Dando un’occhiata ai risultati Futures del 2016, spicca la brillante annata di Fabrizio Ornago. Terminati gli studi in fisioterapia, il 24enne milanese ha deciso di provarci con l’attività internazionale ottenendo ottimi risultati, con tre semifinali Futures e l’attuale best ranking di 680 ATP. Lo abbiamo intervistato per spazio tennis.
Ciao Fabrizio, sei stato autore di una buona stagione ma è già tempo di guardare al 2017, com’è andata la preparazione invernale?
Un saluto a tutti i lettori intanto. La preparazione invernale devo dire è stata eccellente, dopo il mio primo anno a tempo pieno nel circuito ho capito di cosa abbia realmente bisogno per fare un ulteriore salto di qualità lavorando su molti aspetti del mio gioco. Il mio maestro è sempre Davide Recchia e facciamo base alla DR Tennis Academy a Bellusco in provincia di Monza-Brianza. Devo però ringraziare anche Ugo Pigato che mi mette a disposizione le strutture dello Junior Club Milano e inoltre mi aiuta dandomi preziosi consigli. Il mio preparatore fisico è Maurizio Mazzoleni e ho da poco iniziato anche a lavorare con un preparatore mentale, poiché ritengo importante il supporto di questa figura per salire di livello. Ci tengo anche a ringraziare i miei sponsor Dario Micheli della Valeur Investments e Matteo Arosio della Joma che mi fornisce l’abbigliamento tecnico. Senza di loro fare tutto questo sarebbe davvero molto dura.
L’anno scorso sei entrato nei primi 700 ATP, cosa ti aspetti da quest’anno? Che ambizioni hai in termini di ranking?
L’anno scorso è stata sicuramente una stagione positiva, non sapevo bene cosa aspettarmi ma mi ritengo complessivamente soddisfatto. Quest’anno punto ad ottenere una buona costanza di prestazioni e di conseguenza di risultati. In termini numerici diciamo sugli 80/100 punti che corrispondono circa al numero 450 ATP.
Quali sono i tuoi modelli di riferimento nel circuito ATP?
A livello ATP sono un grande tifoso di Andy Murray da diversi anni, mi piace molto il suo attaccamento al match e il suo stile di gioco.
In Italia abbiamo diversi giovani giocatori in rampa di lancio, secondo te chi è pronto per fare il salto di qualità nel 2017?
Devo dire di non conoscerli benissimo, ma dovendo proprio esprimere una preferenza mi piace molto il gioco di Matteo Donati, è sempre molto propositivo ed è una cosa secondo me fondamentale per arrivare in alto, sulla quale sto lavorando molto anche io.
Che obiettivi ti sei posto a lungo termine per la tua carriera? E su quali aspetti del gioco credi di dover migliorare per raggiungerli?
Il mio obiettivo a lungo termine sono le qualificazioni dei tornei del Grande Slam. Per riuscirci penso di dover migliorare l’efficacia del mio servizio e riuscire a fare più punti vincenti. Sto anche lavorando molto sul fatto di stare più vicino alla riga e prendere per primo l’iniziativa durante lo scambio. In allenamento ci riesco bene ma in partita devo sicuramente fare molto meglio.
Ultima domanda, nel tennis come sai c’è purtroppo lo spinoso problema del doping e delle scommesse. Qual è la tua opinione a riguardo?
Riguardo alle scommesse la mia presa di posizione è piuttosto netta, è una cosa vietata dal regolamento per cui chi commette questo dev’essere punito legalmente, e non trovo sia una valida attenuante il fatto che i guadagni nel circuito minore siano pochi se non nulli.
Per quanto riguarda il doping invece penso sia necessaria una maggiore cautela, perché alcune volte può davvero capitare ad alcuni atleti di assumere sostanze proibite per scopi terapeutici, ma per inesperienza anche di non proteggersi dal punto di vista medico legale, e sarebbe ingiusta in questi casi una squalifica molto severa. In caso di doping volontario invece penso serva una mano molto pesante da parte della giustizia sportiva, con squalifiche anche a vita.