classe ’95 e numero 704 al mondo.
Dal momento in cui Alessandro Nizegorodcew ha dato la notizia, questa si è sparsa a macchia d’olio anche tra l’ambiente delle giocatrici che fino al momento erano all’oscuro di tutto.
“Non ho dato totalmente credito alla notizia finché non l’ho letta sulla Gazzetta dello Sport.” Ha dichiarato Gioia Barbieri, classe 1991 e al momento numero 244 del mondo: “È stato sconcertante venire a conoscenza che una ragazza 710 WTA rappresenti la miglior scelta italiana in una competizione mondiale.”
Anche Alberta Brianti, che già una volta ha rappresentato un’Italia priva delle big nel 2011 contro la Russia, è rimasta interdetta dalla situazione creatasi. “Direi proprio una situazione inusuale, ma comprensibile per quanto riguarda la rinuncia delle big che magari dopo anni di successi vogliano concentrarsi di più sui tornei individuali. Per quanto riguarda le convocazioni sono rimasta un po’ perplessa anche io come tante mie colleghe sulla scelta di mandare una ragazzina giovane e per nulla esperta.”
L’ex-top 30 Tathiana Garbin si è espressa favorevolmente alle scelte del CT: “Sono contenta che la Federazione abbia accolto la richiesta delle nostre big che si sono sempre sacrificate per la Nazionale, mettendo spesso da parte i loro interessi personali. Condivido la scelta del capitano nel dare spazio alle giovani promesse.”
Certo è che senza alcuna motivazione aggiuntiva ai nomi delle convocate, risulta difficile capire il perché della scelta Matteucci, quando ci sono 20 giocatrici azzurre frapposte tra lei e la Burnett, alcune delle quali coetanee (Prosperi e Rosatelli) ed una addirittura più giovane (Paolini).
Anche Dario Bellino, allenatore della “terza” tra le escluse Giulia Gatto Monticone, si è detto molto perplesso riguardo alla convocazione della Matteucci, “o meglio la non convocazione di chi forse la Fed Cup la meritava davvero.”
“Non c’è alcuna motivazione plausibile per questa scelta. Ci sono molte altre giocatrici che meritano per superiorità di classifica e di esperienza un posto in nazionale, prima fra tutte la Camerin.” Ha aggiunto Gioia Barbieri: “In uno sport come il tennis, dove c’è un ranking che stabilisce chi è più forte, penso che il criterio di scelta sia molto semplice. È una convocazione apparentemente senza logica. Probabilmente se ce n’è una, non è sicuramente inerente al merito.”
La stessa domanda se l’è fatta Bellino, che non vede la logica dietro la scelta, data l’esclusione di alcune ragazze potenzialmente valide in questa situazione.
“Camerin e Brianti sono ancora salde nel circuito ITF con discreti risultati, quindi avrebbero potuto portare il fattore esperienza, soprattutto per un gruppo giovane a cui non sarebbe guastato. In alternativa alle veterane c’era anche qualche giocatrice che ancora non ha avuto modo di giocare la Fed Cup, e forse non meritava uno snobismo del genere.”
Ha dichiarato il tecnico, poi aggiungendo: “Barbieri, Grymalska e Gatto Monticone tra tutte: la prima è un’ottima giocatrice che nel finale di stagione ha fatto dei risultati di rilievo battendo giocatrici top 100 e specialista delle superfici veloci (come quella del match con gli Stati Uniti, n.d.r.). Anastasia, seppure non è una giocatrice da veloce (anche se ha appena vinto un 10k dollari) merita almeno una menzione, per una stagione costante ed essendo attualmente al suo Best Ranking. Poi Giulia, non più una giovanissima, ma che sulle superfici veloci è già stata capace nel 2013 di battere top 100 come Pfizenmaier e Schmiedlova, oltre che ad aver dato filo da torcere alla Vinci a Palermo. Lei poi è anche un’ottima doppista in caso di infortuni nella squadra.”
Ma anche supponendo che la scelta sia stata dettata da un criterio di età, Bellino non vede il perché della scelta Matteucci:
“Credo che anche altre under abbiamo un ranking adeguato per essere menzionale: la Moratelli è classe 94 e presenta un ranking che non ha nulla a che vedere con quella convocata, oppure una Rosatello, stessa età ma già top 600. Quindi nulla contro la Matteucci, alla quale faccio i complimenti, ma, per la sua convocazione, sarebbe bello capire il perché…”
Resta il fatto che nessuna delle ragazze escluse è stata consultata e tutte loro avrebbero accettato la chiamata a difendere i colori della nazionale. È quindi comprensibile la loro delusione, ma come conferma Gioia Barbieri, questo avvenimento non deve minare la loro stagione: “Non penso provocherà alcuna conseguenza, se non un po’ dispiacere in chi, come me, pensa che il tennis italiano sia ricco di forti giocatrici che cercano ogni giorno di guadagnarsi con le proprie forze ciò che gli spetta.”
Della stessa idea è anche Bellino: “Credo che l’unico criterio per convocare in nazionale una tennista debba essere il ranking, ovviamente associato alla superficie di gioco…e a noi non mancavano le specialiste! Le tenniste vivono per il ranking WTA, non vedo perché debba essere diverso per la nazionale. La meritocrazia la valuti solo con la classifica. Ad ogni modo, credo molto nelle federazioni in generale, alla FIT, nella formazione che dà, e questo non cambia anche dopo questo episodio..certo è che rimane una scelta poco comprensibile anche perché non motivata al momento in cui scrivo queste parole, aggiungendo che è probabile che Gatto, Grymalska e Barbieri, Barazzutti non le abbia mai viste (io in 7 anni non sono mai stato contattato, nemmeno per sapere se fosse stata destra o mancina!)….il che rende la cosa ancora più grave. Un capitano di una nazionale che non si occupa delle seconde linee…almeno le prime 10-15 di Italia.”
Leggi anche:
- None Found