di Marta Polidori
Matteo Donati è un giovane tennista del 1995, attualmente numero 988 del ranking mondiale. La cosa che colpisce subito di lui è che ha un fisico leggero rispetto ai suoi coetanei giocatori, ma ciò nonostante riesce comunque ad apparire insidioso e mettere in difficoltà personaggi complicati e, per anzianità, anche più maturi di lui tennisticamente .
Possiede un gioco completo e dispone di una buona tecnica, sufficiente a mettere in pratica le soluzioni che il suo istinto meraviglioso gli suggerisce.
Com’è andato il 2012?
“Quest’anno è andato bene, ho iniziato non benissimo con i futures, ho fatto fatica a prendere livello e ad adattarmi al gioco, che è totalmente diverso dagli junior. Sono riuscito a sbloccarmi in Canada e da lì in poi ho giocato meglio, ho preso punti e sono stato più solido, sono migliorato fisicamente e devo dire che da agosto in poi ho alzato abbastanza il mio livello.”
Su cosa hai lavorato e su cosa lavorerai quest’anno?
“Ho lavorato molto questo inverno sul fisico, perché ero molto indietro, e sulla forza, e poi stiamo lavorando molto con Massimo Pucci su servizio e diritto.”
Quest’anno che tornei farai?
“Farò principalmente futures e speriamo di andare avanti, prendere classifica e cercare di arrivare attorno ai 500, poi quello che viene viene. Fare gli slam junior anche.”
Cosa senti che ti manca per fare il salto decisivo?
“Ma sicuramente quello che mi manca è un po’ il fisico e la solidità nel gioco, le scelte, però mi sento migliorato e sono soddisfatto.”
Dove ti alleni e con chi?
“Mi alleno al Matchball Bra con Massimo Pucci e Marco Gualdi, come ragazzi ci sono anche Civarolo e Eremin.”
Come gestisci tennis, atletica e scuola?
“Partiamo dalla scuola: frequento una privata, ogni anno ho l’esame e studio per conto mio. Tennis e atletica facciamo mattina e pomeriggio tutti e due, più o meno d’inverno abbiamo privilegiato l’atletica rispetto al tennis, ma in genere due sedute tra tennis e atletica sicuro, più magari la corsa la sera.”
Come descriveresti il tuo gioco?
“Abbastanza d’attacco, basato in questo momento molto sul servizio. Ci sono momenti in cui faccio troppi errori e dovrei essere più solido, infatti sto cercando di migliorare molto quello, però sono contento di come mi muovo e come sto in campo.”
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